Capitolo 64

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"Noi qui come chi arriva da lontano,  noi qui, come chi fa pace col destino. "
(Uno di questi giorni, Nek)

Sono appena uscito dalla camera. Ho chiuso la porta dietro di me. Ma che cazzo ho fatto?? Cosa mi dice la testa?? Sono un idiota porca miseria.
Solo che appena ho ripreso possesso della ragione, mi sono sentito strano. Una sensazione mai provata prima d'ora. Non mi era mai capitato di sentire la paura impossessarsi di me. Ho sentito le gambe che tremavano, le mani mi sudavano. Ho avuto paura. Paura di perderla ancora una volta. Di farle del male, ancora. Paura di quello che ho sentito, prima mentre facevamo l'amore. Perchè sì, non la stavo più scopando. Stavamo facendo l'amore. C'eravamo solo io e lei. Non le ho tolto gli occhi dai suoi. I nostri sguardi erano come incollati gli uni agli altri. Ho visto le sue pupille cambiare leggermente le sfumarure del colore, sono diventati di un castano più chiaro, con le sfumature d'orate. Ma poi una volta in bagno, il peso delle mie esperienze passate mi è caduto addosso. Ho pensato che lei non merita uno come me. Non merita un uomo che la fa soffrire...
Non so che cazzo mi succede. Io non ne ho idea. Non so come potrebbe andare con lei. Questa ragazza è diversa dalle altre, lo so già. Il problema sono io! Non mi riconosco più. Io, il bad boy che andava con tutte, che scopava a destra e a manca. Dove è finito?!
Chi sono io?
Radja Nainggolan non è più lo stesso da quando ha incontrato questa ragazza. Ho mandato a monte la mia vita per lei e spreco questa opportunità, andandomene, di nuovo??
No non posso proprio...
Appoggio la schiena alla porta, buttando indietro la testa.
La paura ha preso possesso di me. Non so come. Di solito io le affronto le cose non sono uno che scappa.  Eppure con lei lo sto per fare.
"Sei pronto per amarmi adesso?" La sua domanda dopo quel bacio mi provoca una scossa dentro. Un senso di colpa allucinante. La sto abbandonando, di nuovo.
E lei veramente non lo merita. Solo una settimana fa avevo promesso a me stesso di non farle piú del male e adesso scappo??
Mi strofino la faccia con la mano. Accidenti a me e a quanto sono deficiente. Ma perchè sbaglio sempre tutto?? Per una volta che stava andando per il verso giusto ed ero felice mi permetto di mandare in frantumi tutto??
Mi do una pizzetta in fronte. Radja calmati. Non sei un codardo. Non devi scappare.
A questi pensieri mi vengono in mente le parole di mia madre, prima che mi lasciasse.
"Ricordati Radja che spesso la paura ti salva. Non sempre il coraggio trionfa. È normale avere paura. Ma sta attento, non si deve essere codardi. Essere codardi ed avere paura non sono la stessa cosa. Abbi paura, ma fallo comunque, se ne vale la pena."
La sento singhiozzare dall'altra parte della porta. Mi si stringe il cuore sentendola così. Ho paura si ma devo rischiare. Devo combattere contro questa mia paura, no??
Non mi chiamano Ninja tanto per.. Mi chiamano così perchè lotto su ogni pllone. Io sono un lottatore, anche nella vita reale e per questo devo combattere anche contro me stesso se serve. Devo vincere queste paure. Non posso rischiare di buttare tutto all'aria senza provarci. Non c'é bisogno di fasciarsi la testa prima di rompersela.
Ma poi penso che ho voglia di fare l'amore con lei.
Ormai questo pensiero mi tormenta giorno e notte. Voglio baciare quelle meravigliose labbra. Voglio annusarle i capelli. Accarezzarle le cosce. Baciarle il seno, il ventre. Stare dentro di lei. Voglio sentirla mia. Mia e basta. Voglio fare l'amore con lei, tutta la notte.
Voglio sentire i suoi sospiri nel mio orecchio.
Voglio tutto di lei. Voglio stare con lei, anche con le paure.
Riapro piano la porta. Mannaggia a me e a quando non penso prima di fare le cose.
La vedo tutta coperta con il lenzuolo e sento che tira su col naso. Entro e chiudo la porta.
"Ei.." Sussurro.
Lei non mi risponde. Sembra che non si è accorta di me, ma so benissimo che ha capito la mia presenza.
Mi siedo sul letto vicino a lei. Nel posto libero che sarebbe stato il mio per questa notte.
"Dai non piangere scusami... Io non so cosa mi sia preso, sono qua ora.." Dico cercando di toccarla ma con mia sorpresa lei si sposta.
"Che cosa ti ho fatto?!"
"Niente Sara, solo che.." cerco di spiegarmi.
"Hai rovinato tutto, come sempre.." Mi dice asciugandosi le lacrime.
"Si lo so scusa mi dispiace ma io..."
"Tu cosa?? Sempre tu, solo tu! Ti rifaccio la domanda. Perchè io Radja?? Perchè hai deciso di far stare male me???" Sbotta tirandosi su. Noto che è vestita.
"Perchè tu per me sei l'unica." Rispondo. Lei rimane un po' sorpresa dalla mia risposta. Oh vaffanculo ai dannati muri che avevo alzato.
"Perchè te ne stavi andando?" Mi chiede.
"Ho avuto paura.." Ammetto.
"Di cosa?"
"Di non saper gestire questa cosa, di farti del male, di non poterti dare quello di cui hai bisogno.." Spiego.
"Non capisci che quello di cui ho bisogno sei tu!" Mi spiazza.
La guardo in silenzio.
"Hai paura?" mi chiede.
"Un po'..."
"Un po' è perfetto."
"Perché?"
"Perché se non ne hai, sei troppo superficiale e rischi di farti male e di mandare tutto all'aria. Se ne hai troppa, rischi di bloccarti. Un po', invece, è perfetto. Anche io ho un po' paura. Non posso negartelo ma dal momento che adesso possimo viverci in libertà voglio provare... Baata parlarne tra di noi, se ti apri con me e invece di scappare ti saresti messo qui e mi avresti confidato le tue paure, io ti avrei abbracciato e ti avrei confidato le mie. E avresti, soprattutto, evitato ste lacrime e la mi delusione. Non capisci che così mi fai stare male?! Dimentica il passato ormai, prima è andata così, ma ora?! Cosa vuoi fare? Cosa siamo noi?! Cosa vuoi da me? Chiariscimi le idee perchè devi essere sicuro con me. Non sono un giocattolo, ci sono cascata una volta non ho più voglia di questi giochetti, Radja credimi, sono stufa!" Mi dice.
"Credo che dovremmo stare insieme" le dico.
"In che senso?"
"Tipo insieme, insieme.." Rispondo. Non sono mai stato bravo con le parole. Intanto mi metto sotto le coperte.
"Tipo nei film?" Mi chiede e si gira a guardarmi.
"No, tipo per davvero. Noi siamo reali" dico.
"Tipo che andiamo al cinema e ci fermiamo al Fast-food alle due di notte?" Mi chiede.
Sorrido.
"Certo. E tipo che discutiamo sul film da vedere." Dico.
"Esatto, tanto alla fine so già che scegli tu ma ti addormenterai a metà film" sbuffa.
"Ma no, non dormiró tranquilla. Poi ci litigheremo la coperta, i tuoi piedi freddi contro i miei più caldi, che la sera non ci va di lavare i piatti e ce li ritroviamo tutti ammassati sul lavandino il giorno dopo.."
"E quando litigheremo per la musica in macchina..." Mi dice alzando un sopracciglio.
"Ma no, possiamo fare un cd misto." Scoppio a ridere
"Ah. Ma dobbiamo pur litigare per qualcosa. Tipo per i peli nel lavandino.Tipo che finisci la carta igienica e non avverti." Mi dice avvicinandosi.
"Tipo che tu vuoi andare al centro commerciale di sabato e io piuttosto mi sparo." Rispondo allungando un braccio e stringendola in me.
"Andata." Mi risponde e poggia la testa su di me. Le accarezzo i capelli.
"Poi potremmo fare le mattine a ballare con i Coldpaly mentre prepariamo il caffè." Mi dice.
"Quest'ultima è un po' da film però. Di mattina non si parla." Ammonisco subito.
"Ah, giusto, allora tipo che mettiamo i Coldplay, però a basso volume." Si riprende e inizio a farle le coccole come si deve. Al diavolo tutto.
"E gli U2" continua.
"Affondato." Rispondo
Mi guarda in modo confuso.
"U2, affondato." Spiego.
"Ah. Tipo che impariamo a reggerci a vicenda le battute tristi."
"Tipo questa?"
"Già, squallidissima, mi è venuto un freddo!!" Mi dice coprendosi.
"E dai era carina!" Sbotto e la bacio ovunque. Mi é mancata da morire. Mi abbraccia e mi fa i grattini sulla schiena.
"Quindi stiamo insieme?" Le chiedo.
"Se ne hai voglia.."
"Ne ho voglia, tantissima voglia. Ho tanta voglia di te!" Le dico e approfondisco quel bacio con tutta la passione di cui sono capace.
Mi tira a se e le salgo sopra.
"Scusami per prima.." Sussurro.
"Lascia stare non lo fare mai più! Non lasciarmi più" mi bacia.
"No, mai più" rispondo e ci spogliamo a vicenda. Le bacio il collo ed entro dentro di lei, passando la notte così, recuperando il tempo perso e finalmente in pace con me stesso. È tra le sue braccia che volevo stare e adesso non me ne andró più.

~

Continuò a baciarmi il collo.
Quei baci che ti mandano in paradiso. Si avvicinò all'orecchio, lentamente. Respirava forte.
Sentivo il suo respiro sulla mia pelle. Sentivo il suono che emanava il suo cuore. Un suono forte.
Bum, bum, bum.
Il mio suono preferito.
"Vuoi fare l'amore con me" Sussurrò.
Mi bacia. Mi ri-bacia.
Eravamo impazziti, entrambi. Volevo toccarlo, sentire la sua pelle su di me. Voleva fare l'amore con me. L'amore vero. L'amore che possono fare solo due pazzi.
Sorrido. Lo bacio. Non ero io. E neanche lui. Eravamo noi. Un'unica cosa. Noi. L'amore. Quello vero.

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