- Susan Black? - chiede una donna corpulenta con una massa di ricci capelli rossi che lascia sciolti sulla schiena.
Senza dire niente la donna si volta, la seguo aumentando il passo per non perdermi. - Sono Mirtle Barks , si lo so nome strano . Papà è sempre stato originale - il tono non è dolce come quello dei Pacifici ma secco e deciso - Sai parlare tesoro? Voi Abneganti siete così volenterosi ma sia ringraziato il cielo se non è più facile camminare con i gomiti che sentirvi parlare! - .
Forse sono ancora stordita dal riposo pomeridiano ma le sue parole non fanno altro che confondermi.
- Ti dirò una cosa : non mi piacciono gli scansafatiche. Dopo lo scontro degli Intrepidi mi sono ritrovata con diciannove feriti e pochi in fase di guarigione - Mirtle sputa sul pavimento - Che schifosissimi ... - .
- Ci sono molti volontari? - la interrompo prima di sentire altro.
Mirtle si volta e appoggia la mani sui fianchi larghi - Ah, la signorina sa parlare. Mi dispiace deluderti ma ci sono solo io. Voi Rigid . . . Abneganti siete una manna dal cielo, quanto vorrei avere tutti i giorni gente così! - .
Mi guardo attorno: ci siamo solo noi due e un corridoio infinito con ai lati tante porte in noce.
Mentre ci passiamo davanti Mirtle le indica - Stanza dei medicinali, camera per i ricostituenti e le misture, ex camera degli Eruditi : se ne è andata non appena è scoppiata questa rivolta, un vero peccato, era in gamba. Stanza riservata, so che voi Abneganti non siete curiosi ma non entrarci comunque. - .
Perdo il filo di tutte le camere che mi indica, non sembra comunque che si aspetti me le ricordi. La sua è solo routine. Snocciola nomi come se fosse la lista della spesa.
- Tutto chiaro tesoro? - Mirtle si ferma scrutandomi dubbiosa.
Non penso mi ritenga molto sveglia. Annuisco.
Mirtle si lascia sfuggire un sorriso di incoraggiamento, forse è più Pacifica di quanto sembri all'apparenza - Diamoci da fare - .
Apre una porta scoprendo pile di medicinali - Che sia chiaro: se soffri alla vista del sangue tornatene pure indietro. Non è facile - .
Vorrei replicare che ho visto tanti feriti negli ultimi tempi ma mi trattengo. Noi Abneganti non contestiamo e non è colpa di Mirtle se ha risvegliato brutti ricordi. Dalla stanza di fronte giungono delle voci.
Mirtle sbuffa - Ancora quei due, è giunto il momento di sbatterlo fuori - .
Afferra una valigetta e spalanca la porta. Caleb mi fissa sorpreso. Seduto su un lettino d'ospedale Peter mi saluta con la mano sana - Ecco che arriva anche la tua fidanzata - .Mirtle inarca un sopracciglio - Vedo che vi conoscete - .
Caleb sorride . Da quando ci siamo parlati sento di essergli più vicina, non servono più parole, ci intendiamo a sguardi. Peter si appoggia al cuscino che ha dietro alla schiena con un sospiro - Cosa dice il dottore? - .
Mirtle alza gli occhi al cielo - Se tu e la tua amica Intrepida non vi foste presi a botte a quest'ora saresti fuori di qui - .
Aggrotto la fronte - Tu e Beatrice avete avuto uno scontro? - .
Caleb è appoggiato alla parete e non da segno di volere intervenire.
Peter spalanca gli occhi in un espressione innocente - Non è colpa mia se la Rigida è permalosa. Le stavo solo facendo notare alcune cose - .
Mirtle sbuffa e apre la valigetta - Questo succede quando non si sa come trattare una ragazza - .
Peter la guarda schifato e fa per dire qualcosa ma poi si blocca, molto probabilmente si è reso conto che Caleb resta il fratello di Beatrice. Sono ancora stranita dalla facilità delle risse tra Intrepidi, usare le mani non è il modo giusto per risolvere un conflitto, specialmente tra un ragazzo e una ragazza. Ma Beatrice è riuscita a vincere su Peter. Bambino o adulto, maschio o femmina gli Intrepidi non vanno mai sottovalutati. Che anche tra loro ci siano dei divergenti?
- Stai fermo - sbotta Mirtle mentre cerca di cambiare le bende.
- Solo se la smetti di farmi male - ringhia Peter serrando la mascella.
Trattengo una risata, lui mi guarda male. Caleb si avvia verso l'uscita e mi guarda.
Mirtle sbuffa - Qualche minuto, poi voglio riavere la mia assistente - .
Sbuchiamo nel corridoio con l'espressione da colpevoli. - Quella donna è terribile - esclama Caleb.
- È gentile, se sai come comportarti - la difendo - Di certo voi due non avete migliorato la situazione mettendovi sulla sua lista nera - .
- Dovevo risolvere una certa situazione - Caleb alza una mano.
Ha le nocche spellate - Credevo fossi contrario alla violenza - dico cauta.
- Stavo cercando di difendere Beatrice, nessuno può permettersi di fare male a mia sorella - .
- Se la cava benissimo da sola - penso ai lividi di Peter sullo zigomo e alla spalla ferita.
- Ad ogni modo credo di essermi fatto più male io che lui - Caleb fa una smorfia di dolore .
Mi sfugge una risata.
- Non è divertente ! - protesta Caleb ma sta sorridendo anche lui.
- Avete risolto? - .
- Risolto - Caleb si appoggia alla parete e mi prende per i polsi - Sarai occupata per tutto il pomeriggio? - .
Anche io vorrei tanto avere del tempo libero da passare insieme - Mirtle ha bisogno d'aiuto - .
Caleb abbassa lo sguardo - Lo sapevi che era negli Eruditi? è stata scelta come infermiera proprio per la sua preparazione. Me lo ha raccontato quando ero ancora un iniziato, venivamo spesso qui - .
Pacifici ed Eruditi hanno sempre avuto buoni rapporti. Sono ancora stupita che i Pacifici non ci abbiano consegnato ai nostri carnefici.
- Perchè Peter e Beatrice hanno litigato? - domando di punto in bianco.
Caleb mi disegna cerchi con le dita sul braccio facendomi il solletico - Beatrice ha un hard disk che è stato necessario per il controllo degli Intrepidi e Peter ha ritenuto fosse meglio tenerlo lui - .
So che si è fatto un'idea su questa storia - E tu cosa ne pensi? - .
Gli occhi di Caleb si oscurano per qualche secondo - Io non lo so . . . neanche a me però piace che l'hard disk sia nelle mani di una sola persona - .
- Andrebbe distrutto - propongo.
- No - scatta Caleb con tanta veemenza da farmi sussultare . - Scusa, è solo che non hai idea di quanto sia prezioso quell'hard disk. Contiene codici e algoritmi che sono stati studiati per anni. Il lavoro di centinaia di persone - .
Quando parla in questo modo riesco a vedere l'Erudito che c'è in lui. Lo sguardo un pò perso, la voce appassionata. Mi fa paura, sono tutte cose che lo allontanano dal mio mondo.
Caleb nota qualcosa perché si blocca e sorride imbarazzato - Perdonami, a volte mi capita ancora di essere troppo . . . scientifico - .
- Non preoccuparti - mento - Ha qualcosa a vedere con il comprendere i divergenti? - .
Caleb annuisce - Se si riuscisse a riprendere il procedimento utilizzato ed a analizzare uno di loro potremmo finalmente capire cosa li differenzia da noi. - .
- Parli come un Erudito - mi lascio sfuggire.
Caleb ride - Temo che tra me e loro non ci sia più niente in comune - .
Mi sento sollevata. Va tutto bene, Caleb è un Abnegante. Lo è sempre stato. Sta solo cercando di capire i divergenti, anche io vorrei saperlo. È curiosità, un difetto che posso sopportare forse anche perchè sto iniziando a non ritenerlo più tale.
- Voi due piccioncini dovete essere separati. Susan Black abbiamo decine di feriti da aiutare - esclama Mirtle alzando sempre di più la voce.
Spinge via Caleb che mi mima un " ci vediamo dopo" e gli da le spalle. Dalla stanza di Peter c'è solo silenzio.
Mirtle nota la direzione del mio sguardo e sospira - Siano ringraziati i calmanti - .
Con le mani sui fianchi e lo sguardo cupo sembra una guerriera - Diamoci da fare, tesoro. Ci aspetta un lungo pomeriggio -. Sono d'accordo con lei.
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Humble
FanfictionInsurrezione. Un attimo prima Susan Black è una delle tante ragazze Abneganti vestite di grigio, un attimo dopo si ritrova a dover scappare dalla sua fazione per salvarsi la vita. Suo padre è disperso, sua madre é sempre più oppressiva, suo fratello...