Capitolo 32

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"Cazzo.." Sentì imprecare, dalla casa.

Corrugai la fronte e mi alzai dal lettino, andando verso la porta di vetro.

Entrai dentro e notai Aiden bagnarsi la mano, sotto il getto d'acqua, del lavello.

Mi avvicinai velocemente a lui preoccupata e lui quando mi notò mi ordinò "attenta, mi è caduto un piatto.." E mi indicò per terra il piatto frantumato in pezzi..

"Ti sei tagliato?" Gli dissi camminando con attenzione vicino a lui.

"Sì ma niente di che.. Scusa non volevo disturbarti.." Disse lui in soprappensiero mentre si avvolgeva il palmo della mano con un tovagliolo.

"Tranquillo.. Non mi hai disturbata." Gli dissi in imbarazzo, senza saperne il perché.

Misi dietro l'orecchio una ciocca di capelli e mi inginocchiai a raccogliere i pezzi, li buttai nel pattume e spazzai i pezzetti rimasti nella paletta.

Quando ebbi finito, mi lavai le mani e mi sentì osservata.

Alzai lo sguardo e lo sorpresi fissarmi con i suoi occhi bellissimi e il suo sguardo intenso e profondo.

Avevo una voglia matta di saltargli addosso ma non ci riuscivo.
Mi sentivo tradita e presa in giro e odiavo sentirmi così, sopratutto per colpa di persone di cui mi fidavo.

"Che c'è?" Gli chiesi cercando di sostenere il suo sguardo.

Lui sorrise imbarazzato e si guardò il dito ricoperto dal tovagliolo.

"C'è che devo dirti un sacco di cose e che l'unica che mi viene da dirti ora è che mi sei mancata.." Disse portando il suo sguardo e incastrandolo nei miei occhi.

Lo guardai incredula e anche se ora volevo baciarlo la mia testa mi impose di contenermi.

"Aiden.." Iniziai io tormentandomi le mani.

"Sam, so che ti senti delusa da me perché non sono stato sincero fin dall'inizio, ma devi capire che sia io che tuo zio non possiamo rivelare ciò che facciamo e chi siamo veramente. Sia per proteggerti e per proteggerci noi. " spiegò lui avvicinandosi.

Io indietreggiai e sentì di essere contro il mobile del lavandino. La rabbia di ieri sera si riaccese.
"Stai scherzando? Io sono sua nipote, io mi sono fidata di te, mi sono aperta con te per la prima volta dopo mesi e mesi di silenzio o fatto l'amore con te e tu vieni a giustificare le tue bugie e quelle di mio zio dicendo che non potevate dirmi o spiegarmi prima tutto? Non sta a voi decidere quello che devo o non devo sapere. E ora non puoi pretendere che io ti perdona questo ho bisogno del mio tempo Aiden.
Ora l'unica cosa che voglio da te, sono delle risposte e basta. Me le devi Aiden." Le dissi chiara mentre lui, mi ascoltava attentamente con sguardo perso ed annuiva.

****
"Da quanto tempo mi controlli e mi conosci?" Gli chiesi mentre eravamo seduti in sala sul divano.

Lui mi guardò con serietà e mi rispose " pochi giorni prima che tu ed io partissimo per il campeggio."

Io annuì e aspettai che continuasse a parlare ma nient'altro, se avrei dovuto estorcergli le risposte lo avrei fatto avevo tutto il tempo che volevo.

"Perché mio zio ti ha chiesto di tenermi d'occhio e proteggermi?" Gli chiesi confusa.

Lo vidi esitare e guardarmi titubante.
"Sam, a certe domande è meglio che ti risponda tuo zio... Io non so se" iniziò a blaterare.

"Voglio sapere tutto Aiden. E visto che ora non c'è mio zio mi risponderai te." Gli dissi con sicurezza.

Pochi secondi dopo una suoneria strana mi interruppe.

Aiden tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloncini il telefono.
"Pronto?" Disse rispondendo.

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