Capitolo 43

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Willy mi viene incontro di corsa per poi fermarsi a pochi passi, impallidisce.

- Sei proprio tu Susan? - la voce è incerta, lo fa sembrare ancora più piccolo di quanto ricordassi.

- Certo che sono io - mi tolgo una ciocca dalla fronte - Stanno tutti bene ? - .

Willy tira su con il naso - Jeff ha detto che sei morta - .

Avverto un brivido lungo la schiena - Sono riuscita a scappare - .

Willy mi fissa sospettoso - Non hai neanche un graffio - .

Penso al dolore al braccio che adesso è sparito, il ricordo di un sogno confuso - Sono stata fortunata. Ho perso la pistola - .

Willy getta un'occhiata alle sue spalle: il quartiere degli Esclusi svetta diroccato e spoglio - Vado a chiamare Kim - .

Rimango ferma in mezzo alla strada impolverata, i bambini Esclusi schiamazzano rincorrendosi nella sera che si avvia verso la notte.

Willy arriva accompagnato da Kim con uno sguardo che non promette nulla di buono.

- Quindi non sei uno spettro - Kim mi squadra - Jeff dice in giro che gli Eruditi ti hanno fatta fuori - .

Allargo le braccia - Non è così - .

Kim sospira - Bene, odio i funerali - mi prende sotto braccio - Sei in un grosso guaio, Black - .

Il senso di vertigine del siero torna ad inghiottirmi - Perché? - .

Kim fa una smorfia, la cicatrice sul volto è ancora più bianca del solito - Non esci viva dagli Eruditi così facilmente, c'è chi può pensare che tu stia facendo il doppio gioco - .

Riesco quasi a sentire la mia copertura che salta in aria, non sono brava a nascondere le cose e la mia attaccatura agli Abneganti è intuibile.

- È una cosa stupida - esclamo con sicurezza - Anche gli altri sono riusciti a ritornare, giusto? - .

Kim si rabbuia - Rick si è salvato per un soffio dall'essere scoperto, Odine si è beccata una pallottola alla gamba, Jeff è stato pestato a sangue da un paio di Intrepidi. Nill è morto - .

Tutto questo non fa altro che sottolineare quanto gli Esclusi siano deboli. Dov'è finita la potenza di cui tanto si vantava Evelyn?

Willy ci precede dentro l'edificio. Le scale sono scivolose e prive di corrimano. La porta che da al covo di Rick è chiusa, dall'altra parte c'è solo silenzio.

Kim mi prende per le spalle - Ascoltami bene, Black. Hai la faccia di una che ha avuto fortuna. Non so cosa sia successo là dentro ma se la tua fuga non dipende tutto da te, chissene. Dimenticatelo. C'è chi vuole solo darti della traditrice quindi sta attenta a quello che dirai - .

Negli occhi di Kim c'è una preoccupazione che non ho mai visto, questo mi spaventa, significa che sono più in pericolo di quanto pensassi.

Willy si volta verso di noi - Rick ti sta aspettando - apre la porta.

Guardo Kim - Tu non vieni? - .

Scuote la testa, sta fissando la porta come se si aspettasse da un momento all'altro che vada a fuoco. Prendo un lungo respiro ed entro. Willy si chiude la porta alle spalle, ha qualcosa di definitivo.

Rick è seduto su una sedia imbottita, ha un livido sullo zigomo ma per il resto sembra stare bene. Odine è accasciata su un materasso malmesso con una fasciatura alla gamba, sta mormorando imprecazioni.

- Susan Black - Jeff ghigna, gli manca un dente ed il labbro inferiore è spaccato. Il volto è tutto un livido rotto ogni tanto da tagli ed escoriazioni, da come tiene il corpo teso sospetto che ce ne siano molti altri.

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