Capitolo 47

44 5 3
                                    

L'Escluso mi fa un cenno - Una camicia e dei viveri per almeno due settimane - .

Lo guardo cercando di trovare la giusta taglia e frugo nel mucchio di vestiti.

Quando tiro fuori una camicia bianca l'Escluso scuote la testa - Preferirei avere un altro colore - .

Evelyn è tanto convinta che sia meglio rinnegare le fazione da dimenticarsi che restano comunque una parte di noi.

Passo all'Escluso una camicia nera spiegazzata e una decina di scatolette. L'Escluso le prende in fretta infilandosele nelle tasche.

- Non sono abbastanza per due settimane ma non posso darti altro - mi scuso.

L'Escluso mi guarda - Forse non per te, a me bastano - se ne va senza ringraziare. Sembra che tutto sia dovuto a questa fazione di rinnegati e l'idea di essere serviti da ex Abneganti li diverte molto.

Inizio a pensare che l'incarico di Evelyn non sia stato un premio.

Una ex Abnegante mi passa uno scatolone - Prova a vedere cosa c'è dentro, non lo ha ancora aperto nessuno - .

È pieno di giornali impilati in maniera ordinata, non ne vedo uno da mesi.

Afferro il primo, parla di lavori da fare, casi di furto, manifestazioni. Volto la pagina. A chiare lettere, in pennarello nero c'è scritto : " Studio legale della terza strada, tu e il contatto. Domani mattina. ".

Accartoccio il giornale e lo metto sotto gli altri. Julia mi si aggrappa al braccio facendomi sobbalzare - È arrivato Roger - .

La ringrazio e le raddrizzo il colletto, in questi giorni ho potuto notare quanto sia diventata grande, non è più la bambina pelle e ossa di una volta.

Roger Miller sta finendo di aggiustare una delle nostre finestre, sobbalzo quando il martello colpisce il chiodo.

- Ti devo parlare - .

Roger colpisce ancor il chiodo con il coltello - Parla pure, Susan Black - .

Mi guardo intorno: nessuno . Ma Brianna potrebbe sbucare fuori da un momento all'altro a chiedermi perché non sto distribuendo viveri anche io.

- Non ci sarebbe un posto più appartato? - chiedo sottovoce.

Roger scuote la testa - Siamo visti sempre. Loro ci controllano - .

Credo si riferisca agli Eruditi ma non ne sono così sicura, Roger è un enigma.

Mi avvicino di più a lui ed abbasso ancora la voce - Ho bisogno di parlare con Cara, sai come possiamo metterci in contatto? - .

Roger aggrotta la fronte - Da bambino avevo una bicicletta, mi piaceva molto, la usavo tutti i giorni. Una volta mi sono trovato davanti una strada non asfaltata piena di ghiaia e molto in pendenza. Sapevo che poteva essere pericoloso ma ho deciso di percorrerla allo stesso - Roger colpisce con il martello, si blocca - Sono caduto e ho picchiato la testa, degli Intrepidi mi hanno rubato la bici e non l'ho più ritrovata - .

Si volta verso di me guardandomi con quegli occhi che non sembrano più così folli - Capisci cosa voglio dire, Susan Black? - .

Ho capito.

- La mia bici non si romperà, te lo assicuro - .

- Può anche ammaccarsi, solo non fartela portare via perché è molto importante, non solo per te - .

Annuisco - Non metterò a rischio la nostra fazione - .

Roger mi fissa intensamente per poi scrollare le spalle - Scrivi un biglietto - si fruga nelle tasche e tira fuori un pezzo di carta e un mozzicone di matita.

HumbleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora