•°Paragrafo 43°•

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Mi risvegliai tra le braccia di un Sebastian ancora dormiente.
Strano penso. Di solito è lui che si alza prima.
Guardo fuori dalla finestra e noto che è ancora buio.
Cosa ancora più strana... io che mi sveglio presto, bella questa.
Dopo varie riflessioni per convincermi psicologicamente ad alzarmi, riesco finalmente a mettere una gamba fuori dalle lenzuola e decidermi ad uscire.
Faccio attenzione a non svegliare il bellissimo ragazzo che sta dormendo nel mio letto e raggiungo la porta non prima di aver preso dalla sedia una felpa e il mio zainetto dalla scrivania. Apro la porta con una cautela inaudita pregando che non scricchioli e la richiudo lentamente alle mie spalle.
Decido che per scendere queste scale, che di solito fanno un gran casino, di aprire in parte le mie ali.
È un trucchetto che mi ha insegnato Sebastian negli ultimi giorni.
Sento un po' di male dietro la schiena quando le estraggo ma trattengo il respiro.
Sbatto leggermente le ali facendomi alzare di qualche centimetro da terra e scendendo lentamente le scale appoggiandomi al muro.
Appena vedo che sotto di me c'è il mio amato pavimento, tolgo tutti i centimetri che ci separavano appoggiando ancora delicatamente le dita dei piedi.
Butto fuori l'aria quando sento tutta la pianta del piede combaciare con le assi di legno e ritraggo le mie amate ali rilasciando sta volta un piccolo gomito di dolore.

Per tenere fuori le ali solo per metà c'è bisogno che l'apertura da cui escono stia larga non per un momento ma per tutto il tempo "dell'uso".

Giro la testa per vedere se c'è qualcuno da qualche parte e, non trovando nessuno esco dalla porta principale.
Naturalmente cosa succede prima di uscire del tutto? Il maledetto angolino dello stipite della porta e.... non riesco a reprimere qualche brutto pensiero che si trasforma poi in voce.
Noto un pezzo di carta per terra sul tappetino e lo raccolgo velocemente mettendolo in tasca.

- Ma porca troia....- trattengo il respiro fino a quando la porta massiccia della casa-branco non è chiusa e incomincio a correre zoppicando dal piede destro verso il bosco.
Mi fermo un attimo quando sono all'entrata e, con la testa bassa, tiro un pugno all'albero di fianco a me.
Reprimo il dolore facendolo estendere per tutto il corpo e separandomi da esso come ho sempre fatto è rilascio un sospiro.
Potete credermi un autolesionista o cose del genere ma a me piace il dolore. Non di tutti i tipi, se così possiamo dire, ma è molto piacevole la sensazione che rilascia dopo.

Entro nel bosco e cammino per qualche metro. Mi guardo in dietro scrutando se qualcuno mi sta osservando e mi metto dietro un albero abbastanza grosso.
Mi tolgo i vestiti e li metto dentro lo zainetto blu che ho portato.
Chiudo gli occhi e inizio a trasformarmi in tigre. Devo ancora farci l'abitudine e non riesco a farlo con gli occhi aperti.
Stringo i pugni e mi concentro.

Sento quella strana ma piacevole sensazione di una fiammella che si accende prima nel cuore e poi si sparge per tutto il corpo circondandomi da un tepore innaturale. Ha un colore, rosso arancionato, riesco a vederla dentro di me. Sento tutte le ossa della spina dorsale spezzarsi e ricongiungersi modificate.
Le mie ginocchia cedono e mi fanno cadere su di essere ben formate così come le braccia. Ormai sono ricoperta per intero di una soffice pelliccia bianco candido con striature azzurro elettrico.
Le mie mani si trasformano in possenti zampe bianche dall'aspetto morbido ma che trattengono un'arma letale, i miei artigli.
Sento l'osso della mandibola spezzarsi e la pelle del viso tirarsi lasciando spazio alle mascelle potenti della mia tigre.

Sbatto le fauci un paio di volte beandomi della sensazione di potere e sicurezza che mi diffondono.

Non sono debole. Questo dice la mia corporatura e imponenza.
E mi piace non essere debole.
Tralasciando il fatto che trasformasi fa uno di quei dolori che non mi piacciono per niente dato che sono troppo radicali, mi incammino un po' traballante sulle zampe verso il fitto della foresta.
C'è un istinto che mi guida e io lo seguo. Sto cercando un posto tranquillo, e qualcosa mi dice che quello lo sarà.

•°Ice Eyes°•  [INCOMPLETA] :(Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora