Capitolo 10

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Mi svegliai e facendomi coraggio mi alzai da letto.
Pronta per una nuova mattina, carica di allenamenti ed esercizi.

Misi un paio di shorts neri e il mio top sportivo verde, della Nike.
Infilai una canotta larga e bianca sopra al top sportivo e mi legai i capelli.

Presi la mela e tenendola, con i denti tra le mie labbra mi allacciai le all stars.
Guardai l'orario del telefono ed ero puntuale.
Mi incamminai verso la porta ed uscì da camera e dal dormitorio.

Quando arrivai al campo, non trovai Aiden.
Strano. Di solito era sempre qui prima ancora che io arrivassi.

Guardai ripetutamente l'orario sul telefono.
Lo aspettai a lungo dopo 40 minuti ad aspettarlo mi sedetti e passo un'ora.
Ma dove diavolo era?
Forse era rimasto a letto...

Seccata corsi verso il dormitorio maschile e vi entrai.

"Ehi bambolina.. Vuoi entrare in camera mia?" Mi sentì dire da un cretino.
Altri ragazzi si limitavano a guardarmi e basta.

"Chi è il responsabile del dormitorio maschile?" Chiesi quando entrai nella saletta, dove vi era il divano e la TV.

Vi erano tre ragazzi seduti sul divano e altri due seduti a tavola.

Uno dei tre che era seduto sul divano disse " se mi fai un bel servizietto te lo dico." Gli altri risero e mi guardarono, tranne un ragazzo che mi dava le spalle e continuava a guardare la TV.
"Fanculo.." Dissi a loro facendo retro marcia.

"Chi lo cerca?" Chiese il tipo che poco prima non mi aveva nemmeno rivolto uno sguardo.

"Io lo cerco. Cogli sapere in che camera dorme Aiden Wellher. È una specie di mio tutor. E lo sto cercando" dissi io seccata. Guardai quella nuca di capelli biondi aspettando che mi rivolgesse uno sguardo.

"Aspetta tu sei Samantha Collins?" Chiese uno di loro, facendo calare il silenzio e l'inquietudine nella stanza.

"Si e quindi?" Gli dissi con tono infastidito.
Il ragazzo fece spallucce guardandomi incredulo.

Il ragazzo biondo, spense la TV davanti a se e si alzò.
Si accese una sigaretta e si girò verso di me.

"Aiden non c'è. Sta notte se ne è andato via con la sua jeep." Spiegò lui aspirando la sigaretta.

Io lo guardai sorpresa "impossibile.. Non mi ha detto nulla della sua partenza." Dissi io incrociando le braccia. Non poteva essersene andato e abbandonarmi qui, con quei coglioni.

"E invece si, Samantha. Io sono il responsabile, nonché vecchio amico di Aiden. Mi chiamo Trevor. Se vuoi ti do un doppione, della chiave di camera sua." Disse lui gentilmente.

Io scossi la testa e risposi "no grazie." Me ne uscì da quella stanza e anche da quel dormitorio.

C'è l'avrei fatta anche da sola. Senza l'aiuto di Aiden o di chiunque altro.

****
Dio che male al collo..
Aprì gli occhi e mi accorsi di essere a casa mia.
Ricordai in un lampo che dovevo vedere Ryan per il caso.
Non poteva prendermi per il culo, mentre io gli facevo da babysitter alla nipote.

Misi velocemente le scarpe e corsi velocemente alla porta di casa.
"Quando sei tornato?" Mi sentì chiedere dalla bocca piena di cibo, da Tod.
Cazzo..

"Ieri sera.. Ma perché devo parlare con Ryan. Ora devo andare. Ciao Tod" dissi io, uscendo dalla porta mentre lui mi brontolava contro.

Salì sulla jeep e misi in moto. Pronto per andare agli uffici della CIA.

Quando arrivai iniziavo a sentire l'incazzatura della sera prima, scorrermi nelle vene.

