Capitolo 25

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Pov's Aiden
Solo due parole.
Samantha Collins.
Avevo passato una delle notti memorabili della mia vita.
Quella ragazzina era riuscita ad entrarmi nel cervello, nel mio cuore impietrito e ghiacciato.

Tastai il posto di fianco al mio letto, ma non trovai nessuno.

Spalancai all'improvviso gli occhi e non la trovai.

Dove cazzo era finita?

Mi alzai dal letto e delle sue cose, non vi erano traccia.

E poi vidi la colazione sulla scrivania, sorrisi e mi avvicinai.
Vi era un biglietto.

"Ciao Aiden, quando leggerai questa lettera io sarò già in viaggio per tornare a casa, non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che hai fatto per me. Della vera me che hai tirato fuori, la Vera me che davo persa dopo la morte dei miei.
La notte che abbiamo trascorso è stata fantastica e memorabile e per quanto male mi faccia scrivere questa lettera, ti dico che sei stato una salvezza per me.
Non avevo il coraggio di svegliarti e salutarti, adoro guardarti mentre dormi e volevo che il mio ultimo ricordo di te fosse così.
Spero che un giorno riusciremo a rivederci, con affetto la tua mocciosa sam."

Se ne era andata..
Tirai un cazzotto sulla scrivania e sospirando ripreso il controllo.
Alla fine sapevo che sarebbe successo questo.
Da ora in poi potrò controllarla ma senza che lei sappia di me e io odio tutto ciò.

Mi aveva mandato il cervello in pappa e a me non era mai successo e non doveva succedere.

Ed eppure mi sentivo così appezzi ora..
Presi il telefono e chiamai Ryan.
....
"Ehi Aiden, Sam arriverà a breve a casa, ti volevo ringraziare per averla controllata ed esserti preso cura di lei. Sai dopo la notizia che ti ho dato ieri, dovresti essere felice che d'ora in poi non dovrai più controllarla, perché si io e te e Carson partiamo in missione per far fuori quel figlio di puttana." Disse Ryan ridendo.

Cosa?

"E chi la terra sotto controllo? Non vorrai dirgli la verità vero? " dissi io sussultando.

"Cosa? Ma no.. Si occuperà Dylan di lei.. Comunque muoviti a partire anche tu che in agenzia ci sono stati dei cambiamenti e te devi aggiornarti.." Chiari lui con autorità.

Sbuffai nervosamente e risposi "come è tornata a casa Sam?"

"Ho mandato una macchina a prenderla, lei mi aveva chiamato ieri appositamente." Disse lui tranquillamente.

"Ah Okey.. Adesso mi preparo e faccio le valigie e parto anche io, ciao." Dissi io con tono seccato.

Sentivo che dei lunghi e merdosi giorni mi avrebbero aspettato..
****
Pov's Sam
Mi manca già..
Sbuffo seccata e mentre aspetto l'autista e la macchina mandata da mio zio, mi accendo una canna.

Aspiravo il fumo e pensavo alla nottata passata insieme a lui..

"Sei fonte di desiderio da giorni e giorni e ora che ti ho qui, ti desidero ancora di più.." Disse lui mentre mi guardava attentamente negli occhi, e mi sfiorava con le sue mani il corpo, come fossi creta tra le sue mani.

Mi sono lasciata andare insieme a lui, mente e corpo, dopo tanto tempo.

Dopo Dan, fidarmi di un ragazzo era stato difficile per me e poi vi fu la morte dei miei e ancora più male mi fece.

Troppo dolore e tutto in una volta..

Sospirai e buttai a terra il mozzicone di canna..
Erano le 6:30 del mattino e dopo la festa di ieri, tutti dormivano.
Quindi ero tranquilla, nessuno mi avrebbe vista..

Trish fortunatamente non era in camera, quando andai a prendere tutte le mie cose, che stronza che era stata.. Ancora mi bruciava per la sua scappatella con Aiden e lui aveva ragione.

Io e lui non stavamo insieme e poteva permetterselo.. Anche ora non stavamo insieme ma un comportamento così, ora mi avrebbe fatto ancora più male..

Eravamo un qualcosa ma non potevamo stare insieme.. Lui non voleva del tutto e in più mi teneva nascoste delle cose, me lo sentivo.

E io?
È vero con lui ero riuscita ad essere me stessa.. Ma non conosceva ancora il mio passato.

Appena mi ripresi dai miei pensieri, davanti a me si fermò una macchina nera ed elegante..
L'autista scese e prese le mie valigie salutandomi..

Io salì in macchina e sistemai le mie cuffiette nelle orecchie.

Appena l'autista salì in macchina e mise in moto, mi lasciavo sempre di più alle spalle il campeggio.

Quando notai la jeep gialla di Aiden mi venne un nodo in gola.

Ma cosa stavo facendo? Davvero volevo scappare, senza neanche dirgli addio?

Mi tolsi le cuffiette..
"Aspetta.. Ferma la macchina." Dissi all'autista che corrugò la fronte.

Aprì la portiera della macchina e guardai il campeggio ripensandoci meglio..

No, se gli avessi detto addio non avrei avuto il coraggio di andarmene dopo..

Sospirai tristemente e salì in macchina.
Chiusi la portiera e guardando imbarazzata l'autista gli dissi "mi scusi.. Può partire.."

Lui annuì accennando un sorriso cortese.

Mi accasciai sul seggiolino nero di pelle e guardai fuori dal finestrino.

*****
Pov's Ryan
"Cosa? Spero che tu stia scherzando Carson. Come cazzo ti salta in mente di usare mia nipote nella missione, per acciuffare quel delinquente bastardo?" Gli urlai incazzato a Carson.

Il mio partner a volte sembrava dire delle stronzate colossali..

Lui alzò gli occhi al cielo e rispose "si sono serio.. Ma dalle ultime lettere, si capisce esplicitamente che vuole minacciarti con tua nipote se gli mostriamo che non ce ne frega nulla di lei non la calcolerà.. Anche se vuol dire rischiare e mettere in pericolo Sam, rivelandole la verità su di te e su tutto il caso."

Davvero credeva che potessi acconsentire a questa cazzata di piano.

Sbuffai e prima che potessi rispondergli insultandolo, afferrai il telefono che mi vibrava in tasca.

Sam..

"Ciao piccola.. Sei arrivata a casa vero?" Chiesi sentendomi in colpa.

Non cero quasi mai a casa e ora che ritornava dal campeggio e finita questa missione, ci sarei stato di più per lei.

"Si.. Zio" rispose lei con voce stanca.

"Va bene, tra cinque minuti sono lì a casa da te.. A dopo piccola" risposi io con dolcezza.

"Va bene a dopo" rispose lei tranquillamente.

Era strana che aveva?
Va beh l'avrei scoperto una volta arrivato a casa.

"Immagino che devi andare via.." Disse sorridendo Carson.
Nell'ultimo periodo era insopportabile questo uomo.

"Si ora devo andare ma più tardi te ne dico quattro.. Sai che odio terminare i discorsi a metà." Gli risposi dandogli una pacca pesante ma scherzosa sulla spalla.

Lui sussultò e sghignazzò.

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