Capitolo 62

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"Baciarti è come cadere. È vertigine e turbine, è follia dei sensi. Baciarti, è l'unico modo che conosco di arrendermi."

Finalmente sono riuscito ad aprirmi un po'. Finalmente glielo ho detto che mi manca. La sua risposta mi ha lasciato senza parole per un attimo. Eppure mi è uscito un: "Eccomi sono qui.."
E sono qui veramente. Ho deciso di esserci per lei. Lei è la donna che ha mandato a farsi fottere tutta la mia vita. La mia famiglia, il mio divertimento. Ha fatto tornare in me la paura di non essere abbastanza. La paura di perdere una persona. Di solito erano le donne ad aver paura di perdere me. Sono andato ormai. Soni spacciato. Se lei mi rifiutasse ancora io lotterei per averla. Non mi importa più nulla. Ho le idee chiare.
E sti gran cazzi del passato. Il passato ormai è andato!
Sti cazzi di quando mi ha detto: "non ti voglio più" con gli occhi che trasudavano odio. Sti cazzi del male reciproco. Sti gran cazzi se è giusto o sbagliato. Io voglio lei, perchè solo lei sa tirarmi fuori la parte che mai nessuno ha visto.
Camminiamo da un po' ormai e non ci rendiamo conto che siamo arrivati al Colosseo.
"Ma guarda dove siamo arrivati!" Dice Sara ridendo.
"Abbiamo camminato un po', sì.." dico.
Lei si avvicina alla staccionata e di conseguenza anche io. Siamo ancora legati.
"Mi piace questo posto. Non mi stanca mai venire qui" mi dice.
"Beh è bello" rispondo.
"È la storia che è affascinante, ne sono veramente innamorata.." la guardo in effetti scruta ogni particolare e mi spiega un sacco di cose che non sapevo. Rimango ad ascoltarla e guardarla incantato anche io finchè non conclude.
"..Ed ecco perchè noi non siamo principesse ma gladiatrici." Mi guarda un attimo e torna a scrutare le finestre del'anfiteatro Flavio.
"Alcune mica tutte, altre sono delle gran mignotte!" Continua poi facendomi scoppiare a ridere. Contagio anche lei.
"Ma dai!!" Dico.
"Ma è vero! Qua ce stavano i leoni e le tigri mica le cagne dai su!"
"Tu sei una folleee!!" Sbotto tenendomi la pancia dalle risate. Non ridevo così da tanto, troppo tempo.
Scuote la testa ridendo e mi ricompongo.
"Senti posso chiederti una cosa?" Chiedo.
"Ti ricordi il discorso che mi avevi fatto quella volta a casa mia?" Chiedo.
Annuisce.
"Potresti ripetermelo?" Chiedo.
"Perchè?"
"Fallo e basta"
"Ti ho detto che non mi bastava più il piacere fisico."
"Poi?!" Chiedo cercando di farla parlare.
"Voglio amare, voglio qualcuno che si sieda al mio fianco, voglio potermi girare e saperlo lì. Qualcuno che mi faccia sentire l'unica per lui.Voglio tornare a casa in macchina con lui, che ne so dopo una cena insieme. Voglio addormentarmi, svegliarmi, mangiare, parlare con lui. Voglio parlare guardandolo negli occhi o gridando da un'altra stanza della casa, senza nasconderci. Voglio vederlo tutti i giorni, guardarlo camminare, guardarlo aprire il frigorifero. Voglio potergli dire tutti i giorni ciò che è per me. Voglio poter litigare con questo qualcuno, perchè no. Voglio vedere i suoi sorrisi.
Vorrei scambiarci i messaggi nel cuore della notte, sai quando aspetti con ansia proprio quel messaggio, andare a cena e poi lamentarmi perchè sono stanca e ho sonno. Vorrei una famiglia un giorno, che ne so due bambini magari che mi riempiono la giornata. Questo voglio.. mi sono stancata di condividere e stare sola.." lo guardo.
"C'era una domanda alla fine mi ricordo.." dico.
"Certo.."
"Rifammela!"
