Capitolo 3

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Dio che male alla testa..
Aprì gli occhi, disturbata ancora una volta, dalla luce del sole.
Perché diavolo non chiudevo quelle finestre?

Mi alzai da letto sentendo caldo..
Mi tolsi la maglia e i pantaloncini in jeans del giorno prima e buttandoli sul pavimento andai verso al mio armadio, tirando fuori un paio di shorts e una canotta.

Quando uscì dalla mia stanza vestita, scesi le scale facendomi coraggio.
Mio zio Ryan forse si era un po sbollito da ieri sera..

"Ma cosa cazzo stai dicendo? Di a quegli idioti di andare a farsi fottere.." Disse lui riattaccando il telefono.

Lo guardai scioccata dal suo tono rude e il tono alterato. Non era da lui comportarsi così.
Quando il suo sguardo truce fu su di me, non cambiò e ne diminuì.

"Finalmente sua altezza si è alzata.. Vai a sederti sul divano. Arrivo subito." Disse lui con tono sarcastico.

Lo guardai incredula e scioccata.
Che fine aveva fatto mio zio?
Per una volta lo ascoltai e andai a sedermi sul divano, aspettandolo.

Dopo qualche minuti, lo vidi entrare in sala e sedersi nella poltrona davanti a me.
Solo il tavolino ci divideva..

Dopo qualche secondo la sua mano vi lanció sopra un depliant.

Corrugai la fronte e afferrandolo strabuzzai gli occhi.

"Spero che tu stia scherzando.. Mai e poi mai, metterò piede in un campeggio di formazione militare.." Dissi io alzandomi dal divano con tutta la collera possibile.

Vidi mio zio guardarmi impassibile per la prima volta..

"Siediti." Disse lui con voce autoritaria.
Io alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sul divano.

"In questi tre mesi le ho provate tutte.. Ho provato a metterti in punizione a minacciarti a lasciarti libertà, ma tu non rispondevi mai al telefono o oppure eri a qualche festa a bere o a drogarti. Per non parlare delle valanghe di multe e di tutte le volte che ho cercato di mettere una buona parola, per non farti finire in tribunale o senza patente... Non sono mai stato un padre è vero, non ne ho mai avuta la possibilità ma ho provato a starti vicina sia da zio, da padre, da fratello o da amico. Ma tu nulla mi hai sempre respinto.. Pensi che io non ci sia stato male alla morte di mio fratello e di tua madre? Siamo sempre stati insieme. Sempre. Ti ho visto crescere e ora non ti riconosco più. Non sei la nipote di prima, sei solo un adolescente piena di rabbia e rancore, e io non posso più sopportarlo. Ho 35 anni e non riesco più a sopportare questa situazione.
Questo è il mio ultimatum. Fino a quando non inizierà la scuola tu andrai in questo campeggio.
Ho già prenotato è fatto tutto. Domani pomeriggio partirai per il campeggio." Disse lui guardandomi con sicurezza e parlando con molta calma, fin troppa..

Io strinsi forte i pugni e dissi " se pensi che la non mi comporterò, ugualmente come qua ti sbagli.."

Ryan mi guardò attentamente scoppiando subito dopo a ridere..

"AHAHAHHAA credimi che quando sarai lì cambierai idea.. Io e tuo padre siamo stati lì da ragazzini e credimi è un'incubo." Spiegò lui come se nulla fosse.

Io mi alzai indignata e uscì fuori dalla sala.
Correndo su in camera, sbattei la porta chiudendola.

Dopo tutta la merda che ho passato ora anche questa..

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