•°Paragrafo 48°•

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Piccoli mostriciattoli alati dagli intensi occhietti rosso sangue, piccoli ma splendenti canini assassini si facevano strada tra il poco spazio a disposizione. Volavano confusi, quasi impazziti tra il soffitto e le nostre teste, riempiendo l'aria di fastidiosi schiamazzi acuti e fusa di avvertimento.
Si scagliarono su di noi come pipistrelli spaventati in cerca di una via d'uscita. Il problema era che: primo, non erano pipistrelli ma domonietti assetati di sangue e carne, secondo, la via d'uscita era ben lontana dalla nostra posizione attuale.

- Blu! Create una barriera! - urlò Black parando un ennesimo colpo da quei mostriciattoli.
- Come se fosse semplice con tutti questi animaletti scapestrati. Non riesco a recitare la formula in tempo che un altro di loro mi attacca. Cercate di non farli avvicinare a me e a Bianca! - disse la mia migliore amica sferrando sfere violacee che si espandevano ferendo più di quelle creature alla volta.

Continuo a sferrare colpi con gli artigli cercando di evitare i piccoli aculei posti alla fine di ogni ala. La leggera peluria bianca -formatasi a causa della mezza trasformazione- ricopre parte delle braccia e diventa via via sempre più sporca di rosso.
Le mie narici si dilatano annusando il profumo delizioso del sangue.
Sento gli occhi cambiare, diventare, da oro a bordò. Un ghigno si fa largo sul mio viso e piccoli ringhi rauchi escono dalla mia gola.

Con il gruppo ci accerchiano cercando di tenere lontani i demonietti dalla nostra possibilità di avere una barriera di protezione.
Il ripetere cantilenante di parole in una lingua a me sconosciuta si fa strada nell'eco della grotta.
Sento un artiglio perforarmi la carne dello zigomo, sotto l'occhio. Incazzata, afferro aggrapoandomi con gli artigli alle ali del colpevole sentendo la pelle dura tenere una leggera resistenza per poi lacerarsi e spruzzare goccioline di sangue nero ovunque, compresa sulla mia faccia. Lecco una gocciolina di esso che mi era andata a finire sulle labbra e il ghigno non lascia il mio viso. Strappo con un unico movimento il piccolo cuoricino palpitante facendolo cadere a terra leggermente disgustata. Il nero si mischia al rosso.
L'animaletto caduto si trasforma in cenere nera come la pece non prima di aver tirato un grido di dolore che mi lacera le orecchie.

Passati i minuti, mi guardo intorno e noto che la situazione non è delle migliori, nonostante abbiamo fatto fuori gran parte di questi mostriciattoli alati, sembrano arrivarne nuovi da tutti i cunicoli che ci circondano.
Alcuni ragazzi sono ricoperti da tagli e si vede la stanchezza passare nel loro sguardo.

- Sebastian! Non ce la faremo a lungo! Bisogna far creare quella barriera! Subito! - urlo al ragazzo di fianco a me. Quando si gira lo fisso un attimo, i suoi occhi sono diventati completamente neri e il volto è sfigurato da un aspetto felino. La pupilla allungata, le orecchie a punta e i peli neri e lucidi si uniscono ai capelli dello stesso colore.
Annuisce nella mia direzione chiude un attimo gli occhi. Qualche secondo dopo Matthew prende il suo posto mentre lui raggiunge le due ragazze. Apre le sue possenti ali e le rinchiude sopra tutti e tre.

I mostriciattoli si avvicinano sempre di più a lui e alcune piume delle meravigliose ali oscure si riempiono di sangue.

Vedere Sebastian che subisce colpi per proteggere Livia e Bianca fa scaturire in me quella piccola scintilla che si aggirava in cerca di una meta.
Sento le mani prudermi e riempirsi di uno strano calore avvolgendomele in una fioca luce candida che si contraddistingue particolarmente in tutto questo buio.

Fulmini dalle sfumature azzurre si abbattono appena irrigidisco i muscoli delle mani, sui corpi ancora svolazzanti delle creature demoniache dandomi una sensazione di pace agli arti brucianti. Le vene delle braccia diventano sempre più bianche bianche e la mia vista si sfuoca leggermente per poi ritornare normale.
Guardo a terra e ritrovo decine di quei piccoli corpicini in preda a spasmi per poi ridursi in cenere come aveva fatto il loro compare.
Sento ancora il prurito alle mani che mi spinge a riversare nuovamente i fulmini al di fuori di esse. La situazione sta migliorando. Tiro un sospiro di sollievo.

•°Ice Eyes°•  [INCOMPLETA] :(Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora