Dopo aver mangiato tutta quella quintalata di pancake il mio stomaco poteva definirsi finalmente sazio.
Era quasi l'una quando, dopo aver salutato e ringraziato per la divertente serata uscendo dalla stanza dando la buonanotte, che mi sorse un dubbio.
-Ma gli altri? Che fine hanno fatto?- dico dando voce ai miei pensieri mentre io e Sebastian percorriamo con calma il corridoio che ci separa dalla nostra camera.
Volta il viso stanco verso di me e sorride. -Loro hanno 'partecipato' ad una festa a parte non volendo rischiare qualche litigio inutile, i demoni e le creature magiche, solitamente, non vanno molto d'accordo-. Mi spiega.
-Sono già andati a letto o è ancora in corso questa presunta festa?- chiedo.
-Sinceramente non lo so ma, conoscendoli, dire che sia ancora in corso...- mi dice lasciando in sospeso la frase. -Vuoi andare a vedere?- ridacchia.
-Se non sei troppo stanco, vorrei dare un'occhiata...- sorrido timidamente.
-Certo piccola, mi cambio e andiamo-. Dopo aver aspettato 10 minuti sulla soglia della camera guardando Black cambiarsi e percorrendo più e più volte lo sguardo sul suo corpo a dir poco perfetto, godendo di una visuale più che piacevole, ci avviamo silenziosamente verso un'ala del palazzo a me ancora sconosciuta.
Ora, per esempio, stiamo attraversando un corridoio pieno di tende e quadri strani.
Il mio udito capta una musica e delle risate provenire probabilmente da qualche salone più avanti.
Avanziamo silenziosi entrando nel prossimo pezzo di corridoio e, alla fine di esso, noto una sagoma accucciata vicino alla porta. Sembra star spiando quello che succede nella stanza chiusa e dalla quale provengono segni evidenti della nostra generazione -Daniel?-, richiamo riconoscendo il ragazzo.
Quest'ultimo fa un balzo all'indietro e i suoi capelli prendono la colorazione delle nuvole e le sue mani si affermano dietro la schiena mentre abbassa lo sguardo consapevole di essere stato scoperto e passa il peso da un piede all'altro.
-Ciao Sophy, Black-. Saluta me con una mano e Sebastian con un cenno della testa.
-Stavo giusto... andando- dice lui frettoloso. -Vuoi entrare?- gli chiedo divertita dal fatto appena accaduto.
-Mhhh, non lo so. Non credo sia op- lo interrompo. -Dai su, muoviti- ridacchio facendolo ritornare al nostro fianco.
Annuisce lanciandomi uno strano sguardo e sistemandosi la maglia.
-I capelli...- gli faccio notare.
Porta lo sguardo allo specchio sopra ad un vecchio mobile di mogano scuro e chiude gli occhi concentrandosi e facendoli ritornare del loro colore iniziale.
Porto la mano sulla maniglia abbassando la con alle mie spalle i due ragazzi.
Le note pizzicate della chitarra arruvano alle nostre orecchie assieme ad una voce a me familiare.
Matthew e una ragazza del branco si stanno esibendo mentre il resto dei nostri amici mangiano crostini o altre cibarie e si portano alle labbra calici ricolmi, questa volta, di vino.
Noto che Daniel è rimasto con lo sguardo incatenato alla ragazza che è totalmente concentrata sulla sua musica.
Qualcuno mi arriva da dietro mettendomi le mani al collo e facendomi girare bruscamente dalla sua parte.
-Hey so, dove eri finita? Quei demonietti non ti lasciavano stare?- disse Livia con un tono di voce piuttosto alto.
Le sorrisi -In realtà sono stata con parte della famiglia reale e ammetto che è piuttosto simpatica e socievole, se ti raccontarsi quello che è successo non mi credere sti. Ah, comunque. Questo è Daniel- dico prendendo il ragazzo dallo sguardo spaesato per il braccio e presentandolo.
-Ciao Dani, posso chiamarti così vero? Io sono la sua migliore amica, Livia. Come mai conosci Sophia?-.
"Ma che domande sono?"
Credo sia piuttosto sorpreso da tutta questa parlanti -Sono figlio di Lucifero e mia mamma sta sera ci ha presentati. Fa degli ottimi pancake e, da quel che ricordo, ci ha detto che la ricetta è la tua-.
La mia amica sorride orgogliosa -Eh si. La ricetta è mia e sono stupita dal fatto che abbiate preparato pancake. Potrò raccontare ai miei figli che sono piaciuti anche all'inferno-. Iniziano a ridere a caso.
-Tu non sei un licantropo vero?- continuano a conversare mentre ci avviciniamo ad una specie di bancone.
-No, sono una strega. Tu invece non sei un demone, il che è piuttosto strano dato che appartieni alla casata reale- risponde pensierosa.
Daniel sospira -Hai ragione, ma è una storia troppo lunga da raccontare in un luogo come questo. Comunque sono un mutaforme-.
-Wow, è la prima volta che ne incontro uno, ma dimmi, cosa potete fare di preciso?- la mia attenzione viene attratta da questo argomento proprio quando una voce non mi richiama.
È William. -Vogliamo che cantate tu e Sebastian. Ce la fai Helen a suonare ancora un po' o sei stanca?-.
Finalmente la ragazza alza lo sguardo incrociando il mio.
Due pozze scure, ecco cosa sono i suoi occhi. Ho sempre creduto che gli occhi neri conferisce ro un'aria severa, ma il suo sguardo è qualcosa di troppo tenero.
Mi fa un sorriso timido e annuisce al comandante.
I capelli lunghi scuri e con le punte di un rosso violaceo incorniciano un viso pallido, un pearcing all'angolo destro della bocca è sicuramente un suo modo di volersi ridere nella sua piccolezza.
-Oh no caro mio. Io non ce la posso fare. Sono stanca morta e ho la pancia piena che tra poco mi scoppia- dico piagnucolando.
-Va bhe, non insisto perché, effettivamente, è tardi. Vieni Helen, credo che tu non ti sia presentata-.
Lei lo fissa un attimo e poi si alza appoggiando con molta cura il suo amato strumento.
Quando scende dal palchetto la osservo meglio, non so il perché ma mi ispira timidezza.
-Ciao- sorride lei.
È piuttosto bassa anche se ha tutte le forme al posto giusto.
Daniel le offre la mano e i loro sguardi fanno scintille mentre un brivido li attraversa.
-Oh oh... qui abbiamo una nuova coppirtta- mi comunica Alexa.
È come se lei sentisse tutte le emozioni dei membri del branco, come se fossero collegati a me.
-Io sono Daniel, ma puoi chiamarmi Dan o Dani, come preferisci. Sono anche io la chitarra, hai un talento, sei davvero bravissima!- dice lui senza prendere fiato.
-Oh, grazie- sussurra lei con le guance rosse mentre si sposta una ciocca di capelli che le era caduta davanti agli occhi.
Perché ho questa irrefrenabile sensazione di intromettermi? E poi, perché lo sto per fare?
-Beeene, io sono Sophia o Alexis e, come dico a tutti, puoi chiamarmi con il nome che vuoi- le sorrido abbracciandola di slancio.
-Ma ci sei nata scema in culo o hai preso una laurea per diventarla? Si stavano conoscendo dio santissimo, non interrompere il contatto!- mi urlano nelle orecchie Allison e la mia tigre.
-Okay okay, calma. Non volevo, è stato più forte di me- le rispondo colpevole.
-Oh, scusate. Continuate pure le vostre conversazioni, noi ce ne stavamo giusto andando a salutare gli altri. Bye, è stato un piacere conoscerti cara- dico cercando di rimediare e facendo un occhiolino al ragazzo.
-Brava- mi dice la demone.
-Modestamente-.Ciao piccole/i cuccioli di ornitorinchi! Vi ero mancata?
Comuqnue
Scusate se il capitolo non contiene molte scene attive ma non sapendo bene come mandare avanti il libro queste è quello che passa per il convento.
Spero che vi piaccia ugualmente e mi scuso come sempre per gli errori che avrò sicuramente dimenticato di correggere.
Nella foto a inizio capitolo ci sono:
Dylan O'Brien > Daniel
E
Tyler Hoechlin > non so se farlo interpretare o Victor o Matthew, decidete voi.
Mi aspetto commenti su questo argomento personaggi, non deludetemi!Al prossimo capitolo
Bye
😈
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•°Ice Eyes°• [INCOMPLETA] :(
FantasyLei sapeva di non essere normale, o almeno, ci sperava con tutto il cuore. Ma la sua vita, nonostante fosse ricca di pazzie , rimaneva sempre monotona...fino a quando; un ragazzo, pieno di se e dalla alta virilità, cercando di trovare la prescelta d...