Capitolo 43

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“Sopporto tutto, ma vederti mentre lo baci no. Questo non lo sopporto. Questo mi uccide."

Abbiamo vinto il derby. Stra meritatissimo. Io sono uscito prima per una botta al costato all'inizio del secondo tempo, infatti me lo sono visto sdraiato dalla panchina con la borsa del ghiaccio.
Pure questi tre punti sono nostri, così l'Inter dietro rimane al suo posto e dato che il Napoli ha perso ad Udine gli abbiamo preso tre punti importantissimi in chiave secondo posto. Ora stiamo a meno quattro.
Guardo in tribuna mentre Daniele mi si butta addosso letteralmente. Non c'è niente da fare lui è un ultras in campo, non si riesce a contenere. Ormai sta contagiando anche me.
"Piano mi fai male" gli do una botta allo stomaco.
"Mamma mia sto carico! Panico" urla il numero sedici.
Sorrido e vedo le ragazze scendere mentre i loro fidanzati si avvicinano e ricevono la razione di coccole che si meritano.
Vedo Sara mettersi in disparte. Non mi guarda. Vorrei dirle qualcosa. Che ne so come sta..
Qualcosa per avviare un discorso. Mi avvicino e sto quasi per raggiungerla quando Spalletti mi ferma per un braccio.
"Oh Radja, allora come stai?" Mi chiede.
Cazzo questo tempismo perfetto.
"Bene, bene.. fa un po' male ma è solo la botta" dico sperando di scollarmelo presto, ma Lucio quando ti prende di petto non lo zittisci neanche se gli spari.
Mi inizia a rimproverare perchè dovevo dirgli prima che sentivo dolore e non continuare a giocare. Attacca la ramanzina e alzo gli occhi al cielo quando con la coda dell'occhio vedo Dzeko che si avvicina a Sara.
Li vedo parlare e smetto di ascoltare il mister che sta parlando a mazzetta.
Lei scoppia a ridere dopo che quel bosniaco gli ha detto qualcosa.
la sua mano gli sfiora la guancia, fermandosi sotto al mento, alzandoglielo. Non posso credere che vuole baciarla.
Si china su di lei e i miei occhi vedono quello che non devono vedere.
Quel bosniaco di merda la bacia.
Staccati cazzo, penso. Levalo, dagli una pizza in pieno volto.
Ma lei non lo fa. Lei non si stacca anzi,  le butta le braccia al collo e lo tira a se.
Improvvisamente mi viene una gran voglia di picchiarlo. Di dargliene talmente tante che manco la scientifica riuscirebbe a riunire i pezzi e a riconoscerlo, pure il DNA strappato.
Sento bruciare dentro. Un fuoco e una sensazione che non ho mai provato prima d'ora.
Lo odio. Odio quel tardone. Odio tutto. E tutti. E odio me stesso per quello che sto vedendo, pechè l'ho permesso io sto schifo.
"Hai capito Nainggolan?" Il mister mi riporta alla realtà.
"Si, si" dico spostandomi.
Ma sti cazzi a Lucio e mollami. Ma che cazzo mi frega ora! Ma chi te sta a sentì!
Rimango imbambolato lì, in disparte a vedere questa scena di merda. Lei con lui. Lo sapevo sarebbe successo. Ma non ero preparato. Non me lo aspettavo adesso, in questo modo, dopo il derby, davanti a me. Che bastardo. Quello vuole le botte me lo sento. Io non riesco a stare calmo davanti a sto schifo. Però aspetto, voglio proprio vedere quanto cazzo durano, poi quella lingua gliela taglio.
Finalmente si staccano. Era ora, stavo partendo di capocciata giuro.
Lei gli sorride e Dio, è bellissima. E poi mi rimangio tutto perchè sto rosicando come delle merde. Perchè lei per me non ha mai sorriso così.
Non ho mai visto le sue labbra aprirsi in un sorriso del genere e non posso fare altro che guardarla in disparte.
La gelosia mi sta corrodendo dentro. Si, sono geloso. Fottutamente geloso. L'ho ammesso.
