Camminiamo fino a quando non inizia a fare buio. I Pacifici vivono distanti da Chicago e anche tagliando dai campi ci vogliono ore specie nella nostra situazione. Nessuno dice niente. Tutta l'adrenalina, la tensione se ne è andata per lasciare posto alla stanchezza. Mi sento svuotata e ho un'irrefrenabile voglia di piangere ma mi trattengo. Arriviamo ad un punto in cui la vegetazione di interrompe e lascia il posto alle rotaie.
- Ci guideranno verso la città, basta seguirle - esclama Caleb.
Anche lui non ne può più : ha gli occhi iniettati di sangue e cammina lentamente. Vorrei poter vedere in faccia Beatrice per capire se anche lei è nello stesso stato. Tobias invece va avanti senza fermarsi a passi decisi come quelli di un Intrepido. Iniziamo a camminare sulle rotaie stando bene attenti a non inciampare. Il braccio di Caleb continua circondarmi la vita come se avesse paura di vedermi cadere di nuovo. Sbatto più volte le palpebre cercando di abituarmi alla luce che si fa sempre più fioca. Le sbarre di metallo iniziano a vibrare.
- Arriva - esclama Beatrice voltandosi verso di noi - Penso che dovremmo saltare - .
Il solo pensiero mi fa venire la nausea .
- E se fossero gli Eruditi a guidarlo? - esclama Caleb con una nota di protesta nella voce.
- Se ci fossero stati gli Eruditi alla guida sarebbero venuti alla residenza dei Pacifici in treno - Tobias non ammette repliche - Credo che valga la pena rischiare. in città possiamo nasconderci, qui possiamo solo aspettare che ci trovano - .
Nonostante la calura quasi estiva rabbrividisco : non siamo ancora al sicuro. Ci spostiamo dai binari.
Caleb si cancella dal volto l'espressione preoccupata - È semplice saltare sul treno, una volta capito il meccanismo. Devi solo correre e darti una spinta elevata con le gambe, prova ad alzare i talloni più forte che puoi. La spinta deve essere sufficiente a permetterti di aggrapparti alle maniglie. Quando inizi a correre cerca di essere il più veloce possibile. Non essere agitata : provoca un'inutile tensione. Rimani concentrata per tutto il tempo , a prenderti ci penso io. - .
Nessuno è preoccupato. Anche Caleb che fino ai dieci anni si è rifiutato di attraversare la strada lontano dalle strisce pedonali per paura di farsi male è rilassato. Ma dopotutto è cresciuto. Ha dovuto sparare a un uomo per salvare sua sorella e le mani non gli tremano neanche un pò. Io invece sono terrorizzata. Il treno si avvicina sempre di più : ha l'aspetto di un gigantesco insetto dalla corazza scheggiata.
Caleb mi prende la mano - Al mio via inizia a correre e aggrappati alle maniglie. Ricordati quello che ti ho detto - .
Ho paura. E se cado, se non riesco a prenderlo e se ...
- Vai - esclama Caleb.Mi metto a correre. Il vento mi fischia nelle orecchie, la carrozza è poco dopo di me. Faccio un respiro profondo e passa. Non sono riuscita a prenderla. Mi blocco basita poi vedo profilarsene un'altra e rincomincio a correre. Respira. Tieni alti i talloni quando salti. Sei un corpo pieno di muscoli, usali come si deve. Cerco di non pensare a un altro fallimento e salto spostando tutto il mio peso verso sinistra. Afferro una delle maniglie ma sbatto la spalla contro. Non so cosa fare. Mentre mi spiegava come saltare Caleb si è dimenticato di dirmi cosa fare dopo. Aggrappata alla maniglia con tutte le mie forze sento l'aria e i capelli mi finiscono in faccia. Gli sportelloni si spalancano improvvisamente facendomi quasi cadere di sotto. Con un balzo Caleb salta dentro e mi afferra per un braccio .
È ancora ansante per la corsa - Speravo riuscissi a prendere il primo - .
Sbuffa e io mi lascio sfuggire una risata isterica.
Mi sposto ancora più in dentro - Come è stato il tuo primo salto da intrepida? - chiede Caleb.
Spalanco gli occhi - Ti prego non facciamolo mai più - .
STAI LEGGENDO
Humble
FanfictionInsurrezione. Un attimo prima Susan Black è una delle tante ragazze Abneganti vestite di grigio, un attimo dopo si ritrova a dover scappare dalla sua fazione per salvarsi la vita. Suo padre è disperso, sua madre é sempre più oppressiva, suo fratello...