Capitolo 44

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“Non riesco a dire come ogni volta che metto le mie braccia intorno a te, io mi sento a casa.”
(Ernest Hemingway)

Sono passati dieci giorni dal derby. Ormai è metà aprile. Stasera le ragazze escono con il gruppo e vanno a ballare, infatti sono tutte in camera di Giulia a decidere cosa mettere. Io non vado con loro. Ad Edin non piace andare in giro per locali, non è fatto per questa vita. È proprio l'opposto di Radja...
Già. È il rovescio della medaglia. Non l'ho più visto dal derby e non ci parliamo praticamente da quando ho fatto quella sfuriata. Beh, mi ha dimostrato che veramente ha un san pietrieno al posto del cuore. Non mi aspettavo chissà cosa, questo è certo.. però magari un messaggio, un mi dispiace buttato lì per lì.. Invece il nulla. Vabbè mi passerà, comunque Edin mi sta aiutando tanto a non pensarci e devo dire che mi trovo molto bene con lui. Oggi pomeriggio mi ha chiesto di andare a cena io e lui e dopo non so dove mi porta, però ho accettato volentieri. Con me è dolce, non mi mette fretta nelle decisioni, capisce quando deve essere presente e quando invece ho bisogno di un abbraccio senza che io glielo chieda. E poi è anche carino. Mi piace insomma, credo che con lui posso dimenticare e non soffrire, finalmente arriva anche per me la felicità.
Ormai è come se fossimo fidanzati. Non che lui me lo abbia chiesto eh, però lo vedo da come si comporta e poi ci vediamo spesso quindi penso che è il mio fidanzato, sì.
Mi inizio a preparare. Mi metto un paio di leggins stretti con una maglia a maniche lunghe bordò, scelte da Giulia ovviamente, e un decoltè dello stesso colore.
"Ma i tacchi per forza, è alto due metri come ci arrivi??" Mi hanno detto Cami e Marta mentre protestavo per cambiare i tacchi con gli stivaletti. Niente da fare ho messo quelli e via. Mi do una leggere truccata e mi faccio una coda alta, c'è un po' di vento stasera.
"Va bene ragazze io vado" dico mettendomi il giacchetto.
"Si e poi ci aggiorniamo più tardi!" Mi dice Marta.
"Sempre se torna" Camilla mi guarda con una faccia strana.
"Certo che torno! Do vado?"
"Nel suo letto!" Ride Giulia.
"Ma finitela!" Rido e Edin suona.
Saluto le ragazze e scendo.
Apro lo sportello e salgo. Mi bacia a stampo e mi sorride.
"Ah però stasera come siamo belle!" Mi dice.
"Anche tu non stai male" lo guardo in jeans e camicia. Perfetto praticamente.
Parte.
"Dove andiamo?" Chiedo.
"A cena" ride.
"Ma dai?! Non lo avevo mica intuito!" Rido anche io.
"A mangiare il sushi, ti piace?!" Mi chiede.
"Sushi?! Io adoro il sushi!" Dico sentendo già l'acquolina in bocca.
"Lo sapevo" mi spiazza. Rimango a guardarlo. Sa quasi tutto di me. Azzecca sempre tutto. Come fa?!
Parcheggia e non mi rendo conto che siamo a Campo de' Fiori. Poco bello mi dicono.
Scendiamo ed entriamo al ristorante. È uno di quelli intimi, quello dove ci entra poca gente e i tavoli sono piccoli tanto che le ginocchia si toccano.
Ci sediamo e lui ordina. Gli ho dato carta bianca, tanto a me piace tutto.
Iniziamo a mangiare tra risate e prese in giro perchè nessuno dei due è riuscito a prendere qualcosa con le bacchette. Siamo una frana. Mi sento a mio agio con lui, è come se quando c'è lui vicino a me, io non ho bisogno di altro. Mi fa stare bene.
Finiamo di cenare verso le dieci e mezza. Usciamo. Pensavo che ci saremmo fatti una passeggiata qua nei dintorni invece no, saliamo in macchina e partiamo.
"Sei stata bene?" Mi chiede.
"Si molto tu?"
"Io sto bene con te" mi dice.
"Senti allora immaginiamo che tu non mi conosci no?! E io ti vedo che stai in giro così, vengo li e ti dico ciao. Tu cosa risponderesti?" Mi chiede.
"Ti direi: ciao!" Rispondo confusa.
"Benissimo.. poi immagina che io me ne esco con una frase stupida. Tipo che ne so: fa freschetto stasera eh"
"Si ma fa freddino davvero stasera, sembra inverno pure che è aprile!"
"Si però è un po' stupida dai, per attaccare bottone, sai sei bella.."
"Non fa una piega" rido.
"Poi facciamo che dopo aver parlato un po' ti offro da bere. Ma oh, una cosa leggera sennó pensi male" mi dice.
