Capitolo 45

64 5 3
                                    

È una notte scura, senza stelle.

- Sta per piovere - esclama Roger Miller ed è una delle cose più sensate che abbia mai detto.

Guardo i nuvoloni gonfi e scuri preoccupata - Non rischia di saltare il nostro incontro? - .

Roger ridacchia - Davvero molto divertente, Susan Black. Molto divertente - .

Abbandono l'idea di avere una conversazione normale. L'auto sobbalza, abbiamo preso una buca . Il cielo è ancora più scuro, riesco quasi a sentire le gocce di pioggia che ticchettano sul parabrezza. A differenza dell'ultima volta non sono agitata, so a cosa vado incontro eppure c'è sempre il rischio di venire scoperti. Per quanto ne so uno degli ex Esclusi potrebbe accorgersi che né io né Roger siamo nel nostro letto, o peggio, gli Esclusi potrebbero beccarci.

Rabbrividisco all'idea e mi appoggio al finestrino. Questa volta non ci fermiamo vicino alla Barriera, come mi è stato spiegato la volta precedente è meglio che i nostri incontri siano sempre in luoghi diversi.

La stradina che percorriamo porta in luogo che conosco, mi manca un battito: è la residenza dei Pacifici. Molte cose sono cambiate da quando sono fuggita per salvarmi dall'agguato degli Eruditi. Avverto ancora le grida degli Abneganti indifesi.

Anche se riusciremo a ritornare di nuovo una fazione mi chiedo come faremo a dimenticare tutto il sangue che è stato versato.

Roger frena a una cinquantina di metri dalla staccionata in legno che segnala l'inizio della residenza.

- Aspettiamo - dice.

Un tempo non era una cosa che mi dava fastidio, avevo pazienza, ma adesso sono stanca di avere sempre i nervi a fior di pelle e la tensione che cresce sempre di più.

Roger inizia a canticchiare una ninna nanna stridente tamburellando con le dita sul volante. Mi chiedo se sia rivolta al figlio suo e di Sarah, Charlie, e a quello in arrivo.

Riesco a vedere delle figure che camminano verso di noi, sono due, un uomo e una donna. La donna si avvicina al mio finestrino, è una ragazza dalla pelle abbronzata ancora più scura con il buio ed il rossetto rosa, alla luce della pila i capelli sono di un biondo elettrico.

Abbasso il finestrino - Susan Black e Roger Miller? - a giudicare dalla voce avrà all' incirca quindici anni, forse anche sedici.

Apro lo sportello, la ragazza mi abbraccia lasciandomi interdetta - Benvenuti, sono Cass - mi scioglie dalla stretta, avevo dimenticato che i Pacifici non negano il contatto fisico - Ho sentito molto parlare di voi, in particolare di te, Susan - .

Aggrotto la fronte, è strano che qualcuno mi conosca ancora prima di incontrarmi.

Cass mi afferra per un braccio - Gli altri sono già arrivati, sono tutti curiosi di sapere le ultime novità - .

Sto per replicare ma l'uomo ancora immerso nell'oscurità si schiarisce la voce - Tutta questa fretta, dovresti lasciarmi salutare mia sorella - .

Robert fa un passo avanti e mi abbraccia, questa volta non cerco di allontanarmi ma ricambio la stretta anche se in maniera più rigida di lui. Non avevo mai creduto di potermi sentire così bene, il senso di mancanza si acuisce.

Robert si stacca delicatamente dall'abbraccio - Fatti guardare - mi prende in mano una ciocca di capelli - Sembri davvero un'Esclusa - .

Arrossisco imbarazzata - Dovevo entrare nella parte - .

Robert si sposta i capelli che come al solito gli cadono sugli occhi - Stai molto bene - si lascia sfuggire una risata - Chissà cosa ti dirà mamma nel vederti - .

HumbleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora