Capitolo 33

39 4 4
                                    

Kim è sulle scale che portano al seminterrato.

Quando mi vede lancia un fischio - Ti hanno conciata bene - .

Il taglio alla tempia si sta rimarginando ma è una lunga scia rossa sul volto, nei punti in cui sono stata colpita dai sassi e da Jeff sono apparsi grossi lividi dalla varie gradazioni.

- Almeno sono ancora qui - mormoro.

Non ho nemmeno molta forza per parlare. Se questa mattina Brianna non mi avesse svegliata sarei rimasta sotto le lenzuola ad aspettare di essere di nuovo in forma.

Kim si alza di scatto - Non c'è tempo per chiacchierare, andiamo - .

Aggrotto la fronte - Dove esattamente? - .

Kim finge un tono innocente - Oh, non te l'hanno detto? Sei in coppia con me per la perlustrazione - .

La seguo a fatica, il fianco sinistro pulsa terribilmente.

- Credevo che qui fossimo al sicuro - ci sono fin troppe cose che non so degli Esclusi.

- Gli Eruditi si sono improvvisamente ricordati della nostra esistenza. Stanno mandando delle ronde per monitorare la situazione, noi facciamo lo stesso - .

Kim estrae dalla giacca il coltello che le ho visto molte volte - Te ne darei uno ma dubito che tu sappia usarlo - .

- Bisognerà difendersi? - inizio a considerare questa perlustrazione in una maniera diversa.

Kim alza le spalle - Chi può dirlo! - si volta verso di me con un ghigno - Perchè? Hai paura? - .

- Credo che dopo la prova di ieri niente mi possa spaventare - mento.

- Ma qualcuno ti può fare più male - ribatte Kim .

Non ho ancora capito se è il suo modo per mettermi alla prova o se semplicemente non può farne a meno.
Ci dirigiamo ancora alla porta che da alla metropoli. Stranamente Willy non la sta sorvegliando.

- È a sbrigare una faccenda per Rick - sbuffa Kim roteando gli occhi.

Bruscamente apre la porta - Sbrigati, biondina - .

Mi infilo dentro anche io prima che la porta venga chiusa alle mie spalle.

- Come faremo a tornare indietro? - chiedo preoccupata. Se Willy non c'è ...

- Troveremo una soluzione, ci sono altri passaggi - ribatte Kim.

Spero che sappia quello che dice. La metropoli si estende lunga e rovinata proprio come me la ricordavo. C'è silenzio il che mi mette i brividi.

- Dobbiamo risalire la metropoli fino al suo inizio e poi tornare indietro, niente di complicato - mi spiega Kim nel vedere la mia espressione.

Camminiamo spediti, ad ogni passo sento i muscoli che fanno male.

Quando inizio a rallentare Kim mi fissa dubbiosa - Non sei abituata a farti male, dico bene? - .

- È merito di Jeff - la frase mi esce più arrabbiata di quanto vorrei.

Kim scuote la testa - Con te ci è andato piano - .

- Non è vero - esclamo - Avrebbe continuato a picchiarmi se non fossi riuscita ad accecarlo - .

- Vero - dice Kim - Ma non pensare che non avrebbe potuto metterti al tappeto con un solo colpo. Sei stata molto stupida a pensare che una volta presa la fiaccola sarebbe finito tutto - .
- Ma doveva essere così - protesto - è solo che Jeff ... - .

Le parole mi muoiono in gola, Kim sta sorridendo.

- Era l'idea iniziale di Rick : vedere se sopravvivevi ad uno scontro. C'era troppa polvere per questo non ci hai visti ma Rick ha visto tutta la scena: se non ti fossi difesa Jeff avrebbe continuato a colpirti - .

La riconoscenza che avevo per Rick per avermi salvato sparisce di colpo.

- Io pensavo ... - mormoro .

- Tutti pensano, è per questo che Rick ha una folla adorante - Kim alza gli occhi al cielo - Io lo rispetto, noi Esclusi dobbiamo lottare per avere quello che vogliamo, accidenti! Ma non sono una di quelle fanatiche che gli lustra le scarpe - .

È il discorso più serio che abbia fatto finora con Kim. Per un momento penso che non sarebbe male questa versione più cupa e tranquilla.

Kim ghigna e ritorna ad essere quella di prima - Avanti! Abbiamo molta strada da fare , biondina - accelera il passo, penso lo stia facendo apposta.



La metropoli è solo un lungo corridoio guarnito di binari arrugginiti. Immagino che sia molto affascinante per persone come Caleb. Mi chiedo dove siano lui e Marcus adesso, se sono riusciti a convincere Jack Kang a ribellarsi agli Eruditi. Kim davanti a me prende a calci un sasso. Si ferma. Davanti a noi dove bisognerebbe continuare sono crollati sassi e macerie.

- Prima non era così - ringhia Kim.

Osservo questa massa di detriti e ghiaia talmente alti da avere inghiottito parte della metropoli. L'unica altra possibile strada è un galleria come quella che abbiamo percorso io, Kim e Caleb qualche giorno fa. Solo a ricordarlo mi sento male. Delle voci ci fanno sobbalzare. Eruditi.

- Vieni - sibila Kim.

Ci nascondiamo contro il muro della metropoli tra alcuni massi graffiati. Accovacciate l'una contro l'altra ho il cuore che batte forte. Mi volto per vedere se anche Kim si sente così ma le sue pupille sono dilatate e le labbra arricciate in una smorfia. Fa quasi più paura lei. Riesco ad intravvedere due Eruditi vestiti in abiti blu. Uno di loro ha in mano una cartelletta che esamina attentamente. Kim serra la mascella fino a sentire i denti scricchiolare.

- Che facciamo ? - ho quasi paura della risposta.

- Li prendiamo di sorpresa - esclama Kim cercando di alzarsi.

La tiro giù - Potrebbero esserci altri Eruditi, e se sono armati? - .

Fucile batte coltello.

Kim fa una smorfia - Va bene, pensiamo ad un piano migliore - sbuffa a malincuore.

Guardo gli Eruditi alla ricerca di un punto debole. Sono intelligenti ma non sembrano molto forti.

- Ne chiamiamo uno alla volta - mormoro esitante.

Kim annuisce, afferra un sasso e lo lancia. La mira è precisa, il sasso colpisce un cumulo di macerie che iniziano a crollare. L'Erudito viene verso di noi incuriosito. Uno dei lori difetti peggiori. Appena è abbastanza vicino io e Kim lo afferriamo. Kim gli tiene premuta la mano sulla bocca. L'Erudito ha il pizzetto nero e la fronte lucida. Cerca di dibattersi ma manteniamo la presa .

- Ehi, tutto bene? - chiede l'altro Erudito .

Fissa il nostro punto circospetto.

- Prova a dire qualcosa e ti taglio la gola - gli sussurra Kim, il coltello scintilla maligno. L'Erudito smette di muoversi impaurito. Trema quasi quanto me.

- Adesso chiama il tuo compagno, niente scherzi - sibila Kim , toglie la mano.

- Sam, ho bisogno di aiuto qui - esclama l'Erudito. Lo deve ripetere più volte per essere udito.

Sam si avvicina, non sospetta niente. Io sono pronta a colpirlo, anche se non so come. In mano ho un sasso, sto tremando.

Sam è a pochi passi da noi ormai - Non capisco il perchè di tanta agitazione, si tratta solo di una frana - esclama tranquillo.

L'Erudito prigioniero si divincola - Scappa, è una trappola! - .

Kim impreca e lo colpisce forte alla tempia . L'Erudito gira gli occhi all'indietro e perde coscienza, sta sanguinando. Nonostante sia stato messo a tacere l'altro Erudito è scappato e sta dando l'allarme. Il nostro piano adesso non mi sembra più così intelligente.

Mi volto verso Kim - E adesso che facciamo? - .

HumbleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora