Capitolo 10

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- Noi due dobbiamo parlare - esclama Caleb.

Mi guida verso l'uscita della mensa. Marcus ci lancia un'occhiata distratta. Capisco che disapprova questi contatti. Lo penserebbe anche mamma se non fosse al turno. L'aria fresca mi fa respirare a pieni polmoni. Alcuni bambini Pacifici ci superano correndo, uno ci fa anche una smorfia. Caleb non se la prende e prosegue. Siamo davanti a un muro a secco non molto alto che si srotola per tutto il sentiero che porta alle serre. Il verde degli alberi ribelli così diverso da quello dei frutteti riempie gli spazi con macchie di ombra e luce . Cerco di vedere l'espressione di Caleb ma mi da le spalle.

Sono confusa. - Io . . . - inizio.

Caleb si volta e mi bacia . Riesco a sentire le sue dita lungo la schiena e il profumo pizzicante del mirto. Pensavo che fosse stato solo un momento quello che ho provato ieri sera. Mi sbagliavo. Ho ancora più voglia di baciarlo, di sentire le nostre mani che si sfiorano.

- Non sai quanto avrei voluto farlo prima - mormora Caleb sulla mia bocca.

Prima. La mensa, Marcus, il segreto. Arretro di un passo - Che cosa c'è di così importante da essere nascosto? - .
Caleb aggrotta la fronte - Susan . . . - .

- Sapete tutti qualcosa ma nessuno mi dice niente. Sono brava a notare le cose - .

Caleb distoglie lo sguardo - Non è così semplice - .

- C'entrano i divergenti? Sono loro il problema? Perché sono così importanti? - . Mi appoggio al muretto, improvvisamente ho paura di sentirmi buttare addosso la verità.

Caleb fissa l'orizzonte con uno sguardo un pò perso - Gli Eruditi hanno messo sotto simulazione molti Intrepidi come sai. Con alcuni di loro non ha funzionato, vengono chiamati divergenti - .

Assimilo lentamente cercando di porre un senso a tutto questo - Perchè? - .

- Hanno una predisposizione naturale immagino. Prima che me ne andassi dagli Eruditi molti stavano cercando di studiarli per trovare la risposta - .

- Sono pericolosi? - chiedo esitante.

Caleb prende un respiro profondo - No, ma vanno controllati. Ciascuno di loro ha caratteristiche che li collocano in diverse fazione. Mettono in pericolo quello in cui crediamo. Sono imprevedibili. - .

Forse ne ho già incrociati alcuni senza nemmeno rendermene conto. Non sono mostri con le zanne. Si tratta di persone all'apparenza normali.

- Se gli Eruditi stanno cercando di fermarli perché attaccare anche noi? Avremmo collaborato, lo facciamo sempre - .

Esistono tante persone che a quest'ora sarebbero state ancora vive. Penso a una canzone dei Pacifici " Di tutti  quanti gli Eruditi son i più egoisti e superbi . Abbandonali se non vuoi finir in un nido di serpi " . Gli Eruditi volevano il potere tutto per loro e ci hanno distrutti.

- Non è l'unico motivo per cui lo hanno fatto. Secondo le statistiche molti Abneganti hanno caratteristiche divergenti - .

Sento il cuore che batte sempre più forte - E la ritengono una scusa valida per ucciderci ? - .

Caleb si passa una mano tra i capelli frustrato - Non è così facile - .

Mi prende per le spalle guardandomi negli occhi - Non sono malvagi , Susan. Assetati di conoscenza forse, pieni di sè ma non cattivi - .

- Come puoi dire una cosa del genere quando hanno attaccato la tua famiglia? - la voce mi esce strozzata. Sono stanche di sentirlo dire cose che non approvo, così distanti dal mio punto di vista.

- Lo so che è difficile. Ma sai anche tu che il mondo non è tutto bianco e nero. Gli Eruditi hanno sbagliato convinti di fare il bene della società - .

Scuoto la testa - Uccidere non è mai bene, come possono essere stati così ciechi da non vederlo? - .

Lo sguardo di Caleb è triste. Anche lui sta soffrendo per questa situazione, continuo a dimenticarlo.

- Quando le persone hanno un problema si aggrappano a qualsiasi cosa e la portano avanti. Qualunque sia il prezzo perché se la abbandonassero il loro mondo andrebbe a pezzi - .

Siamo noi però che ne abbiamo pagato le conseguenze. Lascio che le lacrime inizino a scendere. Non sono a disagio, non c'è niente di sbagliato nel dolore. Caleb mi abbraccia tanto forte che sembra non volermi lasciare mai più.

- Rivoglio la mia famiglia - sussurro contro la sua spalla.

- Lo so, anche io - .

Mi ritrovo a singhiozzare come una bambina tanto che non mi stupirei di andare in mille pezzi. Piango per papà, per la mia fazione, per Caleb e Beatrice che non hanno più i genitori. Per tutto questo tempo abbiamo cercato di soffocare la sofferenza, noi Abneganti siamo fatti così. Eppure c'è qualcosa di giusto nel piangere per qualcuno. Significa non dimenticare. Dare un senso a quello che è successo.
- Andrà tutto bene , Susan. Partiremo a cercare gli altri e la nostra fazione continuerà. Costruiremo nuove case - .

Caleb continua a parlare. è il suo modo per andare avanti : avere dei nuovi progetti, aggrapparsi a qualcosa. Mentre lo ascolto c'è un sentimento che si fa strada dentro di me. è sbagliato, viscerale. Qualcosa che ho cercato di soffocare per tutta la vita ma che adesso non può fare a meno di emergere. È un odio profondo che non so spiegarmi.

Tutti hanno dei difetti. Scegliendo una fazione ciascuno di noi li ha compresi. Gli Intrepidi la violenza. Gli Eruditi la cupidigia. I Candidi la crudeltà. I Pacifici la codardia. Perfino gli Abneganti peccano di esagerata umiltà. Siamo tutti umani. Ma esistono persone che hanno più difetti. I loro esistere li ha portati a diventare una minaccia. Gli Eruditi ne sono diventati ossessionati e gli Abneganti ne hanno avuto le conseguenze.

Ma non posso fare a meno di pensare che se non fossero esistiti questo bagno di sangue non ci sarebbe stato. Ecco perchè abbracciata a Caleb, mentre lui parla di una nuova vita, non posso fare a meno di pensare che il mio futuro mi è stato strappato per colpa loro. Non posso fare a meno di odiare i divergenti. 

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