Capitolo 31

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"Aiden?" Disse lei con voce piatta.
La vidi impallidire e incredula fissarmi.

"Ciao Samantha.." Dissi guardandola malinconico.
Avevo una voglia di abbracciarla e baciarla..
Era sempre bella.

"Cosa ci fai qui.." Chiese lei confusa, senza capire.

" Sam forse è meglio se ti siedi.. Ti devo parlare." Le dissi insicuro.

Lei annuì e dopo pochi secondi si sedette nella poltrona affianco a me.
Aspettava una mia motivazione a tutto ma l'unica cosa a cui riuscivo a pensare, era a quanto sarebbe stato difficile spiegargli tutto ciò che dovevo dirgli e che lei doveva sapere.

"Ryan per un periodo non so per quanto, sarà assente.. Devi sapere che Ryan non è un imprenditore o cose così. Lui è un'agente della CIA e in questo momento è trattenuto da loro per una questione delicata. Fino a quando lui non potrà essere presente mi prenderò cura io di te. " le spiegai nel modo più semplice e meno duro che potevo.

Vidi la sua espressione arrabbiata e le lacrime impossessarsi sul suo viso.

"Anche tu lo sei vero?" Chiese lei con rabbia.

Io annuì con rammarico e la guardai sentendomi in colpa.

"Quindi.. È stato tutto finto vero? Io ero solo la mocciosa da badare, mentre mio zio faceva i suoi comodi alla CIA. Non ti ho conosciuto la prima volta, quella mattina giusto? Da quanto mi tieni sotto controllo?" Mi chiese guardandomi truce e asciugandosi le lacrime.

Ma come cazzo.. Aveva già capito tutto.. Non potevo crederci.

"Beh? Allora è così davvero.. Mi fai schifo.. Spero tu ti sia divertito abbastanza allora." Disse lei alzandosi dalla poltrona.

"Zitta e ascoltami. Io non ho detto un bel niente. Si, all'inizio avrei dovuto farti da babysitter per seguire un ordine dal mio capo e da tuo zio, ma tutto quello che è avvenuto dopo era tutto vero, non avevo programmato nulla. Sam non ti ho mai usata, anzi non avrei mai voluto che tu sapessi questa amara verità sulla mia vera vita. Ti ho nascosto tutto questo per poterti proteggere ma ora devi sapere la verità e mi dispiace dirtela in questo modo.." Dissi tutto d'un fiato.

Lei rimase in silenzio e lo sguardo che mi rivolse mi spiazzò. Sapevo di averla delusa glielo leggevo negli occhi.

"Cosa è successo realmente a mio zio?" Mi chiese con preoccupazione.

Io la guardai esitando.
"Tuo zio è stato messo in cella per delle violazioni governative..." Mi limitai a dire..
Lei corrugò la fronte e si prese la testa con entrambe le mani.

Mi avvicinai verso di lei, ma lei indietreggiò.

"Ti prego Sam non fare così.." La supplicai dispiaciuto.

Lei rimase a fissarmi mentre continuava a piangere..

Mi avvicinai nuovamente e lei non si spostò l'abbracciai e lei si accoccolò a me.

Sentivo il suo profumo inebriante e sapevo che aveva bisogno di me.

Non ero in grado di fare il fidanzato o avere gli atteggiamenti tipici che si ha, quando si ha una ragazza.
Per me questo se pur semplice, era un gesto importante e ci davo un certo peso.

Avrei fatto di tutto per lei...

Dopo svariati minuti che l'abbracciavo lei si allontanò da me.

Si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi guardò con sguardo preoccupato e pensieroso.
Sapevo che stava rimuginando su tutto.

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