"Perchè a che penso?" Chiedo guardandolo.
"Che ti voglia far ubriacare.." mi sorride.
"Si potrei pensarlo"
"Bene una coca cola allora!"
"Si accetto" dico "Poi?" Non so dove voglia andare a parare con questo giochetto ma mi piace.
"Poi facciamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico, te la butto lì.."
"Beh lo sei"
"Ecco quindi magari ti convinco ad uscire con me!" Scala la marcia e svolta a destra.
"Si beh potrei anche accettare.. dove mi porti?" Chiedo. Sono curiosa adesso.
"Uhm, ti porterei in un locale carino, ah si a Campo de' Fiori. Uno di quelli intimi, non so se hai presente, quelli famigliari con i tavoli piccoli per stare più vicini così che io possa vederti meglio.." lo guardo. Ha descritto il locale dove siamo appena stati. Io non sto capendo, giuro.
"Si mi piace.."
Parcheggia e scendiamo.
"Poi dopo ti porto a fare una passeggiata e che ne so ti porto al Gianicolo a vedere Roma di notte." Siamo al Gianicolo veramente. Mi fa un sorriso ed entriamo fino a fermarci al muretto dove si vede Roma. Lui riprende a parlare.
"Abbiamo detto che fa freschetto no?!" Annuisco " E quindi ti metterei un braccio intorno alle spalle e ti stringerei a me per non farti sentire freddo.." fa come dice.
"Giusto.." lo guardo ma so che sono arrossita, sento le guance in fiamme.
"E insomma abbiamo mangiato, abbiamo riso, sei bellissima, io ti guardo, tu mi guardi, c'è l'atmosfera giusta.. metti caso ti bacio?"
"Subito?"
"Si ne ho voglia.." mi dice sorridendo e mi bacia sul serio. Si stacca: "Poi ti riaccompagnerei a casa eh.. sono bravo..ma poi facciamo che nei giorni seguenti ci scriviamo, ci chiamiamo, parliamo, ci vediamo, ci conosciamo perchè scopri che a me piace davvero farti ridere, perchè quel sorriso è bellissimo e fa sorridere anche me.."
Lo guardo in silenzio.
"Quante probabilità ci sono che tu ti innamori di me?" Mi chiede.
"Beh a questo punto più di una, direi.."
"Bene altrimenti eravamo nella merda lo sai?!"
"E perchè scusa?" Chiedo.
"Perchè io ho cominciato ad innamorarmi già dal: ciao." Mi sorride.
Lo guardo.
"Non scappare.. non ti metto fretta.." mi sussurra lasciandomi tanti baci sulla bocca.
"Non scappo però io.."
"Lo so.. non ti preoccupare ti capisco ma volevo dirtelo.." mi dice.
"Sei sempre così carino con me.."
"Mi viene naturale"
Lo abbraccio e lo bacio. Nessuno mi ha mai detto queste cose prima d'ora. Mi ha commosso e allo stesso tempo mi ha resa felice. Ci vuole tempo ma so che lui è quello giusto.
Facciamo una lunga passeggiata e l'imbarazzo di prima si è tolto. Lui ride e scherza come sempre ed io lo assecondo.
È l'una quando torniamo alla macchina e partiamo verso casa.
"Vuoi dormire con me?" Mi chiede.
Lo guardo poi mi decido: "Certo!"
Sorride e parcheggia sotto casa. Saliamo e mi fa fare il giro. Mi presta una tuta, mi cambio e vado in camera. Lui è giá sotto le coperte. Mi metto sotto e si avvicina.
"Carini si" scoppia a ridere.
"Ma che ridi scemo!" Mi contagia poi inizia a baciarmi. È sveglio il ragazzo, molto più di quando sta in campo. Mi inzia a spogliare e per un attimo mi viene in mente la mia prima volta con Radja, quando dopo se ne andò e mi lasciò sola.
"Aspetta fermo" gli blocco le mani.
"Non.."
"Non te ne vai dopo vero?!" Chiedo.
"Certo che no.. dove vuoi che vada?!" Mi dice.
"Non lo so.."
"Sto qua" mi bacia e mi sale sopra. Lo spoglio anche io. Svuoto la mente ora c'è solo lui. È diverso, lui è dolce. Ci sa fare non c'è che dire. Mi accarezza con delicatezza e lo sento che mi vuole bene, non lo fa solo per il gusto di farlo.
Entra dentro di me e lo abbraccio toccandogli i capelli, mentre mi bacia stavolta con più passione di prima.
Raggiungiamo il culmine insieme e corre al bagno mentre mi do una sistemata e mi rivesto.
Torna di la e si infila sotto le coperte, tirandomi a lui e mi abbraccia.
"Eccomi piccolè, io non me ne vado" mi dice.
"Vedo.." intreccio le gambe con le sue.
Mi accarezza i capelli e mi coccola un po' mentre parliamo fino a che non ci addormentiamo, io finalmente per la prima volta in questo ultimo mese, felice.

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