•Paragrafo 67•

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Mi sveglio, la luce tenue del primo sole filtra fra i numerosi rami degli alberi attorno a me. Ancora con le palpebre pesanti cerco di mettere a fuoco ciò che mi circonda ricordandomi ben poco della giornata precedente.

Come se qualcuno mi avesse dato un colpo, le immagini ritornano veloci alla mia mente: portale, Sebastian, bosco, il piccoletto, la trasformazione...sussulto ricordandomi di Logan e del fatto che accanto a me non sento alcuna presenza. Giro di scatto la testa cercandolo.

Mi salta alla mente l'ipotesi di essermi sognata tutto, ma un piccolo guaito attira la mia attenzione facendoni alzare e avanzare verso la fonte.
Con un balzo supero ciocchi di legno caduti e raggiungo una piccola radura.
Vedo il piccolo intento a ficcare il naso in una buca mentre scalpita scodinzolante. Rimango un attimo a fissarlo, mentre la mia espressione tramuta. Un lento passaggio di emozioni, dall'essere preoccupata avviene una sorta di degrado, le sopracciglia iniziano ad incurvarsi mentre rimango basita e, potessi darmi una manata in faccia senza rischiare di cavarmi un occhio, probabilemente descriverebbe in miglior modo la situazione.
Il piccolo si gira versi di me, il pelo imbrattato di fango ed erba mentre la sua espressione felice mi fa emettere un sospiro.
Come faccio a sgridarlo quando mi rivolge degli occhioni del genere.

I miei muscoli iniziano a rilassarsi, annuso l'aria in cerca di odori che possano portarmi a qualche idea sul da farsi ma niente, a parte qualche piccola lepre non c'è ombra di vita.
Zampettando, Logan mi raggiunge infiltrandosi tra le mie zampe e superandomi, come a leggere la mia mente inizia ad avviarsi seguendo il fiumiciattolo. Raccolgo di fretta le mie cose sistemandole alla meglio tra dorso e fauci. Guardo un attimo lo spazio che ci circonda ed inizio a seguire il piccolo, affidandomi a lui, sicuramente più esperto di me nella zona.

Black pov
Non so quanto tempo sia passato, forse giorni. Dietro al portale il tempo scorre senza che uno se ne accorga.
Abbiamo da poco lasciato una landa desolata dove l'unico pericolo è stato un piccolo gruppo di ombre di secondo livello; roba da niente, ma un graffio qualcuno se l'è preso.
Ciò che ci circonda ora è la roccia. Una roccia brulla, fredda e dalla strana proprietà di togliere luminosità al paesaggio.
Il branco si muove a passo sostenuto, le orecchie sempre pronte a captare ogni singolo suono e gli occhi attenti a non perdersi un solo movimento.
Il silenzio.
Ecco cosa regna in questo luogo; solo lo scricchiolio delle nostre scarpe sui sassi sembra non cessare, avere un eco, quasi a voler sottolineare la nostra presenza.
Andando avanti la luce diventa sempre minore, l'alba si confonde con il tardo pomeriggio e la sera si impossessa ogni giorno di più delle giornate. Nonostante tutto, rimane questa strana sensazione di luminosità.
Un ghigno appare sulle mie labbra, un sorriso malinconico e arido...come il paesaggio.

Una fitta nebbia iniziò ad accoglierci; non si vedeva niente.
- Ognuno di voi afferri l'orlo della maglietta o lo zaino del compagno che ha davanti. - dissi deciso a non voler rischiare.
La voce si sparse e in breve tempo il branco si compattò in un'unica fila silenziosa. Attorno a noi l'aria diventava ricca di tensione, ombre si celavano dietro l'angolo senza che ce ne accorgessimo.
Chiusi gli occhi accumulando dentro di me una sfera di energia sentendola scorrere frenetica per la spina dorsale quando finalmente la liberai. Un brivido mi percorse quando le orecchie iniziarono ad appuntirsi e a ricoprirsi di un leggero strato di peluria pece; riaprii gli occhi.
Distese di rocce elettriche ci circondano mentre dal terreno esce quello strano fumo che ci circonda.

Giorni...
Ormai sono giorni che camminiamo, del castello nessuna traccia, di lei nessuna traccia. Le provviste non sono infinite...che devo fare?

Sospiro.
-Tutto a posto?- mi chiede una voce alle mie spalle.
-Potrebbe andare meglio.- rispondo sincero a Daniel.
-Credo che l'abbia notato- mi dice poi con aria pensierosa.
-Che cosa? - gli chiedo.
-Che lo stiamo cercando - continua.
-Stiamo cercando chi?- rispondo in fretta.
-Il signore del regno di ghiaccio. Si dice che è lui a farsi trovare e non il contrario. Per quanto uno possa camminare può vagare all'infinito-. Risponde enigmaico.
Rincuorante.
- Ormai sono 17 giorni che camminiamo. Credo che lo abbia sentito, manca poco - dice.
Così tanti giorni?

-Oh no. - preferisce mentre rifletto sul fatto che siano passati più giorni di quelli che pensavo.
-Cosa c'è- gli chiedo distrattamente.
-Guai in vista...-
-Quanto sei spiritoso - gli dico cercando di vedere oltre un palmo dal naso.
Inutilmente.
-Ragazzi...preparatevi- urlo facendo segno di stringerci in un cerchio.
Tempo di sfoderare gli artigli che mi ritrovo con un'Ombra attorcigliata al braccio destro.

La nebbia sembra diradarsi mentre le urla iniziano a levarsi.


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Vi chiedo di aver pazienza, come sempre, e di sostenermi scrivendo se vi va un qualsiasi tipo di messaggio.
Buone vacanze di natale a tutti!
Grazie mille e scusatemi ancora❤.

•°Ice Eyes°•  [INCOMPLETA] :(Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora