È come se si fosse tutto fermato. Ogni sensazione viene assorbita dall'unica cosa che non avrei mai voluto mi capitasse: rivedere Caleb. Adesso che ho pensato al suo nome avverto una morsa al petto che non vuole andarsene più via.
Caleb mi ha tradito. Non importa quanto abbia cercato di dimenticarlo, è stato parte di me per sedici anni, non si cancellano queste cose. Se non fossi bloccata in questo sgabuzzino sarei tentata di aprire la porta.
- Ne è proprio sicuro? -chiede la voce estranea.
- Sicurissimo - sento qualcuno che sfiora la porta, mi acquatto dell'ombra premendo contro il muro. Mi prenderanno.
La maniglia gira con facilità, devono aver trovato l'oggetto che la bloccava.
- Aspetta - dice Caleb - C'è qualcuno qui dentro - .
- E allora? - chiede l'altra voce.
- E allora non voglio spaventarlo - .
La porta si apre di uno spiraglio che taglia l'oscurità a qualche passo da me. Trattengo il respiro.
- Lo so che sei spaventato - esclama Caleb con una voluta lentezza.
I battiti del mio cuore sono talmente forti che ho paura stia per esplodere.
- Ti assicuro che non ti succederà niente - è ovvio che sta mentendo, ovvio. Vorrei non fosse un bugiardo così bravo.
- Anzi , sai che ti dico? Puoi restare anche lì - dice Caleb. Segue un momento di silenzio in cui mi aggrappo alla parete.
- Sei un Escluso, giusto? - chiede Caleb.
Respiro a fondo un paio di volte - Ha importanza? - mi esce una voce gracchiante che poco ha a che fare con la mia.Caleb ride - No, certo che no. Ma vedi , stavo solo cercando di iniziare una conversazione - .
Non sono più Susan, mi ripeto. Kim come avrebbe riposto? - Voi Eruditi parlate troppo - lo accuso.
Dare dell'Erudito a Caleb ad alta voce è più liberatorio di quanto pensassi.
- Uno dei nostri principali difetti, chiedo perdono - lo sento farsi sempre più vicino - Tu cosa ci facevi qui ? - .
Stringo i pugni - Niente di importante - .
- Davvero? Siete scappati prima ancora che entrassimo - nella voce di Caleb c'è una traccia di sarcasmo.
- Agli Esclusi non piacciono le domande, né gli Eruditi - il cuore non smette di battere.
- Esclusi? Perché tu non lo sei? - .
Mi mordo la lingua, ho parlato troppo e ho detto quello che non dovevo dire. - Non mi piacciono le classificazione - dico lentamente - Io non ho una fazione - .
Caleb è appoggiato alla porta ora, lo so - È su questo che sono basate le fazioni, quello che alcuni voi non riescono a capire è quanto esse siano importanti per tutti noi - .
Non ricordavo che Caleb fosse così bravo a parlare, sono portata a dargli ragione.
- Ascoltami, adesso sto per entrare - .
Sono un turbinio di emozione, non riesco a ragionare. È già abbastanza difficile avere Caleb a qualche metro da me ma nella stessa stanza,senza una porta a separarci ...
- Potrei avere un coltello - dico senza pensarci.
C'è un istante di silenzio in cui mi chiedo: che cosa ho detto?
- Hai un coltello? - chiede Caleb .
- Potrei averlo - ribatto, faccio fatica a nascondere il tremore nella voce.
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Humble
FanfictionInsurrezione. Un attimo prima Susan Black è una delle tante ragazze Abneganti vestite di grigio, un attimo dopo si ritrova a dover scappare dalla sua fazione per salvarsi la vita. Suo padre è disperso, sua madre é sempre più oppressiva, suo fratello...