Julia sta al passo - Mamma ha detto che mi aspetta all'angolo assieme a Charlie - .
Abbiamo avuto un altro turno, questa volta in cucina ed entrambe siamo abbastanza stanche da non desiderare altro che un letto caldo. - Ce la fai a raggiungerla da sola? - le chiedo strofinandomi gli occhi.
Julia annuisce - Certo, grazie per avermi aiutato Susan - prima che possa ribattere ha già svoltato l'angolo.
Non mi sono ancora abituata al quartiere dei Pacifici. Fletto le spalle sentendo i muscoli indolenziti. Ho qualche ora di libertà prima di riprendere il turno e non ho nessuna intenzione di passarla dormendo. Dalla mensa arriva l'odore di carne e pane abbrustolito. La mia pancia brontola. Sono più affamata di quanto pensassi. Un gruppo di Pacifici mi passa accanto parlando forte, riconosco Robert. Basta che i nostri sguardi si incontrano ed è subito accanto a me.
- È da qualche giorno che non ti vedo - infila le mani in tasca con un sorriso di quelli che sembrano arrivare fino agli occhi.
- Anche tu sei sparito - .
Robert ride. È un gesto talmente spontaneo che mi lascia spaesata. Mi chiedo quante volte a casa ha dovuto sopprimerlo e a come abbia fatto a non impazzire.
- Ho parlato prima io - esclama Robert strizzando gli occhi.
- Ho dovuto aiutare il resto della comunità, non che questo mi dia fastidio - .
Robert annuisce facendosi serio - E la mamma? - .
È difficile descrivere la sua situazione. Passa da un'emozione all'altra. Prima è pacata poi diventa triste o nervosa. E continua a guardarmi con quell'espressione preoccupata come se tutto dipendesse da me.
- Sta meglio - mento. È importante che Robert non si preoccupi.
- E tu invece? - mi sfiora lo zigomo nel punto dove ho le occhiaie.
- Vado avanti, sono solo stanca ma sto bene - .
Robert aggrotta la fronte con lo sguardo di uno che non ci crede - Quando è stata l'ultima volta che hai mangiato? - .
- Sto andando proprio ora -.
- Robert sbrigati! - sbuffa un Pacifico con i capelli rossi e la maglietta scolorita.
Mio fratello si lascia prendere dalla sprovvista e non riesce a bloccarmi. - Non preoccuparti Robert - esclamo entrando nella mensa con uno scatto.
Mi mischio tra il gruppo di Pacifici e prendo un vassoio. Molti Abneganti si fanno strada muovendosi a gruppo. Individuo la nuca di Caleb che mi da le spalle e Beatrice di fronte a lui. I posti accanto a loro sono vuoti. Esito un pò ma alla fine decido di sedermi accanto a lui. Accenno un sorriso. la verità è che sono ancora confusa da quello che è successo ieri sera. I baci. La nostra quasi lite. L'irritazione che non sento ma che lo so : è rimasta.
Saluto Beatrice con un cenno - Scusate, vi ho interrotti? - .
Caleb mi guarda con un'espressione indecifrabile - No, come stai? - .
Lo stomaco mi si annoda - Bene . E tu? - .
Caleb sorride - Sto bene - mi sfiora sotto il tavolo . Non ha dimenticato.
Una panca si sposta stridendo. È Quattro , l'Intrepido che secondo Caleb sta con Beatrice. Ha uno sguardo nervoso .
- Cosa è successo? - gli chiede Beatrice.
Quattro digrigna i denti - Nella loro mania di risolvere i conflitti pare che i Pacifici si siano dimenticati che immischiarsi negli affari altrui crea ancora più conflitti. Se restiamo qui ancora un pò finirò per prendere a pugni qualcuno . . . e non sarà un bello spettacolo - .Non sono ancora abituata alla violenza, alle minacce. Beatrice non sembra minimamente sconvolta, si copre la bocca per nascondere un sorriso - Ripeto la domanda, che cosa è successo? - .
Quattro scuote la testa - Te lo dico dopo - .
C'è qualcosa in lui che mi ricorda qualcun'altro. Non riesco però ad identificarlo. Inizio a mangiare. Alcuni Abneganti sono al nostro stesso tavolo ma si tengono distanti di qualche sedia. Strano. Tra di loro c'è Marcus. Si alza e va a posare una mano sulla spalla di Quattro. Rimango pietrificata. Si assomigliano. Non molto ma abbastanza da indicare una parentela.
- Ho una ferita sulla spalla - sibila
Quattro socchiudendo gli occhi. Marcus toglie la mano e si siede a sinistra di Beatrice - Le mie scuse. - . Anche lei non sembra molto felice.
- Che cosa vuoi? - ringhia.
Essere Intrepidi comporta anche a rinnegare il rispetto? La gentilezza? - Beatrice, non c'è bisogno di . . . - .
- Susan, per favore - mi interrompe Caleb.
Sanno tutti qualcosa. Mi rendo conto solo ora di essere l'unica esclusa di questo tavola. la stupida che non è a conoscenza di un segreto. Lo sa Beatrice. Caleb. Perfino Quattro che non fa parte degli Abneganti.
Marcus sembra calmo ma capisco che è arrabbiato - Mi piacerebbe discutere una cosa con voi - dice con voce ferma - Ne ho parlato con gli altri Abneganti e abbiamo deciso che non è il caso di fermarci qui. pensiamo che, data l'inevitabilità di ulteriori scontri in città, sarebbe egoistico da parte nostra stare qui mentre quel che rimane della nostra fazione è oltre il cancello. Vorremmo chiedervi di scortarci - .
Sono allibita. Ancora una volta ero all'oscuro di tutto. Andarcene dai Pacifici. da Robert. Ritrovare papà.
Beatrice è altrettanto sorpresa - Che cosa ne dici? - chiede a Quattro.
Lui ha lo sguardo incollato al tavolo - Penso che dovremmo partire dopodomani - .
Trattengo il respiro, è fin troppo presto. Marcus ritorna assieme agli altri Abneganti. Beatrice e Quattro non parlano e sembrano entrambi persi nei loro pensieri. mi alzo di scatto urtando il tavolo.
Caleb mi afferra il polso, il suo sguardo è deciso - Ti devo parlare - .
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Humble
FanficInsurrezione. Un attimo prima Susan Black è una delle tante ragazze Abneganti vestite di grigio, un attimo dopo si ritrova a dover scappare dalla sua fazione per salvarsi la vita. Suo padre è disperso, sua madre é sempre più oppressiva, suo fratello...