Capitolo 9

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"Io so soltanto che sono attratto da lei come dall'aria quando sono sott'acqua."
(Storia d'Inverno)

"Vabbè ma rimani, no?!" Mi dice mentre mi inizio a vestire. La vedo tirarsi un po' su con le coperte addosso, è ancora nuda.
"Non posso, non dormo con le altre ragazze.. poi ti ricordo che devo tornare a casa, mia moglie me lo taglia" mi alzo sorridendo "però tu.. tu puoi stare qui quanto vuoi.. ho pagato tanto puoi dormirci.." dico con tutte le buone intenzioni. "Sono stato da Dio stanotte" dico e la bacio sulla testa, per poi prendere il giachetto e andare verso la porta.
"Buonanotte, baby" le dico e le faccio un cenno con la mano con un mezzo sorriso.
Esco e chiudo la porta.
Mi fermo a guardare la porta. Mi verrebbe di tornare in quella stanza e darci dentro un'altra volta. Sono felice, sì. Ho finalmente ottenuto quello che volevo. Me lo immaginavo bello, ma non così..
Insomma, è stato fantastico, penso una delle migliori serate di sesso della mia vita.
Mi attrae, mi manda in tilt, questa donna.
Le porte dell'ascensore si aprono ed entro, iniziando a scendere.
Mi appoggio con la testa alla parete ripensando a poco prima. Le sue mani che mi sfiorano, il suo profumo. Incrocio le braccia e mi guardo allo specchio.
"Basta, eh" dico tra me e me.
Finalmente le porte si aprono ed esco, salutando il receptionist. Alla fine non sono mai venuto qua con una donna, di solito mi saltano addosso, non fanno caso dove le porto. Spesso neanche ci arriviamo in albergo e ci ritroviamo a fare sesso in macchina, imboscati da qualche parte.
Si dice che l'attesa aumenti il desiderio.
Stavo quasi per perdere le speranze, lo ammento non sapevo più che inventarmi però qualcuno lassù mi vuole bene a sto punto.
Sorrido e mi accendo una sigaretta mentre mi appoggio al cofano della macchina.
Che serata, ragazzi! Posso anche andare dritto a casa adesso. Non mi serve che mi fermi in qualche altro locale. Sono soddisfatto. Spero sia lo stesso per lei, che ne so magari decide di rifare una serata del genere.
A quanto ho potuto sentire non gli ho fatto schifo. Sorrido.
Dai sono uno stronzo!
Mi sistemo la cresta, devo andarmene da qui.
Primo perchè se c'è qualche fotografo passo dei guai seri. Oh quelli stalkerano a tutto andare!
Secondo, se sto qui ancora un po' mi viene voglia di tornare su e di ricominciare dove avevo finito e non posso, non devo.
Alzo lo sguardo e vedo che la luce della camera è ancora accesa. L'ho vista un po' strana quando me ne sono andato, un cenno con la mano soltanto. Forse dovevo aspettare, non lo so.
Non sono tipo che dopo il sesso fa le coccole o cose simili. Ho messo in chiaro le cose sin da subito. Volevo solo sesso. E ne voglio ancora, ovvio. Ma questo poi lo decide lei, magari io gliela butto li. Guardo l'ora, sono quasi le tre. È ora di tornare a casa o Claudia mi fa il cazziatone come sempre. Mi sposto e la vedo scendere vestita, con i capelli raccolti in un ciuffo, spettinato. È sexy anche così.
Dio, Radja calmati. Si accende una sigaretta. La osservo con le braccia incrociate, lei alza lo sguardo, mi vede. Continua a fumare come nulla fosse, come se io non stessi a pochi passi da lei. È intenta ad armeggiare con il cellulare, sicuramente starà scrivendo alle sue amiche che si saranno preoccupate non vedendola tornare. Oh hanno ragione, sono il lupo cattivo. Povera Cappuccetto Rosso!
Mi avvicino, non mi ricordo neanche di averlo pensato. Le gambe si muovono da sole.
Di solito sono io quello che sta al cellulare, non le donne!

