Capitolo 41

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All'inizio è stupito di vedermi, o forse non mi riconosce. Poi però si lascia sfuggire un sorriso compiaciuto - Felice di rivederti, Susan - .

Peter ha uno sguardo capace di farti sentire a disagio ed in pericolo. In questo momento prevale la seconda. Alle sue spalle non ci sono porte , è una stanza bianca ed impersonale con una serie di schedari e un asettico tavolo da laboratorio. Quello che cercavo. - Non avrei mai pensato di trovarti qui - . Serro i pugni - La prossima volta evita di pensare - . Peter inarca un sopracciglio - La prima Rigida con il senso dell'umorismo - . Si appoggia al tavolo in maniera rilassata, non mi considera una minaccia . Vago alla ricerca di un'arma da usare, ho una pistola certo ma anche Peter, ne sono sicura. Mi serve un diversivo. - Non hai altro da fare? Credevo che Jeanine vi tenesse tutti impegnati nei suoi piani di conquista - . Peter rimane impassibile - Ma io sono impegnato - . - Tenere d'occhio una Esclusa non è molto divertente - . Peter sfodera una sorriso smagliante - Oh, il bello deve ancora venire - . Indietreggio fino ad essere contro la porta che mi ha portata qui - Cosa vuoi dire ? - . Peter assottiglia gli occhi, sembra un gatto pronto a balzare sulla preda - Lo scoprirai - fa una smorfia - Odio le risposte scontate. Davvero, Susan. Puoi fare di meglio - . Deglutisco , sto giocando ad un gioco di cui non conosco le regole ma che sembra molto pericoloso - Come hai fatto a trovarmi, fortuna? - . Peter soffoca uno sbadiglio - Sveglia, siamo pieni di telecamere. Davvero te e i tuoi amichetti speravate di non farvi beccare? - . ho un tuffo al cuore, quindi non sono l'unica ad essere stata scoperta. Mi chiedo che cosa stanno facendo agli altri. - Confesso che mi ha stupito il tuo finto voltafaccia alla fazione. Sembri tanto ingenua ma alla fine fai il doppio gioco con gli Esclusi - . Avverto un brivido lungo la schiena - E tu come fai a saperlo? - . Peter sorride compiaciuto - Negli ultimi tempi Caleb è diventato più logorroico di quanto immaginassi. Sappiamo tutti di voi - . - Sappiamo? - naturale che avrebbe raccontato tutto, Cara me lo aveva detto che - Jeanine - faccio una smorfia. - Quindi cosa avete intenzione di fare ? - . - Stiamo testando nuovi sieri, cose che neanche immagini di affrontare . - . Nuovi sieri significano nuovi modi per comandare le persone, per perdere la propria identità. Solo persone come Peter potrebbero partecipare a una cosa simile. Faccio un passo avanti guardando la stanza : sono in trappola. Peter si rende conto del mio smarrimento - Sai se sei fortunata potresti riuscire a vedere il tuo fidanzato - . Per un istante sono tentata di colpirlo ma mi trattengo, vuole solo vedermi reagire. Devo usare la testa. - Ti si rivolterà contro tutto questo - mormoro abbastanza forte da farmi sentire. - è questa la tua minaccia? Perfino la Rigida sapeva fare di meglio - . Sapeva. La Rigida è Beatrice e Peter è troppo astuto per avere usato per sbaglio il tempo passato. - Cosa le avete fatto ? - faccio uno sforzo per non urlare. - Rilassati, come ho già detto una volta non è tua amica - Peter inizia ad essere infastidito. Mi avvicino abbastanza per guardarlo dritto negli occhi - Ti ha salvato la vita , quel giorno, alla residenza dei Pacifici. Ho visto tutto - . Peter distoglie lo sguardo, quindi si sente in colpa. - Mi aveva sparato ad un braccio , siamo pari - . Noto che con la coda dell'occhio guarda un punto appena vicino alla porta da cui sono entrata, quindi c'è anche un'uscita , però non si vede. - Ti ha salvato al vita - ripeto - Non siete pari - . Peter si lascia sfuggire una risata aspra - Davvero credi che ci sia qualcuno qui che conta i favori che deve? - . Lui lo fa. Ne sono più che sicura. - Sei in debito - esclamo cercando di non pensare alla pistola che , ne sono sicura , ha anche lui nel giubbotto. - Se pensi di passarla liscia sei un'ingenua, Susan - . Mi accascio vicino al tavolo - Probabile - chino la testa e i capelli mi scivolano sul volto coprendomi dal suo sguardo. - Stai piangendo? Caleb lo aveva detto che sei ancora una bambina - il tono di Peter è canzonatorio. Ci sono tre ragioni per cui lo faccio.

Uno : non so sparare ma ho una pistola

Due : ha pronunciato per ben due volte il nome che non volevo mai più sentire

Tre: c'è una porta per andarsene da qui ed è la mia unica possibilità di salavrmi prima che mi succeda chissà cosa.

Afferro la pistola e sparo. Il rinculo mi fa colpire contro il tavolo, Peter impreca e si abbassa. Avevo programmato di colpire qualche metro lontano da lui ma la mia incapacità a fatto si che lo mancassi per un soffio. Vorrei tanto che Kim mi avesse insegnato a sparare. Mi alzo di scatto e corro verso la porta d'uscita. Peter mi afferra per le gambe facendomi cadere e picchiare il mento per terra. Dalla pistola parte un'altro colpo questa volta che colpisce una delle pareti. Inizia a suonare un allarme talmente forte da impedirmi di pensare. La testa mi gira. - Dannazione - ringhia Peter lanciandomi uno sguardo assassino in cui però vedo anche . . . paura? - Che cosa sta succedendo? - tento di rialzarmi in piedi ma Peter mi tiene a terra - Hai fatto partire il sistema di protezione , ecco che succede - mi sibila. Sistema di protezione non suona per niente bene. Peter prende un respiro e chiude gli occhi, non sembra sia tentato a fare alcunché. Quando mi alzo non tenta di fermarmi. Punto alla porta d'uscita : non si apre. Nemmeno quella di prima, siamo bloccati dentro. L'allarme ha smesso di suonare ma in compenso le luci hanno preso a sfarfallare . - In cosa consiste il sistema di protezione? - chiedo lentamente, niente è più spaventoso della immaginazione ; soprattutto quando si ha paura. - Siero allucinogeno, sotto forma di gas viene fatto filtrare dalle tubature sul soffitto. Non ci vorrà molto prima che si propaghi - la voce di Peter è incolore. Prendo rapide boccate di aria anche se il siero potrebbe già essere nella stanza. - E tu non hai intenzione di fare niente? - . - Aspetto che mi vengano a prendere, sono dalla parte degli Eruditi adesso - lo dice con molta sicurezza ma entrambi sappiamo che non è vero. Jeanine non rischierà di perdere una potenziale fonte di informazioni per di più Abnegante solo perché uno dei suoi è chiuso con lei. - Quanto dura esattamente il siero? - ancora una volta cerco per la stanza qualsiasi oggetto possa fare da leva, riuscire ad aprire la porta. - Quanto vogliono - Peter appoggia la testa al tavolo - Più dura più fa parlare. O impazzire, a seconda dei casi - . Sento montare dentro un sentimento a cui non riesco a dare un nome - Tu lo sapevi, vero? Avevi intenzione di andartene da quel passaggio e lasciare me qui - . Peter sbuffa - Ti aspettavi davvero qualcosa di diverso da me? - . Mi asciugo la fronte - No. Forse. - ad un tratto sono più che pentita di essermi unita al gruppo di Rick. Avrei dovuto ascoltare Kim e rifiutare. Ricaccio indietro il rimpianto - Dobbiamo andarcene da qui - . Peter mi ignora - Ti consiglio di abbassarti, in piedi respiri il siero prima - . Mi siedo accanto a lui - Ci deve essere un modo per andarsene - . - Se ci fosse lo avrei già fatto , non trovi? - . Per quanto Peter sia bugiardo e crudele capisco che sta dicendo la verità. Siamo spacciati.

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