"Ma non ha senso, Radja dai" mi risponde girando la testa.
Le prendo il viso con la mano libera in modo che lei posso tornare a guardarmi.
"Rifammela Sara, avanti!"
"Sei pronto a darmi quello che voglio?" Mi chiede.
"Si, sono pronto a darti tutte queste cose. Sono pronto per te. Sono pronto a darti tutto quello che vuoi. Ti ho già persa una volta non voglio perderti mai più." Dico super convinto.
"Io..non.."
"Tu non cosa?" Chiedo. Eccolo. Ecco il rifiuto. Non mi vuole più..
"Io non posso dimenticare tutto mi capisci vero?? Non sai come sono stata quello che ho passato, non sai quante volte ho maledetto quel giorno che ci siamo incontrati!"
"Se è per questo anche io. Anche io sono stato male. Anche io ho maledetto me stesso, anche io mi sono stato una merda. Dimentichiamo il passato.. abbiamo imparato tanto non commetteremo più gli stessi sbagli. Fidati di me.."
"Non so se ci riesco. Il dolore che ho provato era troppo forte che credevo mi scoppiasse il cuore.." mi dice e sento una stretta allo stomaco.che deficiente che so stato!
"Sono qui per curarti.. per curarci.." dico.
"Non la passerai liscia così. Non ti ho perdonato sappilo!" Mi dice con un mezzo broncio ed io non posso fare a meno di sorridere.
Le alzo il mento e mi avvicino.
"Baby, sono perso di te.." sussurro e lei si morde il labbro.
"Perso, completamente andato.." continuo avvicinandomi ancora.
Lei non si muove mi lascia fare. Forse non è vero che non mi vuole più. Forse per una volta è il nostro turno ad essere felici. Le nostre labbra quasi si sfiorano. Le metto tutte e due le mani sul viso e lei stringe la mano sinistra attorno al mio braccio. Ancora ste manette.
"Ti bacerei tanto" le dico sfiorando le sue labbra con le mie "in modo assurdo, folle" continuo lasciandole un bacio sul labbro inferiore "ambiguo come un mangiarti, assaporarti.."
Mi sposto un po' e la distanza tra noi aumenta di qualche centimetro.
"Ti bacerei ovunque.." sussurro e torno vicino lasciandole un veloce bacio a stampo "tanto da far diventare
i baci qualcosa di illegale.." continuo mordendole il labbro.
Lei con uno scatto muove la mano per mettermela intorno al collo e la catenella che da troppo tempo veniva tirata si spezza.
Porta le braccia attorno al mio collo.
"E allora perchè non lo fai??" Mi sussurra.
"Vuoi che lo faccia?" Chiedo iniziando a dargli dei piccoli baci a stampo.
"I baci non si chiedono. È istintivo si da e basta.."
Sorrido sulle sue labbra mentre anche lei mi da un bacio.
La tiro a me i nostri corpi combaciano perfettemante. Ho aspettato tanto questo momento. Con tutto me stesso. Quanto mi sei mancata solo Dio lo sa.
Approfondisco quel bacio. Posso dire che avrei voluto baciarla già da molto tempo. Lei dischiude le labbra e mi da il permesso di sentirla di nuovo. È come se l'avessi baciata per la prima volta. Le nostre lingue si ritrovano dopo mesi di digiuno. È come se tutto d'un tratto bel mondo non esistessero le cose brutto.
Lei mi bacia, tant. E mi stringe. Come a non volermi lasciare andar via. E mi stupisco perchè non voglio andare da nessuna parte se non tra le sue braccia. Non vogliamo staccarci nessuno dei due e mi ricordo che siamo in luogo pubblico ma è come se stessimo nella nostra bolla. Da soli. Io e lei.
Si stacca e apre gli occhi piano.
"Sei pronto ora ad amarmi?" Mi chiede.
"Si sono pronto anche a questo." Dico e lei sorride ricominciando a baciarmi.
Ho trovato la mia pace. Sono completamente andato.

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