Non erano molte le donne che praticavano la boxe, tanto che Imane si allenava principalmente con gli uomini.
"Colpiscimi come faresti con gli altri, non mi stai facendo un favore", diceva la ragazza ai suoi compagni di allenamento quando indugiavano nell'uso della forza.Per quanto non vi fossero segni ostentati della sua essenza femminile, Imane era pur sempre una ragazza. Lo dicevano gli occhi dal taglio allungato, lo sguardo in cui ogni tanto si accendeva una scintilla sensuale. Non erano sguardi di seduzione, e non erano nemmeno intenzionali. Erano il segnale evidente che combattere, colpire, e soprattutto avere la meglio, la facevano sentire fiera e forte come non mai, ai limiti dell'eccitazione fisica.
Lo dicevano i suoi capelli scuri, tagliati corti fino a scoprire la base del collo, brillanti e folti come solo quelli di una giovane donna potevano essere. E la pelle olivastra, morbida e luminosa, che abbracciava la sua muscolatura.
C'era poi il seno, appena pronunciato. Non altro che il punto in cui il tessuto della canotta da boxe di Imane si protraeva leggermente in avanti. Lo si notava soprattutto nelle giornate in cui indossava quella blu, o quella rossa.Le poche donne che boxavano in quella palestra appena fuori Tiaret non avevano mai attirato l'attenzione di Imane. Un po' per gli abiti larghi, volti a nascondere più che ad evidenziare qualsiasi curva femminile, un po' perché la ragazza era completamente concentrata sull'obiettivo. In quelle due ore non esisteva altro che l'allenamento.
Roumayasa era una frequentatrice abituale da ben prima di lei, ma Imane, immersa com'era nel suo nuovo mondo, non l'aveva mai notata. Fino a quando, una sera, non l'aveva vista chiacchierare con un'amica sulla panca dello spogliatoio. La giovane donna era intenta rivestirsi, con rapidi movimenti che rallentavano quando il discorso si faceva più interessante. Rideva spesso, con gli occhi nocciola che che si illuminavano e si adornavano di qualche piega d'espressione ai lati. Aveva lunghi capelli castani, raccolti in una coda alta, labbra carnose e lineamenti delicati che lasciavano pensare a una discendenza asiatica.
Imane si era meravigliata di sè stessa, di come quella visione le avesse fatto cadere per un attimo la corazza, e il paraocchi, che solitamente indossava quando era il momento di entrare nello spogliatoio per fare la doccia e cambiarsi.
Non doveva guardare, non voleva guardare. Per non far scorgere l'inevitabile imbarazzo, e soprattutto perché non sarebbe stato rispettoso nei confronti delle compagne di palestra. Le uniche donne su cui si concedeva di posare lo sguardo erano quelle che, fuori da lì, spontaneamente si proponevano a lei.
Roumayasa era la sola eccezione.

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Imane
FanfictionStoria liberamente ispirata dalle vicende della campionessa di boxe Imane Khelif.