Capitolo 34

17.1K 592 13
                                    

Per tutta la notte non ero riuscita a dormire..

Non potevo accendere il mio telefono, perché sennò me lo avrebbero potuto rintracciare..

Ero in studio insieme ad Aiden mentre lui pensava e metteva in atto il piano di domani.

Aiden mi stava parlando credo ma io ero troppo distratta e presa dai miei pensieri per ascoltarlo.
Mi aveva portato lui in ospedale e mio zio non mi aveva detto nulla.
Lui mi teneva sempre sotto controllo e io non lo sapevo.
Lui c'era sempre stato da quando mi ero trasferita nella casa di mio zio.
E io? Nulla. Non sapevo niente di niente di lui neanche nel breve tempo che siamo stati insieme lui non mi ha mai detto nulla di sè.

"Sam? Hai sentito quello che ho detto?" Mi chiese lui con seccatura.

Lo guardai concentrata e riprendendomi scossi la testa.

"A cosa pensi?" Mi chiese lui preoccupato.

"Al fatto che tu sai tutto su di me, che hai un fascicolo che parla di tutta la mia vita e che io non so nulla di te, che a parte il fatto che sei un'agente è come se fossi uno sconosciuto nonostante il breve tempo che ho passato con te.." Gli dissi a brucia pelo e cercando di leggere la sua espressione.

Lui rimase in silenzio guardando nei miei occhi.
Sapeva che avevo ragione e magari si sentiva anche in colpa ma non mi bastava.

"Sam, non possiamo cambiare la situazione ormai è andata così. Se avessi avuto un'altra vita diversa da questa, normale, semplice e ti avessi conosciuta, forse sarebbe stato meglio e sarei stato sincero fin dall'inizio. Ma non rimpiango il fatto che preferisco che invece le cose siano andate diversamente perché se fosse stato il contrario non avrei mai potuto proteggerti come sto facendo ora e come ho fatto. So di averti ferita ma.." Disse lui con sicurezza. Prima che potesse finire di parlare lo fermai e parlai al posto suo.

"Lo so. Cosa mi stavi dicendo prima che parlassi?" Gli chiesi dopo aver capito come la pensava. Aveva ragione ma rimaneva sempre il fatto che io stavo male comunque.

Lui mi guardò per qualche secondo e poi portò il suo sguardo sui fogli in mano.

" ti stavo dicendo che domani verrai con me alla base. Ti presenterò alcune persone.
Ieri sera quando sei andata a letto sono rimasto fino a tardi a rileggere un sacco di volte questi fogli e le informazioni che avevo già. Solo sta mattina ho capito e collegato tutto. Quando ero al campeggio con te, settimane fa c'è stato un attacco in azienda e alcune cose sul caso tuo caso sono state spifferate. Gli unici che sapevano di quelle informazioni eravamo io il capo, tuo zio e Carson. Togliendo tuo zio e il capo che non possono essere loro ne rimane solo uno, Carson. Manderò uno dei ragazzi che collaborerà con noi a seguirlo e spiarlo in modo da scovarlo.
Tuo zio sarà libero e potrà aiutarci a prendere Duane."  Spiegò Aiden sicuro e con sguardo duro.

Io annuì e mi alzai dalla poltrona.

"Dove vai?" Mi chiese subito dopo corrugando la fronte.

Sospirai e andando verso la porta dello studio  gli dissi " a cercare qualche supermercato così vado a fare la spesa. Non c'è nulla in casa."

"Non è prudente che tu vada da sola, vengo anche io." Disse lui alzandosi e venendo verso di me.

"No. Ho bisogno di stare per conto mio. Riuscirò a trovare il supermercato tranquillamente." Gli spiegai con fermezza.

"Sam o vengo anche io o non esci. Ti potresti perdere o ti potrebbe succedere qualcosa. Quindi non discutere vengo anche io." Continuò lui sicuro e con tono che non ammetteva repliche.

Sbuffai e rimasi in silenzio.
*****
Pov's Ryan
Avevo freddo e mai mi sono sentito così nervoso.

Ero steso su un lettino ammanettato sia ai polsi che alle caviglie.

Closer to me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora