•°Paragrafo 32°•

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Chiedo infinitamente scusa per il ritardo, ma non ho avuto molto tempo per scrivere a causa del liceo che mi sta tenendo piuttosto occupata con vari saggi di strumento e verifiche.
Cercherò di aggiornare sempre il prima possibile!
Mi dispiace se incontrerete parecchi errori, ma, per pubblicarvelo il prima possibile non l'ho potuto correggerlo per bene.

Buona lettura!

- Ti sei svegliata finalmente- dice una voce rauca, piena di sofferenza. Degli occhi glaciali e rossi per la mancanza di sonno mi fissano felici.

Sbatto le palpebre e il respiro mi si mozza. Mi alzo di scatto al ricordo di Nocturna, ma, una fitta lancinante mi prende di colpo nel petto facendomi storpire la faccia in una smorfia di dolore e un gemito esce dalle mie labbra secche.
- No, no, piccola. Stai giù, assolutamente!- mi dice Sebastian rimettendomi giù delicatamente.
Provo a parlare ma ho la gola troppo secca e mi esce solo un sospiro soffocato.
Volgo la testa verso il comodino alla ricerca di un bicchiere d'acqua ma una mano ha preceduto la mia nel prenderlo.
Guardo con aria interrogativa il ragazzo che ho davanti e lui sorride stanco.
-Quanto hai dormito?- chiedo telepaticamente mentre l'acqua mi scivola in gola provocandomi una sensazione piacevole di fresco.
- Più o meno 10 ore, circa- mi risponde.
- E quante ore sono stata incosciente?-
Lui sembra rifletterci.
- Hem... -si schiarisce la voce. -Sei giorni... Sei giorni e mezzo per la precisione-.
Io spalanco gli occhi.
- Cooosa?-
La voce mi esce in un piccolo urlo facendomi tossire.
- Shhh piccolina, stai zitta! Livia ha detto che devi stare a riposo. Hai perso molto sangue, per questo le ferite non ti si sono rimarginate velocemente. Quando abbiamo provato a iniettarti del sangue, il tuo lo respingeva, causando così altre perdite. È strano, non era mai successo.- dice accarezzandomi con il dorso della mano la guancia.
Si vede lontano un miglio che è preoccupato da morire.
Il suo solo tocco può mandarmi in pappa il cervello, è una cosa strabiliante.

Mi bruciano un sacco gli occhi, ma non ci faccio caso.
- Se vuoi puoi rimanere qui a dormire- dico a bassa voce.
I suoi occhi si illuminano. Sposto di lato la coperta e mi accovaccio di più verso il muro.
Lui si toglie le scarpe e la maglia, rimanendo a petto nudo e, grazie agli effetti di luce-ombra i suoi muscoli vengono messi di più a risalto.
Con un sorriso stanco si stende di fianco a me. Poi, senza chiedere il permesso, mi prende su di se in una posizione stranamente comoda. La mia testa è sul suo petto, mentre le nostre gambe si riscaldano a vicenda. Mi tiene stretta a se, curandosi di non toccare le bende sul petto e di non farmi fare movimenti bruschi.
Sospiro. La sua presenza mi era mancata... La Dea Luna aveva ragione, non riuscirei a stare cosciente senza di lui per tanto tempo.
- Mi sei mancata tigrotta; non riuscivo più a stare senza di te non potendoti toccare o abbracciare. I tuoi occhioni dorati mi erano mancati, tremendamente.- mi sussurra tra i capelli.
Io sospiro, le sue mani percorrono il mio corpo con infinita dolcezza e attenzione, causandomi brividi per tutto il corpo.
Chiudo gli occhi lasciando socchiusa la bocca, da cui esce un sospiro di sollievo.
Sento il suo sorriso espandersi, la leggera barbetta nera non curata, mi pizzica leggermente una guancia. Ma non è una sensazione fastidiosa come invece lo è a contatto con altri tipi di barbe, quando i miei zii mi facevano conoscere nuove persone, e bisognava salutarsi con il solito bacio sulla guancia che mi dava un gran fastidio.
- Mi sei mancato anche tu micetto-
Mi giro verso di lui e apro gli occhi, lui sussulta leggermente.
- Cosa hanno fatto i tuoi occhi da demone?- dice prendendosi il viso tra le mani e portandolo più vicino alla sua faccia e fissando insistemente i miei occhi.
- Cos'hanno fatto? Sono normali...- dico preoccupandomi leggermente.
- Sono rossi... Ma hanno come la via lattea che li attraversa.
- Cosa stai dicendo?-
- Guardati- mi dice sporgendosi e prendendo da sotto uno straccio un piccolo specchietto.
Lo prendo.
Mi specchio e per poco non faccio cadere l'oggetto dalle mani.
Gli occhi, che prima erano di un rosso acceso, ora hanno increspature bianche che girano su se stesse come una galassia.
Continuo a fissarli finché i miei occhi non diventano dorati, e anche questi sono più luminosi.
Mi schiarisco la voce.
- Potrei aver capito c-cos'è successo...- dico in un sussurro a Black che, intanto, aveva appoggiato nuovamente lo specchio sul ripiano lì vicino e si stava riposizionando sul letto vicino a me.
Volge lo sguardo verso di me: serio e interrogativo.
- Parla, su- mi dice dolce.
- Quando ero entrata in...coma... La mia mente, mi ha fatto rivedere i ricordi del passato che mi erano stati tolti a causa di un incantesimo. - faccio ancora fatica a parlare, ma continuo.
- Vedevo me da piccola, che giocavo con i miei genitori, qui, a Damora, non sulla Terra. Vedevo noi due...- e ci indico. - ...che giocavamo da piccoli.-
- Lack - sussurro piano divertita dai ricordi che affollano ancora la mia memoria.
- C-come?- dice lui sgranando i suoi meravigliosi occhi azzurri.
- Niente. Comunque, non è di questo che volevo parlare.-
Lui sembra indeciso, poi sospira e mi fa cenno, con la testa, di continuare.
- Ho visto m-mio f-fratello, venire preso da un'Ombra, probabilmente il re, e scomparire con essa durante un attacco. Anche i miei genitori sono spariti quella notte. È stata la notte in cui... T-tuo padre è m-morto, e i miei zii mi hanno preso con sé andando sulla terra, perché il trauma era stato troppo forte per una piccola ragazzina com'ero. La Livia, ha stretto un patto di sangue con mio padre, prima che scomparisse. Dovevano farmi provare a vivere una vita normale.- dico abbassando lo sguardo con l'accenno di un triste sorriso.
- Ma i-io non mi ricordo di noi che giocavano da piccoli. Sento di riconoscerti..., ma non ho ricordi.- dice tra il confuso, il triste e l'arrabbiato.
I suoi occhi si stanno dipingendo di rosso come i miei.
Un calore proviene dalle mie mani ma non ci faccio caso.
Sento che la sua parte demoniaca sta cercando di prendere il sopravvento.
Troppe informazioni, e non avrei ancora finito. Wow.
Poggio la mano destra sulla sua spalla cercando di tranquillizzarlo. I miri canini crescono così come i suoi.
Cosa sta succedendo?
Ho una voglia matta di morderlo; lì, dive le vene del collo si incontrano pulsando.
I nostri respiri accellerano contemporaneamente. I nostri visi si avvicinano sempre di più.
Scuoto leggermente la testa cercando di riprendere lucidità, e, anziché fiondarmi sul suo collo, mi butto sulle sue labbra.
Bisognosa di un contatto.
Appena le nostre labbra entrano in contatto un forte calore si spande da esse e una luce bianca investe i nostri visi creando piccole scintille. Apro di scatto gli occhi stupita dalla situazione e vedo le nostre mani, che si erano intrecciate, illuminarsi di sottili filamenti bianchi, come attraversate dall'elettricità; risale per tutto il braccio e il calore non ci lascia, anzi, aumenta via via che risale.
Arrivano al petto, dove si fermano sopra il cuore e il segno di una luna quasi piena si imprime su di esso procurandomi una scarica e facendomi emettere un gemito di dolore tra le labbra del mio compagno.
Poco dopo ci stacchiamo a causa della mancanza di ossigeno.
I nostri respiri sono affannati, il nostro viso incornicia uno splendido sorriso e, le labbra di entrambi sono rosse e gonfie, le guancie sono imporporate e i nostri occhi, ancora rossi, luccicano di una luce propria.
Noto adesso, studiando meglio il viso perfetto di Sebastian, che anche i suoi occhi, sono squarciati da una galassia di lucette bianche che scompaiono via via.
- Wow- dico.
- Già... wow è dire poco, è stato... È stato... Fantastico!- duce sorridente. Il suo viso non sembra più stanco e solcato da occhiaie.
Il petto non mi fa più male.
Controllo e, della ferita, ne rimane solo una leggera cicatrice che mi spezza in due la continuità dalla mia morbida pelle.
Accarezzo con un dito, il disegno ad inchiostro, che è spuntato ad altezza del cuore.
- Probabilmente è Nocturna...- dico sorridendo e alzando lo sguardo verso quello confuso di Black.
- Allora, una cosa alla volta. Chi è Nocturna? Cos'è successo prima, durante il bacio e... Questo?- dice indicando il suo cuore.
- Allora, adesso ti spiego.-
Gli do un tenero bacio sulle labbra e mi rialzo notando solo ora che indosso solo una fascia e dei pantaloncini corti della tuta.
- Prima però, vado in bagno!-
Dico scappando dalle coperte e inciampandoci leggermente, rischiando di capitombolare a terra come una pera cotta.
Sento un sospiro - Sempre la solita....- gli sento nel pensiero e, una leggera risata spezza il silenzio.
Ridacchio e mi chiudo in bagno.

Scusate ancora
Sophy💋😅

•°Ice Eyes°•  [INCOMPLETA] :(Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora