•°Paragrafo 10°•

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Che cazzo hai fatto?- mi chiede lui incazzato.

- Non lo so...- ribatto sincera. - È Alexa che mi ha detto di fare così, anzi, è lei che ha fatto tutto, io non centro. -
- Chi è Alexa?- Ah, si. Probabilmente mi crede pazza.
- È tipo una vocina dentro di me. Diceva che così avrei scoperto la mia vera identità...- gli dico distogliendo finalmente gli occhi dal suo torace. E incastonandoli nei suoi azzurri con sfumature rosse.
-Allora Andrew non sbagliava... Sei una come noi, non una umana.- dice lui sovrappensiero.
-Ti è successo qualcos'altro di strano? Tipo la manifestazione di altri tipi di "poteri"- dice aggiungendo all'ultima parola le virgolette con le dita.
- Non lo so....-
- Tu cosa sei veramente?- gli chiedo infine con sicurezza.
- Sebastian Andrew Black, ultimo Alpha ibrido tra pantera e demone.... Ma piuttosto. Tu cosa sei?- mi chiede lui.
- Sinceramente? - annuisce.-Non lo so neanche io. È da un po di mesi ormai che Alexa mi parla e mi dice cosa fare. Riesco a correre più veloce delle altre persone; riesco a vedere oltre una certa distanza nel bosco...- poi ricordo.
- Eri tu!-
Lui alza un sopracciglio come se non sapesse di cosa sto parlando, poi, come se ricordasse qualcosa toglie lo sguardo dal mio mettendolo alla mia sinistra con uno sguardi di chi ha capito di essere stato sgamato.
- Eri tu nel bosco. Tutte le volte. I tuoi occhi rossi, li riconoscerei tra mille. Perché mi spiavi?- lui sembra rifletterci un po riportando lo sguardo al mio.
- Sinceramente non c'è una ragione. sentivo il bisogno di falò e lo facevo.- mi risponde.
- Le ali. Cosa significano? E perché qualche volta mi cambia il colore degli occhi in oro come da bambina...prima...della morte, dei miei genitori.- dico spostando lo sguardo rattristita.
Li rialzo e lui mi guarda, poi cerca uno specchio e me lo porge.
Sussulto. Ho gli occhi leggermente dorati con delle sfumature grigiastre, sembrano molto malinconici.
- Il colore degli occhi rispecchia l'anima e il sentimento che si sta provando.- mi spiega.
- In questo momento sei triste per... La perdita dei tuoi genitori; ma per esempio, quando di solito mi parli e sei arrabbiata diventano leggermente rossi. Se sei allegra si colorano un po del colore della seconda evoluzione, mentre se sei innamorata o ti piace un tipo... Bho. Non ne ho idea, credo rosa, ma non l'ho mai visto sui miei occhi quindi non posso dirti niente di sicuro. Poi ci sono altre sfumature. Di tutti i colori.- mi spiega.
- Devi imparare a coprirlo perché gli umani possono vederlo un po anche se non tanto come noi- finisce.
Io rimango immobile. Sono un po confusa.
Suona la campanella.
- Mi spiegherai tutto vero?- gli chiedo.
- Si, bisogna scoprire cosa sei...-
- Questo non significa che siamo amici, intesi?- gli dico.
- Tranquilla, non ci contavo- mi dice con un sorrisetto strafottente.
Sospiro.
Mi finisce di medicare la ferita in tutto silenzio e ci in camminiamo, non prima che lo stronzo qui davanti a me non si decide finalmente -come no- di mettersi la camicia che si era tolto prima di trasformarsi del tutto.
In silenzio ci in camminiamo fino al corridoio.

Arriviamo in classe in un silenzio quasi imbarazzante.
Appena entriamo la prof ci chiede: - dove siete stati fino ad adesso?-
- Mi ha fatto fare un piccolo giro di perlustrazione della scuola anche se non l'abbiamo ancora finito.- dice lui con un sorriso per il quale ogni ragazza della classe tira un sospiro di ammirazione mentre io sbuffo sonoramente.
- L'infermiera non c'era e abbiamo dovuto cavarcela da soli con le bende e robe varie.- le rispondo io alzando il braccio con la mano fasciata e facendolo cedere alla prof.
- Bene ragazzi, riprendiamo la lezione. Voi due accomodatevi-. Detto questo si gira verso la lavagna e fa uno schema su non so cosa.

Ci sediamo e inavvertitamente le nostre mani si sfiorano, brividi e bruciore agli occhi. Guardo i suoi occhi e noto che si sono leggermente colorati di rosso. Lui li chiude e li riapre e sono ridiventati normali, se così si possono chiamare quegli stupendi occhi ghiacciati.
Prendo il mio blocco da disegni e inizio a disegnare.
Suona la campanella e come ripresa da uno stato di trans fisso quello che ho disegnato.
La meravigliosa pantera dagli occhi rossi.
Chiudo di scatto il mio quaderno appena in tempo che Black si gira e mi chiede:-Alle tre nel boasco?-
Annuisco e mi alzo velocemente.
-Perché l'ho disegnato?-
- Perché è il nostro Faith. È normale.-
- Sapessi cos'è...- alzo gli occhi al cielo.

•°Ice Eyes°•  [INCOMPLETA] :(Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora