Capitolo 9

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Pov's aiden
"Pronto?" Risposi io al telefono.
"Come sta andando con Sam? Ti crea dei problemi?" Chiese Ryan con la voce stanca.
"No, va tutto bene. Come siamo messi con il caso? " chiesi subito dopo, mentre guardavo Samantha correre per il campo.

"Nessuna nuova pista. Non so il perché ma sembra non essere più rintracciabile quel figlio puttana. Nessuna traccia dei suoi conti o dei suoi viaggi. Niente di niente. " confessò Ryan.

"Cazzo.. Fammi sapere se ci saranno svolte." Chiesi io con professionalità.
"E tu tienimi d'occhio mia nipote." Chiese Ryan prima di riattaccare.

Quando vidi Sam con le mani sulle ginocchia e con il fiatone sorrisi.

"Muoviti schiappa.. Abbiamo ancora molto da fare." Le dissi mentre lei mi guardava male e mi faceva il terzo dito. Risi mentre lei riprendeva a correre.

Da giorni ormai l'allenavo e faceva dei percorsi. Non era ancora pronta ovvio, ma aveva determinazione e volontà da vendere, questo era sicuro.

Da qualche giorno avevo deciso di stancarla tanto durante il giorno così che la sera potesse dormire e non andare in quella casetta nel bosco. La tenevo d'occhio, sempre dopo il coprifuoco. E per ora non vi era ancora andata.

"Basta.. Non ce la faccio più." Disse lei quando fu davanti a me.
Aveva una canotta bianca e dei pantaloncini neri corti.

Io sorrisi maligno e mentre svitavo il tappo della mia bottiglietta per bere, rimasi incredulo quando lei me la rubò dalle mani e se la portò alle labbra, per bere.

"Non hai la tua bottiglietta d'acqua? Ed eppure la mensa ne è piena, anche il dormitorio." Specificai mentre la guardavo bere.

Quando credevo che ce ne fosse rimasta poca, quel poco d'acqua che ne rimaneva nella bottiglietta se lo versò  sul viso.

Era così.. Provocante..
Ma che cazzo dicevo.. Lei era una mocciosa non potevo.

"Tieni. Grazie" disse lei porgendomi la bottiglietta vuota.

Io la guardai e scossi la testa.

" per oggi abbiamo finito?" Chiese lei speranzosa.
Sembrava ancora carica quindi scossi la testa.

" no fai altri giri." Risposi io inchinandomi e prendendo un'altra bottiglietta da terra.

Lei alzò gli occhi al cielo e si sfilò via la canotta.
Rimase in top sportivo e corse per tutto il campo ancora una volta.

La guardai attentamente e per essere una ragazza di diciassette anni non lo sembrava...

Quando mi accorsi di non essere l'unico a guardarla mi girai e vidi al lato della rete il ragazzo della casa.
Quel cretino, che litigava con Sam.

Vidi Sam guardarlo e corrugando la fronte.

Si avvicinò alla rete e parlarono.
Ma che cazzo..?
*****
Pov's Sam
"Sai, guardandoti mentre corri con il tuo bel culetto e quelle belle tette fasciate da quel top ti volevo chiedere scusa per l'altra sera.." Disse lui con sguardo divertito, mentre si leccava il labbro inferiore.

"Senti viscido, puoi anche andartene perché non me ne fotte un cazzo ne di te e ne delle tue scuse. Quindi smamma" risposi io riprendendo a correre.

Lui come risposta mi mandò due baci volanti.
Quando finì il giro mi sentì veramente infastidita da quel coglione..
Come si permetteva di parlarmi così?

"Tutto Okey? Ho visto che parlavi con quel coglione.." Mi sentì dire alle spalle da Aiden.
Presi il mio asciugamano dalla panchina, insieme alla mia canotta e il mio telefono.

"Sì tutto bene. Se per te va bene, ora vado a farmi una doccia." Dissi io sbrigativa senza neanche guardarlo.

"Si vai pure." Rispose lui tranquillamente.
Me ne andai verso il dormitorio come se nulla fosse.
****
Ci voleva proprio una doccia.. Dopo un'intero pomeriggio sotto al sole e al caldo a faticare ci voleva veramente.
Uscì dal bagno con solo un asciugamano intorno al corpo.

Un leggero bussare alla porta mi fece sussultare.

"Arrivo" gridai, mentre mi affrettavo ad andare verso la porta.

Quando l'apri sorrisi confusa.

"Perché hai bussato se questa è camera tua?" Chiesi a Trish che entrava in stanza.

"Ho perso le chiavi della camera e non le trovo più." Disse lei amareggiata.

Io la guardai malamente e sospirando dissi " dopo ti aiuto a cercarle. Promesso. Ora se permetti ritorno in bagno "

Lei annuì e mi chiusi in bagno.

Avevo portato con me la mia borsa.
Sedendomi sulle mattonelle fredde e pulite del pavimento, afferrai dalla borsa la mia agenda e la mia amata penna blu.

Aprendo l'agenda guardai a lungo la pagina bianca davanti a me.

Ero stesa per terra, sul tetto della casa di Dan a fissare il cielo pieno di stelle.
"Tu ci credi, in qualcosa dopo la morte?" Chiesi a dan mentre lui steso di fianco a me, giocava con le ciocche dei miei capelli.

"Non lo so, l'unica cosa di cui sono certo è che ti amo e che non ti lascerò mai." Disse lui, strappandomi un sorriso smagliante.

" sei sempre il solito" dissi io andandogli leggermente addosso con la spalla.
Lui scoppiò a ridere e quando ci guardammo l'uno negli occhi dell'altro, rimasi interdetta.

"Non so come farei senza di te, dan." Dissi mentre lui si avvicinava con il viso sempre più a me.

" faresti la stessa mia identica cosa. Non lo sopporteresti e non mi lasceresti mai." Disse lui sorridendo e baciandomi.

Quando il bussare della porta mi risvegliò, dal mio stato di trans e dei vecchi ricordi, misi il diario nella borsa insieme alla penna.

"Si?" Dissi io alzandomi da terra.

"Sam ho trovato le chiavi.." Disse Trish euforica.

Io risi e risposi alzando la voce " ne sono felice.. Così almeno non ho paura che ci possano saccheggiare i nostri averi. " scherzai mentre prendevo il mio intimo e i vestiti puliti.
****
Pov's Aiden
Stavo ritornando dalla mia breve escursione nel bosco e quando entrai nella mia stanza, presi il portatile.

Mentre mi spogliavo per fare la doccia, entrai nel mio database della CIA.

Guardai gli incarichi affidati e quasi non spaccai la scrivania, per colpa del cazzotto con la quale la colpì.

Quel maledetto stronzo di Ryan non mi aveva inserito nel caso.

Presi il telefono e lo chiamai ma nulla.. Non rispondeva.

Andai in bagno, mi feci una doccia veloce e appena ebbi finito di vestirmi uscì dalla mia stanza con il telefono, il portafoglio e le chiavi.

Sarei andato anche davanti casa sua pur di farmi mettere in quel maledetto caso. Non poteva prendermi per il culo in quel modo.

Uscì dal campo e dal cancello e camminai fino al parcheggio dove vi era la mia jeep.
Vi salì sopra è partì.

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