Andare oltre

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Rimandando quella sessione di baci e il proprio piacere, Imane chiede a Roumy di alzarsi. Sposta lo sgabello che si trova in un angolo della stanza e la invita a sedersi. La eccita l’idea di vederla così esposta, e di riuscire a guardare le espressioni del suo viso mentre la fa godere. Imane, inginocchiata sul pavimento di moquette, inizia ad accarezzarla dalle caviglie per salire pian piano verso i polpacci, e l’interno coscia, dove le carezze lasciano spazio a piccoli baci. Quando comprende che quella dolce tortura sta diventando troppo difficile da sostenere per la compagna, Imane si fa spazio tra le sue gambe e inizia a fare sul serio.
Oltre all’abilità di Imane, che mille volte doveva aver compiuto quel gesto, a dare piacere a Roumy è il fatto di poterla guardare all’opera, di poter passare le mani tra i suoi folti capelli. La trovata dello sgabello è stata una mossa azzeccata. La ragazza cerca di trattenersi più che può, per godere più a lungo possibile di quel momento, fino a venire in un modo così intenso da sembrare la giusta ricompensa per quegli anni di attesa.

Non era soltanto il desiderio fisico a non essersi potuto esprimere in quegli anni, ma anche il desiderio di affetto e vicinanza emotiva. Le due giovani donne, con Roumy ancora in uno stato di grazia, decidono di concedersi una pausa e si sdraiano sul letto matrimoniale, occupandone soltanto la metà. Dopo lunghi minuti di carezze, baci e risate, Imane ha poggiato la testa sul petto di Roumy. La ascolta parlare e si lascia accarezzare i capelli, ora con tenerezza, al punto quasi di prendere sonno. Poi, però, volge lo sguardo lateralmente e nota qualcosa: il primo cassetto del comodino è semiaperto. Imane alza la testa e sorride. L’oggetto di colore rosa che vede spuntare è inequivocabilmente un sex toy. Fa per aprire meglio il cassetto e afferrare quel piccolo vibratore.
“Roumy, è questo che usi?”
“Qualche volta” - Roumayasa arrossisce, visibilmente imbarazzata, ma anche eccitata.
“E dimmi, hai mai pensato a me..?” le chiede Imane con un sorriso malizioso ancora stampato sulla faccia.
“Non sai quante volte”.

Quella piccola rivelazione aveva acceso come non mai le fantasie di Imane. La sua amica di sempre, apparentemente così controllata, aveva come lei i propri istinti, i propri desideri. E Imane ne faceva parte, più di chiunque altro.
“Vuoi venire ancora?” Imane riprende ad accarezzare Roumy, stavolta da subito con foga. La penetra con le dita, giocando a trovare i suoi punti più sensibili. Ma non vuole limitarsi a questo. Vuole usare quel giocattolo, l’oggetto di quel piacere solitario, per farle sentire come lo muove dentro di lei, con le sue mani. Roumy avverte di essere nuovamente vicina al piacere, ma stavolta non vuole arrivarci da sola.
“Voglio che vieni anche tu”, dice con un filo di voce ad Imane, che di tutta risposta prende la mano della donna e la guida tra le sue gambe.

Quando Imane chiude gli occhi e inizia a respirare più profondamente, Roumy decide che vuole di più, che vuole baciare ed esplorare nella sua interezza il corpo della persona che ha tanto desiderato. Approfitta del momento di abbandono della compagna, che ha abbassato le proprie difese (in un modo che non aveva mai sperimentato) e che si mostra pronta a ricevere.
Roumy si lascia scivolare sotto le lenzuola, inizia a baciare Imane lentamente sulla pancia, per poi scendere tra le sue gambe. Non aveva mai fatto sesso orale a una donna, nemmeno nelle sue fantasie. Ma la realtà, con il suo fluire imprevedibile, con il desiderio che toglie qualsiasi inibizione, la fantasia l’aveva superata.

Nemmeno Imane, dal canto suo, aveva mai lasciato che qualcuna delle sue amanti si spingesse così oltre, ma in quel pomeriggio, con la donna che amava accanto, ogni cosa sembrava possibile.

ImaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora