La storia della ragazzina di Tiaret che aveva picchiato il bullo aveva presto fatto il giro della scuola. Mohammed aveva provato a giustificare il suo occhio nero con una caduta, ma nessuno gli aveva creduto. Imane, dal canto suo, aveva rivendicato il gesto parlando con Fatma, la sorella più grande di uno dei suoi amici.
“Fatma, non dirlo a nessuno, ma sono stata io a fare un occhio nero a Mohammed, se l’è cercata”, le aveva detto Imane, senza riuscire a nascondere un mezzo sorriso di soddisfazione. Se anche ci fosse mai riuscita, a bloccare quel sorriso prima che arrivasse alle labbra, lo avrebbe comunque rivelato il suo sguardo.
Da quegli occhi neri e vispi, leggermente rivolti all’insù, traspariva tutto quanto. Gioia, rabbia, tristezza. Fierezza, come in quell'istante.Fatma l’aveva guardata per qualche secondo, come a voler essere certa di aver registrato l’informazione corretta, di aver capito bene.
“Mashallah Imàn, sei matta!” - “Ma hai fatto proprio bene”, aveva poi esclamato la ragazza, prima di protrarsi verso Imane e stamparle un fragoroso bacio sulle labbra.
Imane era rimasta di stucco. Doveva essere quella la sensazione che Mohammed aveva provato ricevendo quel pugno a sorpresa. Quella, ma non altrettanto eccitante.
Fatma era corsa via, sparita nel vicolo adiacente prima che l’amica riuscisse a realizzare quanto accaduto.La sensazione di quel bacio, a Imane, era rimasta addosso tutto il giorno. Non avrebbe mai osato farlo lei per prima, baciare Fatma, anche se nei suoi sogni a occhi aperti aveva già osato ben di più.
Quante volte, di sera, Imane aveva atteso che i fratelli dormissero, per abbandonarsi alle sue fantasie. Quelle fantasie che la vedevano protagonista delle più mirabolanti imprese. Ogni notte, al buio, Imane aveva salvato Fatma e le ragazze più carine della scuola da quegli stessi bulli che la perseguitavano, li aveva picchiati tutti quanti, e le ragazze si erano perdutamente innamorate di lei.
Con il passare degli anni a quelle fantasie si erano aggiunti particolari nuovi, decisamente inconfessabili. C’erano baci, carezze, giovani donne che si offrivano e arrendevano a lei. Imane che le spingeva contro un muro, o contro la rete del campo da calcio, facendo loro di tutto. Loro che non si ribellavano, che anzi la imploravano “ancora”.Tutte la amavano in quei sogni proibiti, che per la Imane venticinquenne sono ormai quanto di più vicino alla realtà. Soprattutto quando si tratta di Roumayasa.

STAI LEGGENDO
Imane
FanfictionStoria liberamente ispirata dalle vicende della campionessa di boxe Imane Khelif.