Capitolo 46

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"Rivedersi è, molto spesso, l'autentica separazione."
(Christian Friedrich Hebbel)

4 Maggio.

Oggi è il compleanno di Radja. La moglie gli ha organizzato una festa a sorpresa in un noto locale del centro. Dapprima ho pensato di non andare ma poi Camilla e Marta mi hanno iniziato a dire che poi Claudia potrebbe sospettare, che comunque ormai è finita questa specie di storia ed è inutile continuare a fare la bambina. E quindi mi hanno convinta. È un mese che lo devo vedere. Penso che ormai non mi farà più nessun effetto. Edin non verrà. Ha detto che voleva accompagnare la sorella a farle vedere qualche posticino carino di Roma, visto che lo è venuto a trovare da Sarajevo stamattina. Ma comunque mi ha dato il via libera, si fida di me. E poi ha detto che mi verrà a prendere, ci andremo a fare un giro insieme.
Mi lego i capelli in una coda e mi finisco di prepare. Sono sempre l'ultima, cavolo. Le mie amiche sono giá pronte di sotto e mi stanno aspettando, ma io mi soffermo troppo sui pensieri e alla fine non concludo niente.
Scendo e loro sono super eleganti.
"Ce l'hai fatta mamma mia, Dzeko ti sta contagiando!" Ridacchia Camilla.
"Forza su, mancheremo solo noi!" Marta batte le mani a ritmo per farci uscire.
"Oh piano eh con calma che io sono doppia!" Borbotta Giulia.
Ridiamo e ci avviamo al locale.
"Come pensi sarà rivederlo?" Mi chiedono ad un tratto.
"Indifferente.." rispondo. Sicuramente sarà così.
Le mie amiche si scambiano un'occhiata che non so decifrare e Marta parcheggia. Scendiamo ed entrano. Prendo un respiro profondo e le seguo. Il locale è bellissimo, non c'è che dire. Ha scelto proprio bene.
"Uh mancavate solo voi!" Claudia ci viene incontro "Grazie di essere venute!" Continua e mi sforzo di farle un sorriso. Non mi viene naturale. Non posso farci niente.

