Capitolo 63

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"Ci siamo baciati, abbracciati, sfiorati. Ci siamo urlati contro, mandati al diavolo, siamo stati in silenzio per ore. Per poi guardarci, sorriderci, fare l'amore."

Settembre

È iniziato da poco settembre. Sono passati pochi giorni da quel bacio. Una settimana piú o meno. È stato bellissimo. Lo aspettavo da tanto alla fine, solo che non volevo ammetterlo a me stessa. Sentire le sue labbra sulle mie mi ha mandata completamente in confusione. Ho paura peró, so come è lui. Ho paura che possa stancarsi e incontrare un'altra migliore di me.
Non gli ho ancora parlato delle mie paranoie, forse è meglio così.
E non voglio farlo per non rovinare niente, ci vediamo tutti i giorni. Mi viene a prendere, mi scrive, mi cerca. Le tipiche cose che avrei voluto da lui anche prima.
Dopo quel bacio ci siamo riavvicinati parecchio devo dire. Anche se dopo abbiamo avuto un'idea geniale per dirlo ai nostri amici, i quali ci aspettavano ancora a casa. Loro erano talmente sicuri che noi due avremmo risistemato le cose che abbiamo deciso di fingere di aver peggiorato la situazione. Siamo tornati a casa, con il filo delle manette che ci legava spezzato. Ovviamente siamo rientrati in due momenti differenti. Ci eravamo messi d'accordo e di dire le stesse cose. Praticamente non avevamo parlato di niente, solo insulti. Radia è entrato sbraitando e bestemmiando. Ho sentito che diceva ai suoi amici che non si dovevano azzardare a fare una cosa del genere e alle domande su cosa era successo e dove ero io, ha risposto che non gli interessava più niente e che ci eravamo piberati quasi subito. Poi dopo un po' sono tornata a casa anche io. Naturalmente ho iniziato a dare contro le mie amiche perchè secondo me avevano fatto una cosa stupida e avevano peggiorato la situazione.
Ho iniziato a dare un po' di matto. Beh la pazza mi riesce bene devo dire. Poi Radja, sentendo la mia voce, è sbucato fuori dal salone e ci siamo iniziati ad insultare anche pesantemente. Sembrava stessimo litigando sul serio.
Lui mi veniva sempre più vicino, serrando la mascella e come per imbruttirmi, fino a far toccare le nostre fronti. I nostri amici avevano delle facce indescrivibili. Avranno pensato: "Che cazzo abbiamo combinato!"
Ma poi Radja mi ha sorriso e ci siamo baciati davanti a tutti, per poi spiegare che li stavamo prendendo in giro e che le manette erano state una buona idea di riappacificazione.

