Capitolo 16

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"Stai diventando quello che hai sempre odiato."
(Charles Bukowski)

Sono passate due settimane da quella serataccia. Camilla ha detto che Kostas non si è fatto più sentire. Ma quello è matto sul serio, tutto sto casino perchè ha iniziato a lavorare e ha salutato un vecchio amico? A Camilla la faranno santa gira gira. In compenso le altre ragazze sono tranquille e possiamo dedicarci a Cami con più attenzione. È ancora giù, è normale.
Io e Radja stiamo continuando la nostra relazione "clandestina". Non c'è più altro da dire in verità. Sesso, solo sesso. Poi ognuno per la sua strada.
Sono arrivati gli ultimi di Gennaio, finalmente pure questo mese ce lo stiamo per levare dalle palle.
Stasera Cole ha organizzato una festa al suo locale. Il "white party". Praticamente dobbiamo andare con almeno qualcosa addosso di bianco. Capirai quello c'ha visto lungo! A Camilla gli ha dato una maglietta fatta a posta per l'occasione bianca trasparentissima. È nuda, praticamente! Non sa ancora se deve lavorare ha detto che glielo fa sapere all'ultimo.
Mi infilo una tuta e scendo a far colazione con le mie amiche.
"Buingiorno" saluto.
"Ben alzata!" Dice Giulia spazzando per terra.
"Oggi ci diamo alle pulizie!" Mi spiega Marta.
"Ah bene.. vi do una mano?" Addento un cornetto.
"Si tieni" Camilla mi tira uno straccio "spolvera"
"Va beeeene" dico finendo di fare colazione e inizio a spolverare i mobili della cucina.
Marta si affaccia per stendere i panni.
"Camilla! Avevi detto che non lo facevi più per questa settimana!" Sbotta rientrando.
"Ma che cosa?? Ma sei matta??" Risponde Cami.
"C'è il corriere qua sotto!" Spiega Marta.
"Hai rifatto shopping online?? Ma che è una droga??" Dice Giulia guardando sua sorella che le guarda confusa.
"È insaziabile" rido.
"Solo perchè stai giù" si riprende Marta e suonano.
"Ma guardate che io non ho comprato niente eh!" Cami si mette sulla difensiva e Giulia va a aprire.
"Non abbiamo soldi mi dispiace" e fa per richiudere.
"No aspetti non deve pagare!" Il ragazzo gli passa un pacco "ecco firmi qui" gli da la penna e Giulia firma per poi chiudere la porta.
"Ha ragione Cami non ha comorato niente" dice "È di Sara" mi guardano.
"Mio??"
"Si! Ti ha contagiata Cami?"chiede Marta che si becca una spintarella.
"Ma no.. non ne ho idea" dico e Giulia mi passa il pacco.
"Se ce sta na bomba?" Marta ci guarda.
"Apri su! Non la ascoltà" mi dice Cami.
Inizio a scartare il pacco. C'è una scatola. Apro e tiro fuori un vestito bianco, in pizzo, molto corto direi, ma bello, con qualche paillettes qua e la.
"Woooow!" Commentano le mie amiche.
Butto un occhio nella scatola e vedo che non c'è solo quello, bensì un completo intimo ugualmente bianco, alzo un soppraciglio e mi guardo le mie amiche.
"Ma perchè sta cosa?" Chiede Marta.
"Non so.."
Tiro fuori il reggiseno e mutande dalla scatola. Un biglietto scivola fuori dalla coppa.
Lo apro e leggo: "Voglio che lo metti stasera, tutto. R."
"Se vabbeeeee" sbotto.
"Che è?!" Mi dice Camilla.
"Me l'ha mandato Radja! Me lo devo mette stasera" spiego.
"Ah però!" Giulia fa le prove col vestito davanti allo specchio. "È bello!"
"Ma io non lo metterò! Ma per chi m'ha preso?! Lui non è Richard Gere e io non sono Julia Roberts! E la vita non è Pretty Woman!!" Sbotto.
"Ma dai Sara è solo un regalo!" Marta tenta di farmi ragionare ma io non ascolto nessuno. Sono testarda lo so.
