Capitolo 53.

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       «Una settimana di sospensione, Mattia?», tuonò Cornelia al telefono. Era fuori di sé. La scuola l'aveva chiamata per riferirle l'accaduto tra lui e Diego Neri quasi in tempo reale.

«Mamma, calmati», replicò il ragazzo con un tono di voce calmo. Rassegnato.

Il preside aveva sospeso da ogni attività didattica sia lui che Diego, con tanto di nota di demerito. Il che era assurdo, visto che lui non aveva fatto nulla. Sì, d'accordo, era venuto alle mani con Neri. Quello era vero. Ma l'aveva fatto per una giusta causa. Avrebbero dovuto dargli una medaglia, anziché punirlo.

«Calmarmi? Ma ti rendi conto di quello che mi hanno appena riferito, Mattia? Sospeso...», sillabò la donna, gesticolando al telefono. «Per una settimana!»

«Sì, lo so. È inutile che lo ripeti. Mi hanno sospeso», sbottò lui. Aveva i nervi a fior di pelle e quella chiamata non aveva fatto altro che peggiorare il suo umore. Prese lo zaino e si avviò verso il portone della scuola.

«E lo dici così? Come se nulla fosse?», replicò Cornelia. «Mi stai davvero deludendo. Ultimamente mi fai solo angosciare, Mattia. E la sospensione dalla scuola è solo la punta dell'iceberg!»

«Ti ho già spiegato come sono andate le cose. Non ho ucciso nessuno.» "Anche se avrei voluto farlo", aggiunse mentalmente.

«Hai fatto anche peggio... Ti sei fatto notare in negativo. Adesso i professori e tutti i tuoi compagni crederanno che tu sia diventato un teppistello... Una persona inaffidabile.» La madre sospirò esasperata. «Sai che influsso avrà sulla tua carriera? Pensi che essere segnalato per rissa possa beneficiare sul tuo Curriculum?»

«Ti prego, finiscila», sibilò Mattia, portandosi una mano sul volto. «Ho solo avuto una rissa con quel coglione di Neri, mamma, e non me ne pento. Ho fatto la cosa giusta.»

Dall'altra parte del telefono ci fu una pausa più lunga. «È venuta per rovinare tutto.»

«Chi?»

«Lei.» Di nuovo silenzio, poi un sospiro stanco. «È arrivata qui per stravolgere ogni cosa, e tu ci sei cascato in pieno. Guardati, Mattia: non sei più lo stesso di prima. Ti sei lasciato andare.»

Lui alzò gli occhi al cielo. Quel tono da vittima non le si addiceva per niente. «Guarda che non le ho fatto una proposta di matrimonio. Sono solo intervenuto per difenderla da qualcosa che non doveva succedere.»

«Ti sei abbassato al livello di Diego Neri.» Il tono di voce di Cornelia s'indurì e colpì il ragazzo in modo schietto e diretto. «Vuoi davvero avere la stessa reputazione di quel fallito? È questo il tuo obiettivo?»

Mattia rimase in silenzio.

«Quando ammetterai che quella ragazza ti sta trasformando in qualcosa che non sei?»

«Sono sempre lo stesso», ribatté seccamente lui, stanco delle solite discussioni.

«Cazzate

«Cosa vuoi sentirti dire, mamma? Vuoi che ammetta che sono uno stupido? Sì, lo sono, è vero. Oppure preferisci che ti dica quanto tengo a quella ragazza che disprezzi così tanto? Insomma, ancora non ti è chiaro? Sto facendo tutto questo per lei. Per salvarla dalla merda che c'è qui dentro», terminò, senza fiato. Aveva vomitato le parole come fiumi, riversandole una volta per tutte addosso alla madre. Aveva appena raggiunto il limite massimo di tolleranza.

Tutto quello che ho sempre cercatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora