Capitolo 59

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"Nessuno stupido si avvicinerebbe al fuoco dopo aver capito che scotta. Nessuno, tranne chi ha un motivo valido per bruciarsi."

"Che hai?" chiedo.
"Niente ho sonno sono stanca" si strofina gli occhi e si rimette sulla poltrona.
Di tanto in tanto la guardo. Resto in silenzio però, non dico nulla.
"Perchè sei qui?" È lei a rompere il silenzio.
"Mi va di starci" rispondo prontamente. Mi va veramente.
Le ore scorrono e passano molto lente. Guardo l'orologio che ho sul polso. Segna le ventidue e trenta. La televisione parla da sola.
"Vabbè Radja va via" mi dice.
"Ancora?! Quando mi sono stancato me ne vado da solo!" Rispondo.
"Io non ti capisco davvero. Che devi fare qui?! Perchè non l'ho capito!" Guardo il telefono. Ogni tanto è un po' stupida. Non voglio lasciarla sola e basta.
"Dai vatti a preparare! Andiamo al locale" dico.
"Non hai risposto alla mia domanda!"
"Ti ho risposto prima. Mi va di stare qui, forza!" Mi alzo.
Inizia a rifiutare, di continuo. Mi dice che non vuole muoversi. Rispondo che la tirerò fuori con la forza se serve. E dopo molti: "No" e "Si" si arrende.
"Possiamo durare tutta la notte, sai!" Mi sfrego il mento con la mano.
"Aaaaah!!" Alza gli occhi al cielo e sale in camera con un passo pesante.
Sorrido. Ho vinto io la battaglia. Sospiro. Mi fa così strano vederla così.
Si prepara e scende.
"Finalmente! Dai andiamo va.." dico.
"Insopportabile!" Mi spinge fuori e chiude.
"Delicatezza!" Rispondo visto il modo irruento che ha.
Apro la macchina, ma non sento lo sportello del passeggero aprirsi. Alzo lo sguardo e la vedo andare verso la sua macchina. La blocco per un braccio. Non voglio lasciarla andare sola. Non so che mi prende in questo periodo.
"Vieni con me"
"Perchè?"
"Vieni con me e basta, quante domande Sarè!" dico esasperato e salgo.
Mi guarda confusa e sale anche lei. Parto.
Il tragitto è piuttosto silenzioso tra noi due. A parlare è la musica dello stereo. Vasco, Senza Parole. Una delle mie canzoni italiane preferite.
"Ho guardato dentro un'emozione
e ci ho visto dentro tanto amore,
che ho capito perché non si comanda il cuore." canta Vasco.
Non si comanda al cuore..
Sorrido e mi sento il suo sguardo addosso. Ne abbiamo passate tante e ora siamo Senza Parole. Ma va bene così. Non è un silenzio imbarazzante. È più rispetto ed io non glielo ho mai portato. Adesso devo farlo. La mente la puoi comandare, il cuore no. Il cuore sceglie da solo. E il mio ha già scelto.
Parcheggio e scendiamo.
"Vieni andiamo, gli altri sono già qui" dico. Annuisce ed entriamo insieme.
Cammino di fianco a lei con le mani nella tasca dei jeans fino a raggiungere il privè con tutti i ragazzi. Sara viene travolta dall'abbraccio di tutte le sue amiche. Hanno saputo dai ragazzi sicuramente.
Raggiungo gli altri al tavolo che già stanno ridacchiando tra di loro.
"Anvedi il ninja" ridacchia Stephan.
"Non iniziate eh!" Dico sbffando e sistemandomi la cresta.
"Che vuoi fare, consolarla?" Mi prende in giro Wojciech.
"Ma che cazzo dici??" Sbotto.
"Oh andiamo siete venuti insieme un motivo c'è!" Osserva Lucas.
"Nessun motivo stupidi!"
"Eh no qualcosa sotto c'è. Ti sei innamorato e non lo vuoi ammettere. Orami dillo ceh, è palese.. sei diverso" dice Manolas per la prima volta si intromette nei fatti non suoi.
"Ora ti ci metti anche tu Kostas?? Stai diventando una pettegola come loro?? Ti hanno contagiato!"
"No ma è quello che vedo" mi dice.
Sto per controbbattere quando le ragazze di vengono a sedere al tavolo insieme a noi.
Le ragazze sembrano tirarla su e sorrido anche io vedendola più tranquilla e con lo sguardo meno perso di oggi pomeriggio.
Ride alle nostre battute ed io non riesco a staccargli gli occhi di dosso. So che non è giusto e giudicatemi egoista non me ne frega un cazzo, ma sono contento che se ne sia andato quello. Lei è mia. Lo era e lo sarà sempre. L'ho persa senza rendermene conto ma non ho più voglia di rinunciare a lei.
Le ragazze le chiedono di ballare. Lei stranamente rifiuta. Fanno spallucce e corrono in pista.
Sara si alza e va ad appoggiarsi alla ringhiera per vedere meglio di sotto. Anche se so che non gli importa niente. È il suo modo per far capire che c'è qualcosa che non va. Ed io questo non glielo permetto. Oh baby ti conosco più di quanto pensi.
Mi alzo.
"Ve l'avevo detto che la avrebbe seguita!" Woj si prende dieci euro da tutti i ragazzi.
"Ma che fate?" Chiedo aggrottando le sopracciglia.
"Oh Radja dateci un taglio! Si vede che vi volete forza! Ora noi scommetteremo sulle vostre mosse!" Mi spiega Kostas.
"Voi siete pazzi!" Commento.
"Altri dieci euro che si baciano entro la fine della serata!" Lucas ripunta.
"Secondo me no. Insomma dono due orgogliosi del cazzo!" Rincara la dose Stephan.
Gli faccio il gesto di tacere e la raggiungo. Questi sono fuori di testa. Anche se hanno ragione. La avrei già baciata. Quando ha aperto la porta oggi pomeriggio. Mi metto vicino a lei e poggio le mani sulla ringhiera. Se ne accorge e si gira a guardarmi.
"Ei tutto bene" chiedo.
"Si.." mi risponde.
"Non è vero.." dico.
"Si che è vero."
"I tuoi occhi non mentono sai. Sei triste. Pensi ad Edin?" Chiedo anche se mi farà male una risposta positiva. Ho paura che lei si sia innamorata di lui..
"Non sono triste. Sono un po' scossa. Mi sento in una bolla.. Sono una stupida.. faccio scappare tutti.." mi dice.
"Ma non è vero. Le tue amiche sono qui e.." mi guarda come se aspettasse qualcosa. Prendo un respiro e continuo "io ci sono se hai bisogno.."
"Grazie.." sorride.
"Non ti lasceró sola.." dico.
Sento il suo sguardo addosso infuocandomi completamente.
"Non lo farò." Dico più a me che a lei.
"Perchè?"
"Perchè non posso farlo.."
Scuote la testa.
"Apprezzo molto ma non devi farlo per forza, io sto bene così.. una gioia nella mia vita arriverà" mi dice guardandosi il "mai na gioia" tatuato sul braccio.
"Non lo faccio per forza. Io voglio starti vicino. Okay? E non sarai tu ad impedirmelo. Intesi?"
"Si capo!" Mi dice mettendosi la mano sulla fronte come il gesto del soldato.
Quanto è bella, cazzo. Quanto la voglio vedere felice. Quanto ho voglia di lei. Di baciarle tutti quei sorrisi che fa perchè ogni volta che le sue labbra si aprono in un sorriso la mia vita sembra meno brutta e i miei problemi spariscono. È come una cura. Ma allora stesso tempi una dipendenza. La cura alla mia dipendenza.
Credo che inizio a capire le parole di Pjanic...
Credo che purtoppo devo dargli ragione. Ormai negare a me stesso è inutile. Questa donna è la mia vita.
"Baby, vuoi andare a casa?" Le chiedo è un po assente.
"Si, voglio dormire è stata una giornata movimentata.."
"Andiamo allora ti accompagno" dico. Mi guarda come se avessi bestemmiato.
"Andiamo.." la interrompo perchè aveva appena aperto la bocca per dire qualcosa. Torniamo al tavolo e igoro tutte le battute che stanno facendo i miei compagni. Ormai hanno deciso che devono rompere il cazzo. Sara saluta le sue amiche e riesco solo a sentire un: "Dacci dentro eh!"
Ora capisco perchè stanno tutti insieme! Le poggio una mano sulla schiena ed usciamo.
"Se vuoi rimanere prendo un taxi.." mi dice.
"Non voglio rimanere" rispondo e apro la macchina.
"Okay" dice e sale. Salgo anche io e la riporto a casa, non tanto distante dal locale. È stata in silenzio tutto il viaggio. Accosto davanti casa sua.
"Grazie Radja, ti devo un favore"
"Non mi devi niente. Volevo farlo.." dico.
Mi avvicino e le bacio la testa.
"Buonanotte, baby. Se hai bisogno scrivimi.."
"Buonanotte" mi dice e scende ma prima ho visto un sorriso. Entra in casa e sfreccio verso la mia con finalmente tutte le risposte alle domande.
Ti farò fidare di me, te lo prometto Sara. Ti dimostrerò che ci tengo veramente a te.
E con questo pensiero mi addormento.

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