Capitolo 11

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Erano ormai le 18:00 di pomeriggio e mentre gli altri, erano nel campo a fare delle esercitazioni. Io decisi di correre.

Corsi lungo il campo, cercando di allontanarmi sempre di più. Quando capì che nessuno mi guardava, passai dal piccolo varco della rete e andai per la foresta.

Camminai, cercando di ricordare la strada verso quella bellissima casa abbandonata.
L'avevo vista di notte ma mai di giorno. La mia curiosità meritava una risposta.

Quando scavalcai i cespugli alzai lo sguardo.
E fu li che vidi quella casa.
Era davvero bellissima e aveva il suo fascino anche se era abbandonata e ricoperta di vegetazione.

"Bella, vero? Anche a me piace, rimanere qua fuori per ammirarla." Mi sentì dire da una voce vagamente famigliare.

Mi girai e di fianco a me vidi quel cretino.
Aveva le braccia incrociate e mi sorrideva, divertito.

Sbuffai alzando un sopracciglio, guardandolo incredula.

"Sai, solo una ragazza con le palle, può ritornare nello stesso posto in cui era in pericolo." Disse lui alzando le sopracciglia e sorridendo.

" ti sbagli, avevo la situazione sotto controllo, anche senza Aiden. Non avrei mai beccato quello schiaffo. Sono più veloce di te, potevo scansarlo." Dissi io falsamente.

Lui mi guardò incredulo senza battere ciglio.

"Posso solo dire, che sono rimasto colpito da te. Sono stato davvero un gran coglione, ma sai come è qua, se ci sono delle ragazze, sono frignone e troie. Ho dovuto solo capire che tu non facessi parte di loro. Accetti le mie scuse?" Chiese lui speranzoso allungando una mano.

"A proposito io sono Oliver." Continuò lui accennando un sorriso.

Soppesai bene alle sue parole e guardando prima lui e la sua mano dissi " accetto le tue scuse, solo se mi dai qualche spinello quando ne ho bisogno e voglio che tu mi faccia venire ad ogni festa che vi è alla casa." Dissi io alzando la mano prima di stringergliela.

Lui mi guardò con occhi divertiti e annuì.
Io sorrisi compiaciuta e gli strinsi la mano.
"Sono Sam piacere."

"Il piacere è solo mio." Disse lui, facendomi l'occhiolino.

"Dai vieni con me, che ti do quello di cui hai bisogno." Disse lui facendo un cenno verso alla casa.
Io annuì e lo seguì all'interno.

Lo seguì su per le scale e intanto mi guardai intorno.

" ma come mai vivi qui? Non hai una vera casa?" Chiesi io mal informata.

"Non esattamente. Io sono uno dei senior del campeggio, e questa è la casa che usiamo per divertirci e per fare qualche affare." Spiegò lui semplicemente.

Aprendo la porta di quella famosa camera, trattenni il respiro. Non sapevo esattamente il perché.

Le armi e la droga, erano sempre allo stesso posto, in cui ricordavo di averli visti.

"Sai mi servirebbe una ragazza come te, nel gruppo, sai per vedere la roba e gestire un po gli affari." Disse lui con sguardo pensieroso, mentre apriva una scatola, sul tavolo.

"Se è una specie di proposta lavorativa, declino subito. Questa roba non è per me." Dissi semplicemente, alzando le spalle.

Lui sghignazzò e rispose " sai dicevo anche io così e fumavo anche io, finché non ho visto che soldi facili ti fai grazie al mercato di queste die cose" ed indicò la droga e le armi.

Lo guardai attentamente e poi dopo pochi secondi mi allungo un sacchetto nero.

Corrugai la fronte e lui mi incoraggiò a prenderlo.

Lo presi ed aprì il contenuto.
Oddio.
Lo guardai come se fosse uno scherzo e lui sorrise.

" ne posso prendere quante ne voglio?" Chiesi io stupida e felice.

Lui scosse la testa e si mise le mani in tasca.
"No l'intero sacchetto è tuo. Hai 120 spinelli, lì dentro. Quasi 600 sterline hai lì dentro." Disse lui indifferente e divertito.

"Ma sei sicuro che mi vuoi dare l'intero sacchetto? Se vuoi ti pago." Dissi io tranquillamente guardando incredula il sacchetto.

" no voglio solo che pensi alla mia proposta, sai bene cosa fare senza che io ti dica qualcosa. Se vuoi puoi andare ora.. Ah e la roba che c'è lì dentro è roba davvero buona e non la solita merda che purtroppo si trova in giro." Spiegò lui orgogliosamente.
Io annuì e sorrisi grata.
Lo salutai e mettendo il sacchetto nel top sportivo, sistemai anche la maglietta.
Corsi e cercai di arrivare al campo.

Nessuno mi aveva scoperta.
Fortunatamente nel sacchetto c'era anche un accendino.
Mi sedetti li nell'erba e tirando fuori dal sacchetto l'accendino e uno spinello, iniziai il mio tranquillo e sereno trip.

Quando ebbi finito nascosi il sacchetto e tutto nel top, sistemando sempre la maglia.
Camminai cercando di non farmi notare e poco prima che potessi arrivare al dormitorio femminile, sentì quello che avevo fumato fare effetto.

"Sam!" Mi sentì chiamare con sollievo da Aiden.
Porca troia. Mi avrebbe scoperta di sicuro.

Feci finta di nulla e continuai a camminare verso l'entrata del dormitorio, finché non mi sentì afferrare il braccio.

"Lo so scusami, dovevo avvertirti, ma ho avuto un contrattempo in città.. E sono dovuto andarmene. Sai problemi.. Famigliari." Mi sentì spiegare da lui con voce incerta.
Io non volevo girarmi, temevo che mi avrebbe scoperta.

"Sam?" Chiese nuovamente. E purtroppo fu inevitabile mi girò verso di lui.
Abbassai il capo e quando sentì la presa sul mio braccio aumentare mi preoccupai.

"Guardami." Disse lui con serietà.
"Cazzo guardami Sam." Richiese nuovamente.
Ma ancora una volta feci finta di nulla, finché la sua mano non mi sollevò il mento.

Quando vidi il suo sguardo nei miei occhi mi sentì surriscaldare.

"Ti sei drogata.. Cazzo. Ti lascio per delle fottute ore da sola e tu ti riduci così? Cazzo Sam cresci. Pensavo fossi più intelligente." Disse lui, lasciando la presa dal mio braccio.

"Ahahaha fanculo.." Dissi io sbattendomene ed entrando nel mio dormitorio.
Che andasse a farsi fottere.

Entrai in camera mia e prendendo la busta dal top la misi nella tasca della mia valigia.
Poi guardai il letto e buttandomici sopra, mi addormentai dopo poco.

****
Non potevo crederci.
La lascio per poche ore al campeggio, e ritorna a comportarsi come prima, che arrivammo.

Rimasi lì impalato qualche minuto, incredulo per la sua reazione.

"Ehi Aiden tutto bene?" Mi sentì chiedere da Trish, la compagna di stanza di Sam.

Io la guardai stanco e scossi la testa.
"Potresti farmi il favore di tenerla d'occhio?" Le chiesi portandomi una mano sui i capelli.

Lei mi guardò stranita ed annuì.
La salutai con un cenno e me ne andai al dormitorio maschile.

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