Non sembra essersi accorta della mia presenza.
"Ehy come mai qui fuori?!" Le chiedo "così prendi freddo, ti potevi mettere la giacca" dico.
"Ehy.. no grazie sto bene così" mi dice facendo spallucce senza guardarmi "come mai ancora qui?"
"Stavo andando" dico.
"Okay" mi risponde poi parlando al cellulare come per mandare un messaggio vocale "Tranquilla, domani mattina torno a casa, ormai è tardi" dice e fa un altro tiro alla sigaretta.
Non ha alzato lo sguardo una volta. Non mi ha mai guardato.
"Guardami!" Ringhio.
Smette di digitare al telefono e lentamente alza lo sguardo.
Punta gli occhi nei miei.
"Ti guardo" mi dice.

****

"E poi accadde l'imprevisto, il suo sguardo si scontrò con il mio. Era uno di quegli incidenti dal quale sai che nessuno uscirà vivo."

****

I nostri sguardi si incontrano.
"Dimmi" dico.
"Niente volevo che mi guardassi" risponde.
"Adesso che l'ho fatto puoi andare, no?!"
"Che cazzo ti prende?" Quasi me lo urla.
"Niente, solo che era una notte e via, no?! Non c'è motivo che facciamo i finti romantici o ste cazzate varie."
Il fatto che lui se ne sia andato subito dopo aver raggiunto il suo scopo mi da fastidio. Sapevo che sarebbe successo ma non così, voglio dire almeno cinque minuti così, non avrei sperato in altro, sapevo già che non sarebbe rimasto alla fine è staro chiaro.
"Non sto facendo nulla, non rovinare tutto" mi dice.
"No tranquillo, dai va a casa è tardi, va piano eh" dico almeno finisce sto discorso di merda e se ne va, spero.
Ma lui non se ne va...
"Perchè sei scesa?! Non riuscivi a dormire?" Mi chiede.
"Volevo fumarmi una sigaretta e poi, ei non controllarmi" dico lanciando la cicca.
"Se c'è qualcosa che non ti va bene parlamene, cazzo. È inutile che fai così, ti conosco" mi dice.
"No niente Radja, davvero.. ma cosa devo dirti?! Dai su ti aspettano a casa"
"Dormi qua?"
Faccio spallucce.
"Buonanotte" dico facendo per entrare, quando sento il contatto della sua mano attorno al mio polso. Mi fa girare e mi tira a lui.
"Sei sicura? Vuoi che ti accompagno a casa?" Mi dice in un sussurro.
"No grazie" rispondo.
Mi guarda le labbra e d'istinto mi mordo quello inferiore. Radja si avvicina e mi bacia, dischiudo le labbra e ricambio il bacio. Non so manco io che me dice la testa!
Lo tiro a me, lui mi stringe fino a far aderire i nostri corpi l'uno all'altro. Direi che combaciano perfettamente.
Mi stacco prima io di lui e gli tolgo le mani delicatamente dai miei fianchi.
"Buonanotte, Radja" dico spostandomi.
"Buonanotte, Sarè" mi dice andando verso la macchina. Faccio per entrare quando lo sento sospirare. Poi parla.
"Sai, io c'ho pensato" mi dice girato di spalle. Anche io gli do le spalle.
"A cosa?"
"Alla domanda sull'amore"
"E?!"
"E quello che la gente chiama amore è soltanto quello che uno vuole da un altro. Come una bella scopata o una piacevole serata insieme, o anche solo una persona che riempia la sua solitudine. Almeno io la vedo così, questo è ciò che quasi tutti intendono per amore. Non quello che vogliono per l'altro, ma quello che vogliono per se stessi. Divorare gli altri è sbagliato. Io voglio soltanto essere me stesso" mi spiega.
"Non ti sembra più egoismo?!"
"No affatto" mi dice ed entra in macchina.
"Per me lo è.." dico e salgo in camera.
Vedo dalla finestra la Ferrari fare manovra e sfrecciare via. Spengo la luce mi metto a letto e cado in un sonno profondo.

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