Capitolo 11

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Calma piatta. La stanza che ci hanno assegnato per i momenti di riposo pomeridiani ( accolti sempre molto bene dai Pacifici ) è piccola e offre una visuale sul frutteto anche se in questo momento le finestre sono chiuse e le tende abbassate per proteggerci dal sole di mezzogiorno. L'idea di riposo, di pigrizia, inattività da noi Abneganti non è contemplata ma per i Pacifici sembra essere una cosa importante. Chissà se per Robert è stato difficile abituarsi a queste nuove usanze.

- Cerca di stare fermo - esclama Sarah rivolta a Charlie che si agita sulla sua stuoia.

Nonostante sia seduta con gli occhi bene aperti si può facilmente capire che è stanca, ha pesanti occhiaie sotto gli occhi e la voce impastata. Suo marito è morto lasciandola da sola con un bambino piccolo e uno che deve arrivare, non deve essere facile.

 - Susan potresti passarmi l'acqua? - mi chiede mamma asciugandosi il sudore dalla fronte.

Fa davvero caldo. Le maniche lunghe pizzicano contro la pelle, cerco di non pensarci. Prendo la caraffa di vetro e la passo a mamma che beve un rapido sorso per poi sdraiarsi sulla stuoia di nuovo.

Un paio di Abneganti sospirano, alcune cercano di dormire, Charlie sbuffa annoiato - Facciamo qualcosa? - .

- È il momento del riposo, più tardi se farai il bravo ... - ma Sarah si blocca persa in altri pensieri e Charlie rimane in attesa della fine della frase, che so non arriverà mai.

- Potremmo andare a vedere i campi di granturco - propongo .

Charlie mi guarda dubbioso: la prospettiva non è molto allettante.

- Dopo c'è il turno in infermeria - mi ricorda mamma con gli occhi chiusi mentre si massaggia la fronte.

- Una volta finito allora. Dove vorresti andare? - .

Charlie socchiude gli occhi - A casa - .

Lo dice con tranquillità senza nostalgia. Sarah sobbalza - Lo sai che non possiamo, tesoro - .

- Perchè , no mamma? Ho lasciato i gessetti nella mia camera, mi servono! - .

Sarah scuote la testa - Adesso dobbiamo rimanere qui, puoi fartene prestare qualcuno dagli altri bambini se vuoi - .

Charlie incrocia le braccia - Corrono sempre via quando mi avvicino. Puoi andare a prenderli tu, Susan? - chiede speranzoso.

- Forse tra qualche giorno torneremo a prenderli, Charlie ma non adesso - .

Sarah accenna un sorriso - Marcus sta finendo gli ultimi preparativi ma è fiducioso. Dice anche che alcuni Intrepidi ci scorteranno fino a casa - .

- Se fossi in te non mi fiderei di loro - dichiara mamma con una smorfia - Non sono della nostra fazione e ci hanno già portati al massacro una volta - .

In genere rimarrei in silenzio ma è troppo anche per me . - Una di loro è Beatrice Prior, la conosci dalla nascita. Sai che non ci farebbe mai del male - .

Di lei ci possiamo fidare, ne sono sicura. Nonostante tutto rimane comunque una mia vecchia amica.

- E di Tobias allora? Ha rinnegato suo padre ed è andato a nascondersi dagli Intrepidi infamandolo . - .

- Alice - la rimprovera Sarah con un tono secco.

Mamma serra la bocca. La storia del figlio di Marcus è risaputa anche in una fazione che odia i pettegolezzi come quella degli Abneganti. Eppure ho sempre pensato che di lui si fossero perse le traccie, che fosse diventato un Escluso. Cerco di ricordare un Tobias tra gli Intrepidi venuti fin qui. L'immagine di Quattro e Marcus a mensa rende tutto improvvisamente chiaro. Ha cambiato nome ma rimane comunque un ex Abnegante, figlio di uno dei capo fazione. Tobias Eaton. Capisco ora la tensione che c'era tra i due anche se non comprendo il comportamento brusco di Beatrice. Tobias deve averle mentito davvero bene su Marcus se ora invece di un uomo buono e coraggioso vede qualcuno da detestare, mi chiedo cosa le abbia detto.

- Non devi pensare male di lui, Susan. Per quanto lui e Marcus non vadano d'accordo ci porterà a casa. E inoltre c'è Beatrice a tenerlo d'occhio - Sarah pensa che sia preoccupata.

In realtà non è questo. - Se è un voltafaccia come il fratello siamo tutti in pericolo - sibila mia madre.

Sto per risponderle ma Sarah mi precede - E cosa proporresti Alice? - .

Ignora volutamente la frecciatina per calmare gli animi. È strano vedere mamma sdraiata e pallida come non mai eppure così decisa - Andare da soli. Ci siamo sempre fidati di tutti ed ecco cosa ci è successo - .

Sarah serra la bocca - Dimentichi che è proprio questa fiducia che ci ha reso i più neutrali agli occhi degli altri. I Pacifici ci hanno ospitati in nome di tutte le volte che gli abbiamo dato soccorso - .

Tutte le persone nella stanza la stanno ascoltando con il fiato sospeso. Persino Charlie ha smesso di agitarsi e la guarda.

Mamma si tira a sedere, ha le mani che tremano - Ognuno di noi ha perso qualcosa , come puoi pensare di ricominciare tutto da capo? Tutto uguale? Con quale coraggio vuoi rimettere in pericolo tuo figlio? - .

Mi sono dimenticata che soffre anche lei, il dolore per la perdita di papà mi ha reso egoisticamente cieca.

Sarah sorride tristemente - Andrà tutto bene. Possono scacciarci, darci la caccia ma mai distruggerci. Lo so che hai paura. Tutti noi ne abbiamo - .
Adesso si sta rivolgendo a ciascuna di noi. Sarah alza la voce che si espande per tutta la stanza - Siamo Abneganti. Abbiamo scelto questa fazione, ne amiamo le sue caratteristiche e non permetteremo che qualcuno ce le porti via - .

Annuiamo, anche mamma nonostante non sembri poi così d'accordo. Mi siedo accanto a lei . Vorrei dire qualcosa ma ho la gola secca.

Mamma si volta guardandomi dritta negli occhi - In questi giorni non ci siamo parlate molto - sussurra - Ma se mi vuoi bene, se tieni a questa fazione non rinnegare ciò che sei. Stai lontana dal figlio dei Prior - .

Si alza, non si aspetta una risposta - Vieni Charlie, ti porto a cercare i gessetti - .

Sarah annuisce, è il loro modo per fare pace e dimenticarsi di avere quasi litigato.

- Temo di avere sentito tutto - dice sdraiandosi sulla stuoia.

Sa bene che evitando di fissarmi mi fa sentire più a mio agio e gliene sono riconoscente.

- Avrei voluto poter dire la mia - dico lentamente.

Sarah chiude gli occhi - Sei giovane, Susan. Hai ancora molto da imparare, scoprirai che per essere Abnegante ci vuole più che altruismo e generosità. Delle volte dobbiamo trattenerci e lasciare che sia l'altro ad esprimersi. - . Sono improvvisamente stanca ho bisogno di respirare aria fredda, lontana da questa cortina che mi toglie il fiato. - Susan? - mi chiama Sarah - Sono d'accordo su una cosa con Alice : dovresti stare lontana da Caleb Prior. Evita di metterti in problemi più grandi di te, quel ragazzo ne ha molti da risolvere. Credimi. - . 

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