La gita

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“Guarda” - Imane mostra a Roumayasa un post su Instagram - “Che ne dici se andiamo?”
“Belvédère des Gorges d'Apremont” - Roumy legge la didascalia del post. Il punto panoramico nella foresta di Fontainebleau si trova a un’ora di auto da Parigi.
“Dici davvero? Mi piacerebbe, ma sei sicura di poterti allontanare?”
“Certo, rientriamo presto stasera” Imane stringe Roumy in un abbraccio, per trasmetterle una sicurezza che, in realtà, non ha neppure lei stessa. Uscire senza guardie del corpo, anche semplicemente dalla porta dell’albergo, e muoversi senza l’autista, costituisce già di per sé un rischio.

Roumayasa non gode della stessa fama in ambito sportivo, ma è comunque un personaggio pubblico, soprattutto grazie all’amicizia di lunga data con Imane.
“Tieni, mettiti questa” - Imane passa a Roumy una delle sue ampie camicie a quadri, e un cappello con la visiera. Il suo abbigliamento preferito, curiosamente, sembra perfetto allo scopo di nascondere qualcuno.
“E tu Imàn, cosa indosserai?” - Roumy sorride, felice della gita che si prospetta, e di indossare la camicia di Imane con il suo profumo.
“Non penso che i tuoi vestiti mi entrino Roumy, e poi non mi ci vedo” ironizza la donna “Per fortuna ho gli abiti di Simon”.

Simon, il più giovane tra i bodyguard di Imane, le aveva subito voluto bene. Aveva capito che la ragazza, nonostante l’innata resilienza, aveva bisogno ogni tanto di respirare e poter essere sé stessa. Lui, un po' come un nuovo fratello maggiore, si era proposto di aiutarla nei limiti del possibile, di essere complice delle sue piccole fughe, e aveva capito che quello tra Imane e Roumy non era un semplice rapporto d’amicizia.

Le due donne, abilmente camuffate, prendono strade diverse per recarsi all’uscita dell’hotel. Roumy esce qualche minuto più tardi, per raggiungere Imane nei pressi dell’auto.
Una volta in macchina, Imane tira un sospiro di sollievo. Un piccolo gruppo di fan si era radunato sotto l’hotel, ma lei era riuscita nel depistaggio.
“Stare con te, ormai, è come uscire con un fuggitivo” le fa Roumy, che ha reclinato il sedile dal lato passeggero.
“Lo so”. Il viso di Imane sembra attraversato da un’onda di tristezza. Il prezzo della sua fama, della risoluzione dei problemi economici per la sua famiglia, consiste nella sua stessa libertà.
“Non avrei immaginato nove anni fa di trovarti nei video Instagram di donne impazzite” Nell’ironia apparente di Roumy c’è un retrogusto di gelosia.
Anche lei, come Imane, ha trascorso ore a cercarli, quei video. Ha lasciato commenti di supporto per la sua amica, per rimarcare inconsciamente la propria presenza: è lei a far parte della vita reale di Imane, a esserne coprotagonista.

Arrivate a destinazione, le ragazze cercano un parcheggio che sia il più possibile isolato per la BMW, e si incamminano lungo il sentiero che conduce al punto panoramico. Dopo venti minuti di cammino, il canto degli uccelli e delle cicale viene sostituito da un brusio familiare: turisti.
Il panorama che si apre davanti agli occhi delle ragazze, in piedi su una sporgenza calcarea, è spettacolare, con la foresta di Fontainebleau che si estende come un mare verde punteggiato da insenature rocciose. Imane e Roumy sorridono ricordando l’episodio accaduto anni prima, quando Imane era finita su tutte le news locali per essersi persa in montagna durante un allenamento con la sua squadra. All’intervistatore aveva detto di aver trascorso la notte in una grotta fino a che non era stata trovata, e Roumayasa non aveva mai osato chiedere se quella storia fosse vera, o esagerata dall'entusiasmo di Imane che, ogni tanto, amava essere al centro della scena.

La serenità di quel momento sospeso nel tempo viene interrotta da un suono ormai fin troppo familiare: La suoneria del telefono di Imane.

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