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La cosa che mi lascia più sorpresa...è il fatto che davanti, o per meglio dire, dietro di me, non c'è nessuno.
Lo scoppiettio della legna è l'unico rumore mentre le mie orecchie cercano di captare cosa avessi sentito poco prima.
Sento muoversi qualcosa tra le foglie a pochi metri da me, un'enorme fonte di elettricità proviene dalle fronde. Timorosa mi avvicino alla strana luce visibile ai miei occhi.

Mi immobilizzo quando il cespuglio inizia a muoversi e da esso sbuca trotterellante un piccolo animaletto dal pelo bianco. Il mio cuore perde un battito mentre balzo all'indietro allarmata.
Ma che cazz...
Lo osservo meglio.

È...no impossibile, sarà sicuramente un gatto. Quelli della mia specie...Lilith mi ha detto che sono praticamente estinti... e ora me ne ritrovo uno... in una foresta oltretutto.
-Cosa ci fai tu qui- gli chiedo come se potesse rispondermi.
Il piccoletto alza la testa guardandomi di sbieco. Si alza con qualche difficoltà e si avvicina a me con passo felpato e curioso.
Striscia sulle mie gambe, il pelo sembra essere tremendamente morbido...tanto che mi viene voglia di accarezzarlo. Faccio per toccarlo quando una piccola scarica di elettricità si diffonde appena lo sfioro, la ritraggo mentre una smorfia di dolore passa sul mio viso.
- Fai il difficile eh? - dissi.
Visto che non mi restavano molte altre scelte per riuscire a sopravvivere durante le giornate a venire presi la decisione finale, di trasformarmi.

Chiusi gli occhi allontanandomi momentaneamente dal cucciolo, cercai di concentrare ogni singola scintilla di energia per riuscire nel mio intento. Vedevo dentro di me la luce azzurra dell'anima, il mio animale era triste, come se fosse rinchiusa in una gabbia.
Cercai di svegliarla, di scuoterla...continuava a non volerne sapere niente.
Strinsi gli occhi conficcandomi le unghie nei palmi delle mani a causa della forza che stavo impiegando.
Quest'ultima azione provocò come uno scatto, un dolore che sovrastava gli altri e che portò all'apertura fulminea degli occhi della tigre. Come se fosse stata appena frustata balzo dentro di me irradiandosi in ogni centimetro di me.

Ed eccolo...il dolore vero.
Ricordi della prima trasformazione presero il sopravvento della mia mente.

Le ossa iniziarono a rompersi mentre altri arti continuavano ad allungarsi. Sentivo la crescita di ogni pelo del mio manto bianco, le zanne curvarsi e gli artigli perforare il terreno.
Caduta sulle ginocchia mi ritrovai a trattenere disperatamente le urla, mi mancava il respiro e tutto continuava lento, privo di armonia.

Buio.

Mi svegliai mentre una cosa umidiccia si abbatteva veloce sul mio pelo. Aprii gli occhi incontrando quelli verdi del piccolo animaletto. Mi ero ormai rassegnata al fatto che fosse anche lui uno della mia specie. Mi chiedevo come fosse possibile visto le dicerie contrarie.
Continuava a leccare via il sangue che ricopriva il pelo rendendolo roseo, il respiro iniziò a scorrere normalmente mentre il battito del cuore rallentava.

Ero riuscita a trasformarmi, non avevo più freddo e nonostante la spossatezza per l'energia utilizzata mi sentivo in ottima forma. Scostai con una zampa il tigrotto e mi alzai barcollando leggermente sulle zampe.
- Come posso chiamarti...- pensai rivolto a lui. I suoi occhioni continuavano a scrutarmi.
- Micio? - continuai.
Mi guardò male sbuffando e scuotendo violentemente la testa.
- Macchia? - ridacchio divertita dalla continua negazione del piccolo.
- Met, Ale, Logan, Rob - inizio a sparare nomi a caso nella sua testa.
Noto un cenno positivo.
- Ale? -
Cenno di no.
- Logan? - dico allungando la o.
Finalmente sembra contendo.
- È un nome complicato da portare - asserisco al ricordo dei buon vecchi film guardati in tenere giornate autunnali, quando tutto ancora era normale.
Sbadiglia di rimando alzando i tacchi e andando ad accomodarsi vicino al fuoco.
Che razza di impertinente.
Decido di essere troppo stanca per continuare anche solo a pensare e trasmmettergli i pensieri e mi avvicino anche io alla fonte di calore. Mi butto a peso morto di fianco al Logan facendolo sobbalzare e chiudo gli occhi, esausta.
Dopo qualche attimo di esitazione si decide finalmente a sedersi, accoccolandosi delicatamente sulla mia pancia.
Sospira.
Sospiro.
- Buonanotte - esordisco.
Lo sento mugolare in risposta e sorrido, per quanto mia sia possibile, addormentandomi qualche attimo dopo cullata dal profumo di legna bruciata e dal calore del corpicino vicino a me.

•°Ice Eyes°•  [INCOMPLETA] :(Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora