Capitolo 20

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Tiro i capelli dietro le spalle scostandomeli dalla fronte. Portarli sciolti è scomodo e fastidioso. A differenza della stanza della sera prima gli Esclusi hanno una sala speciale per la colazione con tavoli larghi e lampade a illuminare anche se è giorno. Caleb è in piedi all'entrata, quando mi vede sorride.

- Ti ho cercato ovunque, dov'eri finita? - .

Non mi lascia il tempo di rispondere che nota i capelli umidi - Ci sono delle docce? - .

Penso ai lavandini malmessi e all'acqua gelata - Più o meno - .

Caleb aggrotta la fronte - Sei fin troppo vaga - .

Ci sediamo su una panchina dalla plastica ingrigita, non ci sono molti Esclusi e nessuno sembra desideroso di fare conversazione. La colazione è composta da pane nero e burro di arachidi. Conosco quei barattoli fin da piccola quando aiutavo papà con il furgone a distribuirli agli Esclusi . È strano essere per la prima volta il destinatario.

- Questo posto è incredibile - esclama Caleb iniziando a tagliare una fetta di pane.

Mi guardo intorno : la polvere, le finestre sporche, lo squallore.

- Mentre ti aspettavo ho fatto alcune domande in giro, non sono stati molto gentili ma da quello che ho capito è iniziato tutto con Evelyn. Quella donna è così intelligente! - .

Punta lo sguardo alle mie spalle. Evelyn è poco più indietro, ne sento la voce.

- Non è una persona di cui possiamo fidarci - sussurro.

Caleb aggrotta la fronte - Sai qualcosa di cui sono all'oscuro? - .

Odio parlare male di qualcuno. Ma lo devo fare.

- Ha mentito a tutti dicendo che Marcus la maltrattava, se ne è andata via dalla sua famiglia tradendo la propria fazione - mi blocco, Caleb sta annuendo.

- Tu lo sai già - .

Caleb abbassa lo sguardo e dà un morso alla sua fetta di pane - Susan, tu non credi che possa essere la verità? - .

Lo fisso sbigottita - Non puoi dirlo sul serio! Stiamo parlando del nostro capofazione! Ti ha portato in spalla fino a casa quando a sei anni ti sei stortato la caviglia - .

Caleb deglutisce - Dagli Eruditi ho imparato molte cose, le informazione non sono tenute nascoste. Possiamo sapere tutto quello che vogliamo - .

So a cosa si sta riferendo. Una settimana dopo il Giorno della Scelta gli Eruditi hanno iniziato a distribuire una serie di articoli diffamatori su noi Abneganti.

- Erano tutte bugie - mormoro .

Caleb si passa una mano sulla fronte imbarazzato - Molti articoli ingigantivano la questione ma Susan, gli Eruditi sanno come arrivare ai segreti e noi Abneganti ne abbiamo più di quanto tu possa immaginare - .

Capisco che anche insistendo non riuscirò a smuovere Caleb dalla sua posizione.

- Marcus Eaton è un uomo violento che picchia il figlio e la moglie - dico lentamente - è questo che stai dicendo. Ne sei veramente sicuro? - .

Caleb fa una smorfia - Non farlo ancora - .

- Cosa? - mi disorienta l'amarezza della sua voce.

Caleb scuote la testa - Guardarmi in quel modo. Come se fossi una brutta persona - .

- Lo sai che non è così! - mi lascio andare in una risata finta ma basta l'espressione di Caleb perchè mi muoia in gola. Non sta scherzando.

- Ho passato i miei primi sedici anni a essere qualcun'altro per non essere giudicato. Quando ho scelto gli Eruditi pensavo di poter essere me stesso ma anche lì mi sbagliavo : ero l'iniziato rigido che aveva tradito la sua famiglia. Ci ho messo settimane per farmi accettare. Adesso mi sono abituato al giudizio degli altri ma non posso accettare anche il tuo. - .

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