Nonostante non siano più Abneganti il pasto è frugale e poco aperto alle chiacchiere.
- Come è andato il giro di consegna? - chiede Brianna addentando un carciofo.
Prendo un lungo sorso d' acqua - Tutto bene -.
L'occhiata che mi rivolge Brianna è sospettosa - Roger avrebbe potuto andare da solo, non capisco perché abbia richiesto il tuo aiuto - .
Prima che possa trovare una scusa valida è Roger stesso a parlare - Susan Black si è rivelata molto utile e ultimamente ho bisogno di aiuto - .
Brianna aggrotta la fronte - Avresti potuto chiedere a qualcun altro - .
Roger taglia una fetta di pane - Non tutti sono adatti a questo compito - .
Non so dove abbia imparato a mentire così bene ma Brianna lo lascia in pace, forse anche perché ha ripreso quello sguardo da folle.
- Ti hanno cercato questa mattina - dice Brianna .
Sussulto, forse Rick ha cambiato idea e vuole portare a termine la sua minaccia.
- Una certa Kim, voleva parlarti - .
Sospiro sollevata, Brianna continua - Sono felice che tu ti stia integrando nella comunità ma dovresti scegliere amiche meno ... maleducate - .
Vorrei chiedere a Brianna dove vede la comunità: gli Esclusi sono sparpagliati in giro per la città, vanno e vengono gridando ribellione alle fazioni. Ma non voglio litigare o dare problemi quindi piego il capo e rimango in silenzio.
La cena prosegue senza intoppi, aiuto a sparecchiare la tavola e a lavare piatti e posate. Mai come in questi giorni mi sono resa conto di quanto mi manchi casa mia e la mia famiglia. Rivedere Robert e mamma mi ha fatto sentire meglio ma mi sono resa conto di quanto siamo lontani l'uno dall'altra.
Fino a qualche mese fa mamma non mi avrebbe mai permesso di infiltrarmi negli Esclusi, lei odia i pericoli. Eppure. Eppure adesso ha un ideale, un obbiettivo. Credo veramente a papà quando diceva che mamma è una combattente, vorrei avere ereditato la sua forza invece che un carico di dubbi e paure.
- Stiamo spegnendo le luci - dice una ex Abnegante, Mariah . La ringrazio e mi sdraio sul materasso cigolante.
Rimango in canottiera, il caldo è più pressante che mai. Tra questo ed il piano folle che abbiamo elaborato questa mattina non so se riuscirò a chiudere occhio.
Vengo scrollata con forza, una mano a tenermi chiusa la bocca. - Prova ad urlare come una ragazzina e sei finita - sibila una voce roca.
Impiego qualche secondo a capire che non è un sogno.
- Usciamo fuori da qui, mi sto sciogliendo - .
Infilo in fretta le scarpe e avanzo a tentoni nel buio, ho paura che qualcuno ci senta.
Quando arriviamo all'esterno Kim si massaggia il ginocchio - Credo di aver colpito qualcosa - .
- Meglio che qualcuno - ribatto.
La notte è densa e scura rotta ogni tanto da qualche sparodica stella, non c'è la luna.
- Hai idea di quanto abbia impiegato a trovarti? - sbotta Kim.
I capelli tutti scompigliati la fanno assomigliare a una sonnambula assassina.Mi sfrego gli occhi brucianti di sonno - Avresti potuto aspettare domani - .
Kim inarca un sopracciglio - E farti perdere questa notte ? Carpe diem, Susan - .
Sentire Kim parlare latino mi lascia alquanto stranita tanto che quando mi tira in una direzione la seguo senza ribattere.
Di notte le strade sembrano ancora più sporco ed incomprensibili, sotto una scatola vedo fare capolino degli occhi gialli, rabbrividisco - Dove hai detto che stiamo andando? - .
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Humble
FanfictionInsurrezione. Un attimo prima Susan Black è una delle tante ragazze Abneganti vestite di grigio, un attimo dopo si ritrova a dover scappare dalla sua fazione per salvarsi la vita. Suo padre è disperso, sua madre é sempre più oppressiva, suo fratello...