Entrai negli uffici non facendo caso agli altri agenti.

Schiacciai il tasto dell'ascensore ed aspettai che arrivasse. Quando entrai pensai a tutti i modi per mantenere la calma.

Quando arrivai al trentesimo piano, mi feci spazio tra la gente.

Passai la segretaria di Ryan e del capo con indifferenza e quando vidi Ryan fuori dall'ufficio che parlava con il capo strinsi i pugni.

Ci vollero pochi secondi, prima che potesse accorgersi della mia presenza e corrugare la fronte confuso.

"Tu. Sei uno stronzo de.." Dissi io ma prima ancora che potessi andargli più vicino il capo mi si parò davanti, frapponendosi tra me e Ryan.

"Tutti e due nel mio ufficio immediatamente." Disse lui guardandoci o meglio guardandomi malamente.

Il resto della gente ci osservava pronta per sapere che novità ci fossero.

Quando io e Ryan entrammo nell'ufficio lo guardai trucemente.

Per questo non eravamo più partner nelle missioni. C'era poca fiducia da parte mia nei suoi confronti. Era davvero istintivo è inaffidabile a volte. E io odiavo queste due cose, anche se lui mi aveva addestrato e mi aveva fatto diventare uno dei suoi pupilli più promettenti.

"Cosa succede Wellher. Mi dica perché ha dovuto parlare in quel modo a Collins." Chiese il capo indicando la persona a fianco a me.

"Perché Collins mi aveva promesso l'incarico nella missione e nel caso di lui e Carson. Voglio farci parte anche io, dato che salvo il culo ogni giorno a sua nipote.." Dissi io con sicurezza.
Ma in quell'attimo mi ricordai di Sam.. Cazzo.

"Aspetta ma ora dove è, Sam?" Chiese Ryan, guardandomi con preoccupazione.

" è rimasta al campeggio è tutto sotto controllo. Comunque sia capo io voglio far parte del caso. Se no rinuncio a fare il baby sitter." Dissi io alzando un sopracciglio ed incrociando le braccia.

Il capo sospirò e acconsentì strappandomi un sorriso.

Ryan scosse la testa e mi guardò male, uscendo dall'ufficio.

Io alzai le spalle e salutai il capo.
Ora potevo accedere ad oggi pista sul caso e farne parte. Sarebbe stato importante per la mia carriera se avessi preso quel figlio di puttana di Duane.
Entrai in ascensore e quando schiacciai per scendere, mentre le porte si stavano per chiudere due mani bloccarono la porta, per farsi spazio nell'ascensore.
Ryan.

"Sentì a me non me ne frega un cazzo se ti metti in mezzo nel mio caso ma almeno usa il cervello. Non sai nemmeno se mia nipote sta bene o no.. E comunque sia questo caso è una condanna per tutti quelli che vi partecipano puoi tirarti indietro ora, fin che puoi." Disse Ryan sistemandosi la cravatta.

Io alzai gli occhi al cielo e stringendo le mani in un pugno risposi "Ryan va a fanculo non te ne frega un cazzo. Vuoi il caso tutto per te, per sbattere fuori il capo e fargliela pagare a Duane per tuo fratello. Lo so. Ma non me ne fotte. Prenderò anche io la parte di merito che mi aspetta. Avevamo lavorato insieme su Duane in passato e ora vuoi solo lavorarci con Carson? So molto di più io che di Carson. Lo sai anche tu e ora se permetti, vado a fare il baby sitter e a scovare Duane." Dissi io uscendo dell'ascensore appena le porte si aprirono.

Uscì da quel l'edificio e salì sulla jeep. Dovevo ritornare da Sam.

Speriamo che almeno lei non stia facendo cazzate in questo momento.
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Questo capitolo lo dedico ad auroratontoli01 ❤️ Grazie perché segui sempre ogni mia storia, e mi incoraggi a scrivere!

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