Un'ultima carezza

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Quei momenti di passione con Anna sono già un ricordo, flash che per brevi istanti tornano alla mente di Imane il giorno seguente, mentre si prepara per il penultimo match delle olimpiadi, che la vedrà sfidare la thailandese Janjaem.
Dopo la corsa mattutina al parco Imane rientra in stanza e butta a terra i vestiti completamente zuppi di sudore.
Il caldo parigino, in quello strano agosto, non ha nulla da invidiare a quello dell'Algeria, dove Imane ha trascorso le sue 25 estati.

La ragazza entra in doccia, la stessa che la mattina precedente aveva lasciato usare ad Anna, prima che quest'ultima scappasse via in aeroporto. Non sarebbe mai potuta uscire così dalla stanza di Imane, sudata, con i capelli disordinati e con il suo profumo ancora addosso. Un profumo da uomo, avrebbe pensato il suo Mirko, e l'avrebbe di sicuro lasciata.
Che poi, in fondo, il fatto che Imane non fosse un maschio cosa avrebbe cambiato? Non era comunque un tradimento in piena regola, Anna non aveva forse goduto come faceva con il suo fidanzato? No, aveva goduto di più che con lui. Non si era mai sentita donna come con quella donna.

Imane la aveva aspettata, sdraiata sul letto, mentre scrollava il telefono che, alla fine, aveva preteso di riavere dal suo coach. Come avrebbe fatto ogni venticinquenne.
Anna era uscita nuda dalla doccia e Imane le aveva steso un asciugamano pulito. Aveva voluto asciugarla lei stessa, compresi i lunghi capelli, e la collega glielo aveva lasciato fare. Anna sorrideva, e di tanto in tanto accarezzava il viso e le labbra di Imane, che a sua volta si scioglieva in un sorriso.

Quelle fossette ai lati delle guance, Dio mio, quanto sono belle. Come tutto di lei. Anna non aveva potuto fare a meno di pensarlo, di notare ogni volta un particolare nuovo e sensuale nella sua amante.

Anche quello era stato un momento erotico, forse più del sesso. Una piccola parentesi di appartenenza, giocare alla quotidianità di una coppia, che coppia non sarebbe mai stata. Soprattutto perché due donne non possono esserlo, non certo secondo la fede islamica.
Imane, non appena Anna fosse uscita per sempre da quella porta, avrebbe pregato e chiesto perdono a Dio. Gli avrebbe chiesto ancora una volta di fare un miracolo, di renderla più forte, di non farle più amare le donne.

Non prima di aver fatto godere Anna un'ultima volta, con una mano che si era insinuata sotto quell' asciugamano chiuso stretto. Una mano grande e forte che si muoveva prima lentamente, poi via via più rapida, e più in profondità dentro di lei.

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