Mi da fastidio solo che la tocchi figuriamoci adesso che l'ha baciata. È ufficiale l'ho persa davvero. Vorrei fare qualcosa cazzo, ma non posso. Non posso lei mi ha detto basta. Non mi vuole più. Non posso fare nulla...
Anche perchè, forse, è meglio così. Non sono l'uomo giusto per lei. Ma perchè allora mi sento come se stessi facendo un incubo?
Perchè non riesco a reagire e a fare finta di nulla?
Stringo i pugni fino a far sbiancare le nocche. Sarò egoista ma io non voglio vederli insieme. Non voglio vedere queste scene del cazzo.
Li guardo schifato.
Parlano e non sembrano essersi accorti del mio sguardo su di loro. Lei annuisce e gli butta le braccia al collo per abbracciarlo.
Sento i nervi tesi, impossessarsi di me, mi si annebbia la vista, devo andarmene prima che lo ammazzo sul serio.
È come se lei fosse veramente felice, senza di me... e questo brucia, brucia tanto, più del bacio in per se.
Lui gli da un altro bacio a stampo. No ma io dico ancora?! E smettila razza di provolone, zozzo, porco.
Madonna santa domani funerale. Mi passo la mano sulla cresta e lo vedo allontanarsi, finalmente.
Cammino anche io, passando davanti a lei, incazzato come non mai e senza degnarla di uno sguardo. Vaffanculo.
Affretto il passo e lo raggiungo, dandogli una spallata talmente forte che lo vedo tentennare con la coda dell'occhio.
"Ei! Ma che sei matto??" Mi urla massaggiandosi.
"Si so matto, occhio" ringhio dando un cazzotto alla porta dello spogliatoio per aprirla ed entro.
"Oh Ninja che hai fatto?" Mi chiede Alessandro.
"Lasciami stare" sbotto mentre svuoto tutto il borsone per terra per cercare la roba della doccia.
"Oh ma avemo vinto, pensate se avevamo perso" ridacchia Daniele.
"Non ce sta un cazzo da ride, proprio niente" imbruttisco pure io ormai fare il Manolas va di moda nella Roma.
Entra Dzeko seguito dagli altri che erano con le proprie fidanzate.
"Fatti curare eh, a momenti mi rompi una spalla" dice il numero nove massaggiandosi.
"Proprio quello volevo fare" lo guardo.
"Ma tu non stai bene!" Mi risponde.
"Non giocare col fuoco che poi te scotti" stringo il pugno.
"Oh senti, da quando sono arrivato che ce l'hai con me! Ma si puo' sapere il motivo?" Mi dice alzando lo sguardo.
"Me stai sul cazzo! Spero te vendono pippa che non sei altro! Sto deficiente, c'hai i piedi ingessati porca miseria! Te magni li peggio gol mortacci tua! Una cosa devi fa: i gol. E fai tutt'altro tranne che quello! Ma che cazzo de piedi c'hai?? Ingessati??" Urlo. Sono fuori di me, non posso dirgli il motivo perchè ce l'ho con lui veramente, ci sono tutti e non è il caso di sputtanarmi.
"Vabbè dai Radja calmo" Miralem mi tira per un braccio ma io mi libero.
Lui sta seduto allibito da quello che gli ho appena detto.
"Lo so, ho sbagliato tanto quest'anno, ma che posso fare.." dice lui.
"Vattene a fanculo!" Sbotto ormai sono partito.
"Non voglio andarmene, la prossima stagione farò meglio.." dice prendendo l'accappatoio.
"Allora me ne vado io! Un gol non vale tutti quelli che te sei mangiato eh!!"
"Vabbe ma placati Radja, stai facendo il panico per nulla ora, abbiamo vinto quale è il problema??" Si affaccia dalla tenda della doccia.
"Tu, sei tu il problema." Lo sfido con lo sguardo.
"Io e perchè?" Mi dice.
"Attento a quello che fai. Te ammazzo, Dzeko. Fosse l'ultima cosa che faccio" lo indico e lui fa spallucce come se non avesse capito. Meglio.
"E lasciame Mira" lo spingo e rimetto le cose in borsa sotto gli occhi increduli dei miei compagni. Mi infilo la tuta, prendo il borsone e me ne vado a casa, senza salutare. Sono incazzato.

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