Capitolo 37

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"Il problema non è quando piangi, ma quando stai male e le lacrime non scendono. Vuol dire che sei arrivata al limite e non provi più niente.
Vuoto totale, sia dentro che fuori."

È passata ormai una settimana dai fatti di Bruxelles. È passata anche Pasqua, meno male. Sono rientrata a Roma la sera stessa che sono arrivata. Radja mi ha scossa piano, mi ero addormentata come un orso in letargo. Devo dire che quel giorno ho dormito molto bene. Mi hanno sorpreso le sue parole, ma avevo capito che gli serviva qualcuno vicino. Che spavento che mi sono presa! A ripensarci ancora tremo.
Per fortuna è andato tutto bene, solo che l'amichevole invece di giocarla in Belgio la hanno spostata a Lisbona.
Poi è stato più carino del solito, nel senso che in questi giorni ogni tanto mi sceiveva per dirmi che andava tutto bene. Una sera abbiamo fatto anche una videochiamata..
In compenso Edin mi scrive e mi chiama tutti i giorni, anche due o tre volte. È piacevole parlare con lui, è come se ci conoscessimo da anni, non ci sono segreti. Non mi ha più chiesto se avessi preso una decisione, ma so che dovrò dargliela, prima o poi.
Sono terribilemente confusa. Non so proprio cosa fare.
Mi alzo dal letto e mi lavo per poi vestirmi. Questa mattina accompagnamo Francesca a fare l'ecografia. Col fatto che i ragazzi sono ancora in nazionale abbiamo deciso di accompagnarla.
Stephan rientrerà a Roma oggi pomeriggio ma la visita è di mattina.
Il futuro marito di Camilla è già rientrato due giorni fa, il perchè non si sa visto che ieri la Grecia ha giocato, ma lui fa come gli pare!
Wojciech e Lucas rientreranno domani, insieme a Edin. Mentre Radja è già tornato ieri.
Anche perchè questa è una settimana importante per il nostro campiomato. Settimana derby!
Quindi zero distrazioni.
Scendo di sotto e le ragazze stanno facendo colazione.
"Buongiorno" saluto.
"Giorno" rispondono in coro.
"Fra non ti scordare la cartellina!" Dice Marta addentando un cornetto.
"Si grazie l'ho già messa in borsa!" Risponde Fra.
"A che ora ce l'hai?" Chiede Cami.
"Tra un paio d'ore ma è sempre meglio andare prima" risponde.
"Bene allora per me possiamo andare" esordisce Giulia.
Bevo il mio caffè al volo prima che Giulia mi tolga la tazzina dalle mani e poi usciamo dirette allo studio.
"C'ho sempre un'ansia!" Dice Fra.
"Ma va andrà tutto bene" Marta la consola.
"Ma si dai, pensa quando toccherà anche a noi" dice Giulia con gli occhi a cuoricino.
Questa matta ci sta pensando veramente ad avere un figlio col polacco.
"Io passo, se me viene come Kostas poi chi ne sopporta due?" Dice Cami facendoci scoppiare a ridere.
"Ah beh Lucas è più calmo, non penso avrei problemi" dice Marta ridendo.
"Io sono esclusa da questo discorso" dico.
"Ah puo' essere di no, magari sei già incinta e non lo sai" mi dice Giulia.
"Cosa??" Sbotto.
"Si beh, avanti Sara siete due ricci, cazzo!!" Cami se la ride.
"Voi farneticate!" Scuoto la testa.
"Perchè no?!" Mi dice Marta.
"No, non l'abbiamo più fatto, se ci tenete a saperlo" dico facendole la linguaccia.
"Uh Radja si è intenerito forse?!" Mi prendono in giro.
"Impossibile, è sempre il solito stronzo" dico facendole scoppiare a ridere.
Marta parcheggia e saliamo nello studio.
"Salve, El Shaarawy" dice Francesca alla signorina alla postazione delle informazioni.
"Si, subito. È in anticipo, può accomodarsi qui in sala d'aspetto, c'è un'altra signora dentro." Ci dice e annuiamo.
Ci sediamo e aspettiamo che questa esca.
Passa una buona mezz'ora.
"Oh ma che è trigemellare questa!" Sbuffo.
"E che ne so" mi risponde Camilla sbuffando anche lei.
"Sarà dentro da un'ora" Giulia si appoggia al muro.
"C'ha na cucciolata" osserva Marta e non riesco a trattenermi dalle risate, come tutte del resto.
Ci interrompiamo solo quando sentiamo una voce dall'altra parte della porta e vediamo la maniglia tirarsi giu.
"Allora alla prossima" sentiamo dire.
La porta si apre e finalmente esce la donna che ci ha fatte aspettare.
Metto a fuoco la ragazza e sento il gelo percorrermi le vene.
"Oh ciao ragazze! Francesca, sei di visita?"
"Ciao Claudia" rispondono in coro.
Io sono rimasta zitta. Gelata.
Una coltellata alla schiena.
Sposto lo sguardo continuamente dalla sua faccia alla sua pancia.
Non ci credo. Non puo' essere vero.
"Ei, che sorpresa! Non pensavamo di trovarti qui!" Dice fingendo un sorriso Francesca.
"Come no?" Chiede lei.
"Come mai da ste parti?" Chiede Giulia e io le sono grata per quello che sta facendo perchè non mi esce nulla.
Le fisso solo il pancione con il cuore che non accenna a calmarsi.
"Beh, non si vede?!" Ride "Ma perchè Radja non ve l'ha detto?" Chiede.
"No, niente.." Risponde Cami lanciandomi un occhiata.
"Strano.." dice Claudia.
"Di quanto sei?" Chiede Marta.
"Cinque mesi"
"Ah quindi già sapete il sesso" continua Fra.
"Si, si. Un'altra femmina" sorride.
"Ah Radja solo femmine fa" continua Fra.
"Si" ridono.
"Dai fatemi andare va, vado al negozio, ragazze ci vediamo, poi passate a casa così ci prendiamo un caffè.." ci dice la moglie di Nainggolan.
"Contaci.." rispondono.
Esce e va via. Le ragazze mi guardano.
"Lo sapevi?" Mi chiede Cami.
"Certo che no, cazzo!" Sbotto.
"Oh Gesù.."
"Signorina Francesca, venga pure" il ginecologo chiama la mia amica che entra.
"Vieni?" Mi chiede Marta.
"No, andate pure.."
Le ragazze entrano a fare compagnia a Francesca.
Io rimango li inerme. Non riesco neppure a piangere. Niente. Neanche una lacrima.
Che bastardo. Come ha potuto tenermi nascosta una cosa del genere?!
Egoista, falso del cazzo!
Ma la colpa è mia, che mi sono confusa con lui, che cazzo ha di speciale non si sa!
Sono delusa, io non voglio questo dalla mia vita. Non voglio più condividere con gli altri. Non voglio essere più la seconda scelta.
È incinta di cinque mesi.
Sono cinque mesi che mi tiene nascosta questa cazzo di cosa. Cinque mesi che viene a letto con me e non ha mai pensato di dirmi che sua moglie è incinta!
Non ne posso più.
È stato come se mi avessero strappato il cuore e lo avessero messo dentro un frullatore. Non me lo aspettavo, non ero pronta. Un colpo basso.
Sta volta basta, non posso permettermi di soffrire ancora. Non posso più stare male per un uomo che alla fine non vuole me. Ha una famiglia, ho sbagliato io a mettermi in mezzo. Aspetta un altro figlio, devo togliermi dai piedi.
Tante volte bisogna dare ascolto alla testa, non al cuore.
E questa è proprio una di quelle. Devo dar retta alla mia testa, per non farmi ancora male al cuore.
Le mie amiche escono ed io mi alzo.
"Tutto okay?" Mi chiedono.
"Benissimo" rispondo.
Scendiamo e aprono la macchina.
"Sentite io vi raggiungo dopo a casa. Devo mettere un punto a questa cosa" dico mentre loro salgono.
"Sei sicura?" Mi chiede Marta.
"Sicurissima"
"Vuoi che ti accompagnamo?" Chiede Giulia.
"No grazie vado con i mezzi così penso anche al discorso che dovrò fargli.. ci vediamo a casa" dico. Loro annuiscono e partono verso casa.
Mi giro e vado a prendere l'auto che mi porterà a casa di Radja.
Mi siedo e mentre guardo fuori dal finestrino iniziano a scorrermi le lacrime sulle guance.
Sono ferita, delusa, ma so che sto per fare la cosa giusta.

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