Il viaggio doveva essere intrapreso.
Nonostante le giornate fossero continuate nella maniera più pacifica, un'ombra perseguitava ognuno di noi come un macigno.
La partenza stava mettendo ansia anche a quelli con i nervi più saldi, il branco aveva assistito a ciò che le Ombre potevano causare...a ciò che stavamo per andare in contro.
La mia vista non sembrava migliorare nonostante gli infusi e di conseguenza il mio modo di comportarmi era leggermente alterato.
Camminai sbuffando verso il corridoio principale, il gran giorno era arrivato e Lilith aveva richiesto di vedermi. Ero felice di ciò, quella donna riusciva sempre a mettermi il buon umore nonostante tutto. Camminavo a tentoni, tenendo gli occhi chiusi e abbandonandomi semplicemente ai miei sensi, che, la maggior parte però mi tradivano.
Se la situazione continua così dovrò pur fare affidamento a qualcos'altro che non siano i miei occhi, no?
Le mani in avanti, alla ricerca di qualcosa che intralciasse il mio cammino catturavano tutte le mie attenzioni, così non sentii minimamente i passi che arrivavano da dietro.
Un braccio avvolse la mia vita mentre ormai in allerta cercai di afferrare l'individuo. Era un ragazzo, questo sicuro, ma non era Black.
-Hey, calma. Sono io. - disse ridacchiando Daniel.
Annusai l'aria rendendomi conto del suo inodore. In ogni caso, mi rilassai, stanca di dover fare affidamento solo su di me anche mentre svolgevo piccole azioni.- Non avevo mai notato il tuo odore - gli dissi mentre avanzavamo.
- Da quel che so dovrebbe essere neutro quando la mia forma è quella reale - risponde.
- Appunto, è davvero strana questa cosa - dissi girando il viso verso destra. Lo spigolo di qualcosa mi colpì come avevo appena previsto.- Ai..., perché non mi hai fermato, io mi stavo affidando a te! - dico mentre massaggio il punto indolenzito.
- Volevo vedere quando te ne saresti accorta.- dice ridacchiando per poi continuare la frase - Apri gli occhi mentre cammini, è un esercizio anche quello. -
- Mi distrae tenerli aperti, aggiungono o tolgono elementi al campo in cui cammino. Ed è difficile sapere sul momento quali sono gli oggetti reali o meno, quindi stavo provando un'altra tecnica. - spiego socchiudendo gli occhi incerta di voler non vedere.Niente da fare, tutto opaco e a più livelli, non saprei neanche spiegare quello che vedo. Sono presenti solo ombre e linee di bordo, pochi colori, le fonti di luci arrivano da dove gli tira il culo, posso dire a sto punto, visto che non trovo collegamenti con niente.
- Contento? - Dico girandomi verso di lui questa volta.
-Sei spaventosa, fattelo dire. Da quand'è che non ti guardi allo specchio? - mi chiede prendendomi in giro.
- Stai scherzando vero? Vattene a fanculo va, sii spiritoso per altre cose se proprio devi. - dico cercando di divincolarmi e facendo scaturire una piccola scossa di energia.Emette un piccolo grido, mentre io cerco il più velocemente possibile di raggiungere la stanza di Lilith.
-Dai Sophi, stavo scherzando. Sono stato un cretino, non dovevo farlo su questo argomento, so quanto possa essere difficile. -
- Ah si? Lo sai? Ne dubito, non credo tu possa veramente sapere quanto sia difficile per me non riuscire più a vederci e domani dover partire per un viaggio del cazzo in cui probabilmente sarò d'intralcio in questa situazione. - gli urlo.Gli occhi iniziano a pizzicare per la rabbia mentre altra energia si propone a me molto più fluida.
Cerco di sbollire la momentanea rabbia, apro e chiudo a pugno le mani mentre le unghie diventano più affilate.- Puoi non seguirmi? - gli chiedo cercando di calmarmi.
- Girati. Girati e apri gli occhi. - mi dice lui invece.
- Cosa c'entra ora. Vuoi rinfacciarmi ancora la situazione? -.
- Sophy, dammi retta, guarda davanti a te e dimmi se adesso ci vedi meglio- continua imperterrito.
Sbuffando apro gli occhi e porto lo sguardo davanti a me. Ciò che vedo mi lascia di stucco.
Gli oggetti che prima non avevano forma si sono pian piano messi a fuoco e nonostante non sia come vederci riesco a distinguere le linee di profilo di ogni cosa.
Felice mi lascio un attimo andare...non lo avessi mai fatto.
Le figure ritornano opache ed indistinguibili, se non ci fosse stato Daniel dietro di me ad afferrarmi appena in tempo, sarei sicuramente andata a sbattere in modo piuttosto catastrofico su qualche spigolo.
-Ci vedevi meglio? - chiede mentre riprendiamo a camminare.
Cerco di fare un attimo ordine dentro la mia testa.
- Si...ma poi è ritornato tutto come prima. Non sto capendo. È stato per colpa dell'energia...credo che se riuscissi ad incanalarne abbastanza in qualche emozione le cose prenderebbero un senso. - dopo un attimo di pausa. -Tu lo sapevi?- chiedo con aria circospetta e curvando le sopracciglia.
- No...ma l'energia per noi esseri non umani è molto importante, le mie trasformazioni così come quelle di tutti sono basate su di essa e di conseguenza è lecito che possa sbloccare qualcosa. L'importante è saperla dosare, se si sfora succede come ti è già successo- spiega. Ci fermiamo. Immagino che siamo arrivati di fronte al salone.
-Capito...quindi l'importante è non esagerare - dico tastando la porta alla ricerca di una maniglia.
-Esattamente. Un pochino più a destra...più su, no no, troppo. Ho detto troppooo, oh più giù. Un altro pohino a destra. Ecco, li. Brava, ora puoi spingere. Questa porta non ha maniglie - scoppia a ridere.
Gli tiro un pugno mentre si riversa a terra mezzo dolorante e mezzo divertito.
- E io che ti stavo pure ascoltando - dico con voce da finta infastidita. È troppo buffo questo ragazzo, trova sempre qualcosa su cui scherzare.Mi scuso come ogni volta della mia assenza, ma ogni tanto mi parte la vena di scrivere. Il problema è che per il prossimo capitolo ci vorrà altrettanto tempo😂.
Un bacio a tutti, spero vi piaccia.
S.P.
STAI LEGGENDO
•°Ice Eyes°• [INCOMPLETA] :(
FantasyLei sapeva di non essere normale, o almeno, ci sperava con tutto il cuore. Ma la sua vita, nonostante fosse ricca di pazzie , rimaneva sempre monotona...fino a quando; un ragazzo, pieno di se e dalla alta virilità, cercando di trovare la prescelta d...