Dopo essermi fatta anche io una bella doccia fredda per calmarmi e far scolorire le mie guance che ormai hanno preso il colore abitudinale del rosso acceso, mi vesto. Indosso delle mutandine nere a pantaloncino che fasciano perfettamente i miei fianchi e un reggiseno a fascia sempre nero.
Metto delle leggins color verde militare e sopra una maglietta abbastanza larga a maniche corte aperta dietro e sopra di essa una felpa rossa/bordò.
Mi faccio una coda alta lasciando che alcuni ciuffi mi cadano sul lato del viso e mi trucco con un po' di kajal nero, burro di cacao rosso alla cigliegia e prendo uno zainetto, mettendoci dentro: un cambio, una bottiglietta d'acqua, la mia solita barretta di cioccolato e il mio blocco da disegno che mi ero portata dietro.
Infilo le mie scarpe nere puma da ginnastica e lascio un bisgliettino attaccato alla mia porta con su scritto che me ne andavo un attimo a trovare la Bea e eafarmi un giro per il bosco.Scendo le scale e saluto distrattamente i gemelli che stanno facendo una partita con l'X-box.
Esco dalla villetta e mi incammino fino alla casetta colorata di rosso.
Mi sono informata prima, dalla Livia, su dove alloggiassero i bambini e mi ha detto che questa è la casa vecchia di Black in cui ospita suo fratello, la Bea e pochi altri bambini che hanno perso i genitori nella guerra o per altri motivi.
La trovo e busso.
Mi viene ad aprire una donna sulla settantina con un grembiule addosso e una ciotola con mestolo nella mano occupata mentre con l'altra, quella libera, mi apriva.
Io le sorrido un po' impacciata.
- Ah, lei dovrebbe essere la signorina Withe. Sbaglio?- mi chiede con voce allegra. Da dentro la casetta spicca una musica e delle voci divertite.
- Hemm, si, sono io. Vorrei vedere come sta la mia cuginetta... Beatrice...- chiedo timidamente.
- Certo! Seguimi.- mi dice spalancando la porta.
- Ah, scusami per il disordine ma essendo sola certe volte con tutti questi marmocchi in giro mi è difficile mettere sempre tutto in ordine.-
-Si figuri! Non sono la tipica ragazza che mette tutte le cose in ordine, quindi non sarà un problema!- dico entrando e chiudendomi la porta alle spalle.
- Oh, cara. Appoggia lì sul mobiletto la tua borsa se vuoi!- mi dice riiniziando a mescolare l'impasto che aveva dentro la ciotola.
Io faccio come mi ha detto e mi guardo attorno.
È una casetta molto accogliente, dipinta con colori caldi, camino, fiori, fogli da disegno sparsi per terra, pennarelli, matite...
Bambini che si divertono....
Quanto amo i bambini. Quando tutta questa situazione si sarà stabilizzata, verrò a fare da babysitter qui anche io. Dato che per me è ancora troppo presto per.....fare dei figli e avere una famiglia propria? Bhe, si. È decisamente troppo presto. Non viglio apparire in quelle puntate televisive di "16 anni e incinta". No grazie. Rifiuto l'offerta e vado avanti.
A distogliermi dai miei pensieri è il mio nome che viene urlato da una vocina felice.
Non faccio in tempo a guardarmi attorno per vedere da dove proviene che, un piccolo corpicino mi salta addosso finendomi in braccio.
- Fifì!!!! Sei venuta a trovarmi! Mi sei mancata tantissimissimo!- mi dice la mia cuginetta affondando il viso sul mio seno.
Io le accarezzò dolcemente i capelli con fare materno - Hey cucciolotta... Mi sei mancata tantissimo anche tu.-
Lei alza lo sguardo con gli occhioni da cucciolo lucidi per la felicita.
Quant'è bella la felicità di un bambino. Così pura, non devi avere paura che ti facciano un sorriso finto.
Anche se la Bea ha 7 anni quasi 8 pesa come una piuma per me.
Sento una forte stretta sulle gambe che per poco non mi fa perdere l'equilibrio, così abbasso lo sguardo notando una massa di capelli tendenti al nero.
- Zac! Ti trovo in gran forma! Come sta andando qui? Stai trattando bene la mia sorellina?- gli chiedo divertita passando le mani anche tra i suoi capelli che sono leggermente più lunghi e ricci di quelli del suo fratellone.
Cosa vado a pensare... Ritorna in te!
- Si Fifì! La sto trattando come una principessa!- mi dice sorridente indicando la coroncina sulla testa della Bea che prima non avevo notato.
Vedo anche che le è caduto il dente davanti, lasciandole una finestrella che fischietta mentre parla.
- È arrivata la fatina dei dentini?- le chiedo.
- Si! Guarda!- mi dice infilando una manina nella tasca davanti della felpetta rosa che indossa. Ne tira fuori tre monete di cioccolato. Sorrido.
- Che avete fatto di bello in questi ultimi giorni?- chiedo spezzando il silenzio.
- Ci siamo divertiti un sacco a giocare alla caccia al tesoro! E abbiamo giocato al principe e la principessa!- mi dice Zac.
- Si? E chi faceva il ruolo del principe e della principessa?- chiedo curiosa.
- Noi due- dice la Bea scendendo dalle mie braccia e andando ad abbracciare Zac e lasciandogli tanti bacini su tutta la faccia mentre lui fa una faccia da finto disgustato, per poi sorridere e dare un tenero bacio sulla guancia della mia cuginetta che diventa tutta rossa.
- Dai su bambini! È pronta la merenda! Venite che oggi ho cucinato la torta al cioccolato!- dice la signora che mi ha aperto prima, sbucando fuori da una porta con le dita sporche di farina e cioccolato.
- E tu, cara? Rimani a mangiare con noi?- mi chiede gentilmente.
- Ah, no signora....- mi sento un po' in imbarazzo perché non conosco il suo nome.
- Lucy, chiamami solo Lucy.- dice lei in fretta ricordandosi che non si era presentata.
- Non resto per la merenda. Vado a farmi un giro nel bosco e rilassarmi un attimo. Grazie lo stesso... Lucy.- dico sorridendo.
- Nessun problema! Aspetta qui un attimo però, mi sai di una ragazzina a cui piacciono i dolci!- mi dice sparendo in cucina per poi ritornare pochi minuti dopo con un sacchettino e dei tovaglioli.
- Tieni Sophia, questo è per te! Così mangerai un pochino e metterai su un po di kiletti... Sembri così magrolina.-
Mi dice porgendomelo.
Fa la parte della nonna, che tenera...
Do' un'occhiata al contenuto e noto con piacere che è una fetta della torta al cioccolato a cui aveva accennato prima.
- Grazie mille! Non rifiuto mai una bella torta al cioccolato con questo bel profumino!- dico tutta sorridente e andando verso l'entrata mettendo il sacchetto dentro il mio zaino stando attenta a non schiacciarla troppo.
- Dovere figliola, dovere! Spero di rivederti presto!-
- Certo! Verrò a farle visita e aiutarla con i marmocchi!-
- Grazie!-
- Di niente!-
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•°Ice Eyes°• [INCOMPLETA] :(
FantasyLei sapeva di non essere normale, o almeno, ci sperava con tutto il cuore. Ma la sua vita, nonostante fosse ricca di pazzie , rimaneva sempre monotona...fino a quando; un ragazzo, pieno di se e dalla alta virilità, cercando di trovare la prescelta d...