Siamo al locale tutti insieme. Sembra che la tranquillità sia tornata tra di noi e tra tutto il gruppo. I ragazzi ridono e scherzano tra di loro e anche noi ragazze siamo molto più a nostro agio e più solari. Camilla e Kostas hanno anche smesso di litigare da un po' di giorni e si sono concentrati molto di più sul matrimonio. Francesca è entrata nell'ottavo mese. Giulia nel settimo e Christopher sta benissimo, il padre del pupo un po meno peró vabbè dettagli...
Marta e Lucas hanno finito di sistemare casa e adesso vogliono godersi un po la vita da sposini prima di iniziare a mettere su famiglia come si deve.
Dopo aver ballato per quasi tutta la notte, salgo per bere un qualcosa di fresco. Radja non è sceso, è rimasto con gli altri ragazzi a scommettere sicuramente su qualcosa e a cazzeggiare.
Lui si volta a guardarmi e si alza venendo verso di me, ignorando i commenti e le risate dei compagni.
"Ehi, tutto bene?" Mi dice dandomi un bacio a stampo.
"Si si volevo solo bere qualcosa..." Rispondo.
"Vieni ti accompagno" mi dice. Annuisco e  ci dirigiamo verso il bar.
Parla con il barista e appena ci riempe il bicchiere me ne passa uno.
"Senti, mi stavo chiedendo se... Dato che ecco io sono solo, tu abiti da sola, non è che potremmo farci compagnia stanotte?" Mi chiede.
Lo guardo. È molto carino quando è in imbarazzo, anche perchè non è da lui. Gli scoppio a ridere in faccia.
"Cosa ridi?" Mi ammonisce.
"Scusa è che non mi aspettavo che fossi così in imbarazzo!" Rispondo coprendomi la bocca per non farmi vedere che sto ancora ridendo.
"Uhm... insomma?"
"Okay si, scemo!" Scuoto la testa.
"Beh allora andiamo no?!" Mi chiede dandomi un morso piano su una guancia.
Mette il braccio attorno alle mie spalle e ci dirigiamo verso il tavolo dagli altri, salutiamo i ragazzi che sghignazzano.
"Daje vecchio trapano!!!!" Urlano battendo le mani gli uomini.
"Domani vogliamo sapere!" Mi dicono le mie amiche.
Usciamo e ci dirigiamo alla macchina. Radja apre, saliamo e partiamo verso casa mia.
"Posso farti una domanda?" Mi chiede quando imbocca il vialetto.
"Certo dimmi"
"Di Dzeko, ne eri innamorata?" Domanda ed io rimango un po' sorpresa.
"Gli volevo bene e gliene voglio tutt'ora.." Rispondo.
"Quindi non lo ami" sorride.
"Mhhhh" borbotto. Ma quanto è stupido quest'uomo. Cosa centrava adesso.
"E dimmi una cosa era veramente il rumore di casa?"
Li guardo. Possibile che si ricorda di tutto?! È sempre stato attento ad ogni mia singola parola.
"No, non lo era" dico.
"E lo hai detto perchè..." Mi dice e mi esorta a parlare.
"Volevo colpirti ma a te non è importato nulla" sbuffo.
"Questo lo dici tu.. Ci sono stato molto male invece. Ah e senti una cosa..."
"Un'altra Radja!?" Rido.
"Si l'ultima giuro... Avevi detto che non ricordavi il mio rumore che lo avevi dimenticato..." Lo guardo.
"Si beh?!"
"Lo hai dimenticato veramente?!" Parcheggia e mi guarda.
"Io ecco..."
"Non era un rumore lontano?"
"No, non lo era e non lo è.. Il tuo non è un rumore è una canzone bellissima.." Dico e di corsa scendo, vergognandomi e corro ad aprire la porta. Con la coda dell'occhio lo vedo scendere e sistemarsi la cresta con un sorrisetto da idiota.
È proprio stupido.
"Che fai vieni o rimani qui?" Chiedo entrando.
"Eccomi, baby" risponde ed entriamo.
Non mi da tempo neanche di accendere la luce che mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Mi tiene i fianchi mentre rispondo al bacio. Lo voglio. Voglio sentirlo mio. Mi è mancato da troppo tempo. Non voglio più aspettare. Lo tiro a me. Radja mi appoggia al muro mentre continuiamo a baciarci. Con il piede chiude la porta senza staccare le sue labbra dalle mie. Il mio cuore batte all'impazzata, penso che tra poco mi uscirà dal petto. Ne sono sicura. Mi bacia, ma non come quella volta davanti al Colosseo. Quello è stato un bacio quasi tenero, come  trovarsi dopo essersi a lungo cercati. Questo no. Questo bacio è passione pura. Ogni cellula che mi compone grida il suo nome. Ogni mio ormone sta urlando che lo voglio.
Mi prende in braccio e attorciglio le gambe al suo bacino. Si stacca un momento. Non mi sento più le labbra.
"Voglio fare l'amore con te..." Sussurra.
"Fallo..." Rispondo respirando con affanno.
Mi sorride e mi porta in camera sdraiandomi sul letto per poi salirmi sopra. Mi bacia il collo, mentre ci spogliamo a vicenda. Bacia ogni parte del mio corpo che scopre.
"Sai, ho una voglia matta di te che neanche Dio lo sa. Ho sempre avuto voglia di te. Anche quando non eri con me." Mi dice mentre con le mani accarezza tutto il mio corpo.
Lo sfioro e inizio a baciarlo ovunque. Io amo quest'uomo, non posso farci niente. Mi è mancato tantissimo. Ed è finalmente mio. E di nessun altra. Solo mio.
Lo tiro a me mentre mi entra dentro e inizia a muoversi sopra di me  come solo lui sa fare. Ora si, sono felice perchè finalmente sono qui tra le braccia dell'uomo che amo e che finalmente potró avere solo per me. Il suo respiro cambia come il mio. Non diciamo una parola. Almeno io non ci riesco a parlare in questo momento, ma i nostri occhi sono puntati gli uni negli altri. Cerca la mia mano e intreccia le sue dita alle mie, stringendo. Stringo anche io e mi bacia sulle labbra. Lo sento tremare sopra di me. I brividi che mi percorrono il corpo mi fanno capire che stiamo arrivando al culmine.
"Sono solo tuo" sussurra sulle mie labbra, spostandosi e correndo al bagno.
Nessuna parola puo' esprimere come mi senta adesso. So solo che sono felice. Talmente felice che sulla mia faccia c'è stampato un sorriso ebete a trentadue denti. Lo amo, ora ne sono certa.
Radja torna di la sistemandosi la cresta. Ha un'espressione strana sul volto.
Come la prima volta sposto le coperte per farlo rimanere con me. Sta volta non c'è nessun motivo per cui non lo possa fare.
Ma con mia sorpresa Radja scuote la testa.
"Non posso..." Sussurra e si gira camminando.
Mi tiro su coprendomi con la coperta.
"Radja dove vai??" Lo chiamo con voce tremante.
Non mi risponde ed esce dalla stanza chiudendo la porta dietro di se, lasciandomi ancora una volta da sola, ma sta volta disperandomi e maledicendomi per esserci ricascata con tutte le scarpe...

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