Il sogno - secondo atto

158 6 5
                                    

La Roumy del sogno non voleva che tutto finisse così in fretta, e soprattutto non voleva essere solo lei a godere. Aveva fatto cenno a Imane di alzarsi e aveva iniziato a spogliarla sfilandole la maglietta. La ragazza aveva finito di svestirsi da sola, con movimenti rapidi e decisi che avevano lo scopo di non far attendere troppo la compagna. Roumy era rimasta spiazzata di fronte a tanta sicurezza, al piccolo show sensuale che nulla aveva a che vedere con la Imane che si appartava per cambiarsi nello spogliatoio. Sembrava dirle “io sono questa, prendere o lasciare”, come quando festeggiava le sue vittorie balzando in braccio ai suoi coach, lanciando baci alla folla e saltando da una parte all'altra. Imane dalle due anime.
Era nuda lì davanti a lei; si mostrava finalmente a Roumy nella totalità di ogni centimetro della sua pelle.
I muscoli che abbracciavano il suo corpo, dalle ampie spalle alle gambe tornite, non erano stati costruiti soltanto per la boxe, ma anche per essere ammirati, per lo sguardo delle sue amanti.

Era arrivato anche per Imane il tempo di abbandonarsi e concedersi a ogni attenzione della sua compagna.
Lo aveva fatto a modo suo, guidando le mani di Roumy affinché calcassero di più sulla sua pelle, spingendole la testa tra le sue gambe. Si era lasciata andare, ma senza mai cedere totalmente il comando. Imane era meno esplicita di Roumy nell’esternazione del suo piacere, ma alla fine dalle sue labbra dischiuse era sfuggito un gemito inequivocabile.

“Stenditi” aveva ordinato a Roumy subito dopo. L'aveva posizionata a terra con le gambe piegate, voleva farla venire ancora, stavolta con il corpo che si muoveva sapientemente contro il suo.

“Imàn…Imàn…” Roumy continuava a ripetere il suo nome ad alta voce. Accanto ad Hassan, agitandosi sotto le lenzuola.
L'uomo, che era già stato svegliato dai movimenti della sua fidanzata, quel nome l’aveva sentito bene. Era tutto chiaro.

Hassan, la mattina seguente, non aveva fatto parola con Roumy di quanto accaduto, né lo avrebbe fatto in seguito.
Aveva scelto una strada diversa: era andato a comprare il diamante che avrebbe offerto pochi giorni dopo alla sua fidanzata per la proposta di matrimonio. Aveva capito che, se non poteva competere con Imane nei sogni di Roumy, avrebbe dovuto batterla sul piano della realtà.
Non poteva cancellare quell'amore con un colpo di spugna, come non aveva potuto cancellarlo con un pugno, ma lo avrebbe fatto con il tempo, rendendo la giovane donna moglie e madre dei suoi figli; offrendole ciò che Imane non avrebbe mai potuto darle.

ImaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora