La luce si infrange sulla finestra illuminando la polvere che vortica nella stanza. Appoggio una mano sulla fronte: è fresca.
Dopo giorni brucianti per via della febbre ho imparato ad apprezzare la sensazione di gelo. E la lucidità.
Apro le braccia da cui è sparita ogni traccia di abbronzatura e dove sono ben visibili le vene azzurrognole.
È tutto così nuovo. Sbatto le palpebre un paio di volte prima di spostare lo sguardo altrove. L'infermeria in cui mi hanno portata è al secondo piano, fresca, luminosa.
Quando sono riemersa dal torpore della febbre la prima cosa che ho notato è stata la vetrata che dava sui grattacieli malmessi degli Esclusi. Ho iniziato a capire del perchè Rick abbia una vetrata così ampia nel suo covo. Osservare le vite altrui ti fa sentire di farne parte.
La porta viene spalancata .
- Non aspettavo altro che vederti alzata - Kim è come al solito scompigliata, ha una benda al braccio ed un'altra attorno ai fianchi, anche se quest'ultima è coperta da una maglietta da Intrepidi.
Mi aggrappo alla testata del letto - Prima o poi avrei dovuto farlo - .
- Più prima che poi per i miei gusti. Ti hanno abituata troppo bene - .
Abbozzo un sorriso - Felice di rivederti - .
Kim si sdraia sul mio letto stropicciando le lenzuola - È un bel posto, tutto sommato. Il genere di luogo in cui un Esclusa delicata come te si possa rinchiudere a commiserarsi - .
- Non mi stavo commiserando, sono stata ammalata - altri pensieri cercano di infiltrarsi ma li scaccio con decisione.
Kim sbuffa - Inattività, dico io - si alza di scatto indicandomi minacciosa - Tu pensi troppo - .
Forse avrei negato in un altra occasione ma molte cose sono cambiate. Anche io.
- Hai ragione - mi avvicino alla finestra immergendomi nella luce.
Kim emette un fischio - Ci devono essere andati davvero giù pesanti con le medicine, anche se devo dire che tra Rigida e Svitata non c'è molta differenza - .
- Dimentichi che sono un Esclusa adesso - ribatto.
Nonostante le dia le spalle riesco ad immaginare Kim alzare gli occhi al cielo - Certo, fai come se non avessi detto niente - .
Questa volta non riesco a trattenermi dal sorridere - Cosa ci fai qui, non devi stare a letto per le ferite ? - .
Kim sbuffa - Soffrire in silenzio è noioso, senza contare del sangue . Non hai idea di quante bende sto buttando in un giorno - .
Mi giro di scatto - Sangue? La ferita non si è ancora rimarginata? - .
Kim mi guarda a disagio - Niente di grave, Black. Rilassati per l'amor del cielo - si sporge in avanti corrucciata - Tu piuttosto sei orribile - .
Chiudo gli occhi per un istante, come se non lo sapessi.
- Dormo poco, tutto qui - gli incubi sono fin troppo insistente e vanno tenuti a bada ad occhi aperti.
- Come ho già detto: svitata - .
- Forse un pò lo sono - .
Mi siedo accanto a lei sul letto, gli occhi mi bruciano e ho una fitta leggera alla testa ma per il resto sto bene. Sto veramente bene.
- Ho portato quello volevi - Kim apre lo zaino sbrindellato che si è portata dietro.
Aggrotto la fronte - Non ricordo di aver chiesto qualcosa di preciso - .
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Humble
FanfictionInsurrezione. Un attimo prima Susan Black è una delle tante ragazze Abneganti vestite di grigio, un attimo dopo si ritrova a dover scappare dalla sua fazione per salvarsi la vita. Suo padre è disperso, sua madre é sempre più oppressiva, suo fratello...