Evasione

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Roumy si sveglia con le prime luci del mattino che filtrano dalle persiane. La sera prima le due ragazze avevano preso sonno vestite, sul letto ancora intatto, senza nemmeno accorgersene. Imane, alla fine, aveva asciugato le lacrime di Roumy, l'aveva baciata e accarezzata fino a che entrambe non si erano addormentate.
Roumayasa, che tante volte nell'ultimo periodo aveva sognato Imane, impiega un minuto buono a convincere sé stessa che sì, la donna è davvero in quel letto accanto a lei. La osserva segretamente in ogni particolare: mentre dorme, il viso di Imane non somiglia a quello della combattente  fiera che sale sul ring, e nemmeno a quello della donna in grado di provocare o zittire con uno sguardo. Sembra quasi una bambina, con gli occhi chiusi abbracciata al cuscino.
Quando Imane si sveglia, allunga immediatamente il braccio per cercare Roumy. Anche lei vuole assicurarsi che sia tutto reale.

“Ho fame. Scendiamo a fare colazione e poi andiamo alla spa” Per Imane, il cibo è sempre il primo pensiero del mattino.
“La spa dell’hotel, qui?”
“Sì, non preoccuparti, la ho prenotata solo per noi”
“E non hai impegni mondani oggi?” Roumy, che negli anni ha condiviso tanto con Imane, ora ha quasi timore a chiedere del tempo per sé.
“No, oggi è solo per noi”. Imane, in realtà, deve ancora disdire la riunione con il suo staff, prevista per le 10 del mattino, ma il telefono squilla prima che sia lei a telefonare.

“Imàn, finalmente hai risposto! Si può sapere dove sei finita?” Nasser è decisamente alterato.
“Non preoccuparti Nasser, sarò puntuale domani per la cena di beneficenza. Ma oggi non ci sono”
“Cosa vuol dire che non ci sei? Abbiamo una riunione tra poco”
“Hai sentito bene. Spostiamo a domani” Imane, grata del proprio successo, non ha mai protestato, ma quella giornata con Roumy le è necessaria come l’aria.
“E vedi di riportare il tuo culo sulla macchina tutta intera, Zayd sta per avere un infarto”
Imane attacca il telefono in faccia al suo manager.
Roumy, dal canto suo, decide di non dare ascolto al senso di colpa che le dice che Imane farebbe bene a essere altrove.

Roumayasa non ha portato il costume con sé in valigia; quella tappa alla spa non era prevista. Ci ha pensato Imane, che invece aveva già programmato nei minimi dettagli ciò che le sarebbe piaciuto fare durante quella giornata di evasione.
Ha portato per Roumy un bikini rosso, mediamente succinto, e guardandolo indosso a lei sa di aver fatto la scelta giusta. Quel colore acceso spicca sulla carnagione chiara della ragazza, e sembra rendere le sue forme ancora più morbide. Imane ama che Roumy sia così diversa da lei: il seno prosperoso, che straborda dal reggiseno a balconcino, i fianchi generosi, evidenziati dal piccolo fiocco rosso che le tiene legato il costume, i lunghi capelli raccolti in uno chignon disordinato.

Il seno di Imane, invece, quasi scompare sotto al reggiseno nero sportivo incrociato dietro le spalle, che lascia però intravedere la forma dei capezzoli, alle due estremità del logo “Nike”. Le gambe lunghe e atletiche della donna culminano nei fianchi stretti, fasciati in un paio di boxer femminili. I piccoli peccati di gola della permanenza parigina di Imane hanno aggiunto qualche centimetro al suo girovita, pur senza cancellare i contorni definiti dei muscoli addominali.
Roumy lo nota immediatamente, trovando incredibilmente sexy quella tenera imperfezione sul fisico statuario della donna. “Imàn, ti stai rilassando troppo” le dice sorridendo mentre le accarezza la pancia vicino all’elastico del costume. Come se avesse bisogno di una scusa per poter posare nuovamente le mani sulla sua pelle.

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