"No Marta, sembra quasi che lo fa perchè gli ho detto di si! E questa cosa non mi piace!"
"Mah io non ci vedo nulla di male sinceramente.. anzi è stato caruccio" mi dice Cami.
"Certo l'intimo poteva risparmiarselo!" commenta Giulia ma io non le sto ascoltando.
Gli scrivo ho deciso. Prendo il cellulare e entro su whatsapp.
"Ma che cavolo fai?! Ma sei impazzito?" E invio. La sua risposta non tarda ad arrivare.
"Immagino ti sia arrivato il regalo. Prego non c'è di che.."
"Non fare lo scemo perchè sta cosa?"
"Mi andava. Mettitelo stasera!"
"No che non me lo metto, anzi te lo puoi pure riprendere. Non mi serve un contentino, non sono come le altre, non mi serve che mi compri le cose, posso ancora permettermelo!" Sbotto sbuffando. Mamma mia che nervoso.
"Lo so che non sei come le altre. Scopiamo da un mese ormai, non l'ho mai fatto prima d'ora. Pensavo che era un modo per sdebitarmi"
"Vaffanculo Radja" e lancio il cellulare sul divano.
"Gli hai scritto??" Mi chiede Cami.
Ormai mi conoscono come le mie tasche.
"Un modo per sdebitarsi" sbraito "sentite io esco mi devo calmare!" Dico mettendomi il giubetto.
"E il vestito?" Mi chiede Giulia.
"Mettitelo tu, provatelo se ti sta te lo regalo" dico e scendo.
Che stronzo. Io non sono come quelle puttanelle. Non ho bisogno che lui mi compri le cose per tenermi zitta e buona. Perchè questo è. Ha paura che magari qualcuna lo vada a dire alla moglie e fa ste cazzate.
Mamma mia, che cavolo sono diventata?! Forse sta iniziando a piacermi anche in un altro senso...
Nah impossibile è uno stronzo!
Mentre continuo con il mio monologo interiore vado a sbattere contro la schiena di qualcuno.
"Ma che cazz?!"
"Ma vuoi stare attenta??" Una voce maschile. Si gira e lo riconosco subito.
"Ah ma allora è un vizio" Edin mi sorride.
"A quanto pare.." ricambio il sorriso.
Un piccolo pincher mi poggia la zampetta sulla gamba.
"Uh, e lui??" Chiedo e mi abbasso per accarezzarlo.
"Smoki" dice fiero lui.
"Ciaaaao" gli faccio le coccole. "Certo che uno alto come te co un sorcetto così"e lo guardo e rido.
"E che vuoi farci, vado contro natura" se la ride.
Mi tiro su.
"Dove andavi?" Chiedo.
"Sai che non lo so!" Ride e si gratta la testa.
"Ah bene, benissimo!" Rido anche io.
"Tu?"
"Io passeggiavo. Ho voglia di un caffè"
"Te lo offro io. Posso o mi mangi??" Mi dice prendendo in braccio Smoki che si lamentava.
"No vabbè te lo concedo" dico e iniziamo a camminare.
Entriamo in caffetteria e lui ordina due caffè. Per lui macchiato.
"Allora?! Che mi dici?" Mi chiede mentre il cameriere ci porta l'ordinazione.
"Niente di che dai, va tutto bene. Tu quando inizi a segnare??" Lo guardo di sottecchi.
"Presto"
"Eh svegliati va, chi dorme non piglia pesci" lo prendo in giro.
"Vuoi svegliarmi tu?" Mi chiede.
"In che senso?" Lo guardo.
"Sei fidanzata?"
"Non si risponde a una domanda con un'altra domanda" bevo il caffè.
"Potremmo conoscersi..sei molto carina" mi fa l'occhietto.
"Ah proprio così!" Sbotto a ridere.
"Dai siamo grandi, almeno io, non posso rimorchiarti da sedicenne"
Squoto la testa.
"Beh caffè preso, grazie Edin!" Mi alzo.
"Ehi dai che fai te ne vai?! Scherzavo" mi dice.
"È l'una Edin devo andare a pranzo" rido per la sua faccia.
"Ah. Si beh allora... okay.." si alza anche lui.
"Ci vediamo Ed, grazie mille" lo saluto con la mano e lui mi fa lo stesso gesto. Prendiamo strade diverse e torno a casa per pranzo, con l'umore un po' diverso da prima e l'arrabbiatura in standby.

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