Kostas, Lucas e Wojciech vengono a prendersi le loro fidanzate.
"Edin?" Mi chiede la moglie del belga.
"Non viene aveva da fare con la sorella" rispondo. Mi sorprendo quando con lo sguardo lo sto cercando.
"Ah capito.. Radja è la che sta parlando con Daniele e Stephan" ci indica il punto con la mano "Ora scusatemi vado ad accogliere gli altri" continua e si dilegua.
Odio profondo.
"Andiamo a fargli gli auguri vieni" mi sussurra Marta. Annuisco e raggiungiamo il gruppetto che stava parlando e ridendo.
"Oh eccoli mancavate solo voi!" Dice Radja guardando i suoi amici e le ragazze.
"Auguri Ninja!!" Gli dicono abbracciandolo e prendendolo a pizze dietro la testa.
"Eh su pure del compleanno me volete mená!" Si lamenta. Non sembra avermi notata ma poi sposta lo sguardo ed è come se fosse sorpreso a vedermi lì. Mi guarda negli occhi e sento il mio cuore accellerare il battito.
"Auguri.." dico.
"Ah ehm..grazie.." si tocca la cresta.
È bellissimo stasera, col suo stile tutto particolare, ma devo dire che è veramente bello.
Forse più di prima, non so.. comunque rivederlo dopo tanto non mi ha fatto l'effetto che speravo.
"Ma me rispondi?" Gli dice Kostas dandogli una gomitata.
"Mh?! Ah si.." risponde Radja e si mette a conversare col greco mentre vado ad ispezionare il locale e a prendermi qualcosa da bere.
Mi avvicino al tavolinetto vicino la finestra. Che palle lo sapevo che non dovevo venire, dovevo dar ascolto alla mia testa. Me ne sarei rimasta volentieri a casa e avrei aspettato Edin per poi uscire. E invece no ora devo stare qui a pensare e lo so che poi se penso faccio solo danni.
"Ehy ciao.."
La sua voce. Mi volto a guardarlo. Radja si è nesso vicino a me.
"Ciao.."
"Come stai?" Mi chiede "È tanto che non ci vediamo.."
"Eh si, bene tu?" Rispondo.
"Bene.." mi dice.
"Menomale sono contenta" dico e poi mi passa un bicchiere con dello spumante, presumo.
"Vuoi..?!"
"Si grazie.." lo prendo.
"Aspetta, facciamo un brindisi.." mi dice.
Lo guardo confusa: "A cosa?"
"A noi due.." mi dice.
"Ma non ti sei accorto che sono mesi che non siamo più noi due?" Rido.
"Si lo so.. vabbè a noi due che non esistiamo più!"
"Sei fuori di testa"
"Pensavo lo sapessi già.." mi guarda e sorride. Ricambio con un timido sorriso.
"Okay allora a noi due, ma permettimi di allargarmi. Ai nostri mezzi insulti e alle risate. Per tutte le volte che ci siamo urlati contro e tutte le volte che avrei voluto strozzarti, per tutte le volte che mi hai sbattuto la porta in faccia e mi hai lasciata sola.."
Lui non parla, mi guarda e basta. Dopo un minuto di silenzio mi dice: "Altro?"
"Ci sto pensando non mettermi fretta"
"Figurati, fai con calma"
"Uhm si. Potremo fare anche un brindisi ai momenti felici perchè anche se pochi e, difficile crederci, ci sono stati. Un brindisi a te che mi hai fatto capire tante cose e un brindisi a me che ho imparato a non commettere più lo stesso errore.." dico ed alzo il bicchiere.
Lui mi guarda e non so decifrare la sua espressione. Fatto sta che anche lui lo alza e lo fa scontrare col mio.
"È un bel brindisi.." mi dice.
"Sono contenta che ti piaccia.." dico e beviamo.
Posa il bicchiere sul tavolo.
"Edin?" Mi chiede.
"Passerà a prendermi tra poco, aveva da fare con la sorella" rispondo.
"Sa di me?" Mi chiede.
"Lei sa di me?" Dico indicando sua moglie con il mento.
"No.."
"E allora"
"Giusto.. hai ragione.. cosa hai fatto da quando non ci vediamo più?" Mi chiede. Che cazzo di domanda, ma che mente contorta ha?!
"Ho incontrato lui.." dico ma oggi è impossibile non riesco a decifrare il suo stato d'animo.
"Non mi chiedi cosa ho fatto io? Non ti interessa?" Mi chiede.
"No. Non mi interessa proprio niente dei tuoi percorsi." Rispondo.
"Sempre così acida, tu." Finisce di bere. Lo guardo aspettando le sue solite menate col "cobra" ogni volta che mi diceva che ero acida ma lui stavolta mi sorprende e non lo fa. Sorrido, meglio così.
Vedo dalla finestra la macchina di Edin fermarsi e lo sento suonare il clacson.
"Devo andare" dico.
"È arrivato?"
"Si ho sentito la macchina" dico.
"E come fai a sapere che è la sua?"
"Lo riconosci il rumore di casa" dico.
Stavolta ho intravisto qualcosa di strano in lui, come se ci fosse rimasto male.
Si tocca la cresta.
"E io? Che rumore sono per te?"
"Lontano, neanche lo ricordo.." dico. No lo ricordo bene invece però è comunque lontano e non voglio ricordarmelo.
"Comunque vado, tanti auguri ancora e divertiti.." gli dico.
"Lo farò.."
"Bene. Buonanotte.." dico allontanandomi.
"Buonanotte.." mi risponde.
Saluto le mie amiche con la mano e scendo le scale. Salgo in macchina di Edin che mi bacia e andiamo via.

****

"Ed ogni volta, rivederti è come un pugno allo stomaco.
Doloroso e improvviso.
L'aria che non riesce ad entrare nei polmoni come dovrebbe.
Ti senti come morire, ma il peggio è che non finisce lì,sarebbe troppo facile.
Il dolore rimane, se ti sfiori nel punto dell'impatto lo senti ancora come a ricordarti l'accaduto.
Ed è così che mi sento ogni volta che ti vedo, i ricordi si fanno spazio nella mia testa con forza, per ricordami tutti i nostri momenti, per ricordarmi che ti voglio ancora e che non ho mai smesso di farlo. E tutto ciò è sbagliato."

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