Capitolo 10

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Erano ormai le due inoltrate ma nessuna delle 3 accennava a voler dormire. Il giorno dopo,sabato, non c'era lezione così ce la prendemmo comoda a parlare del più e del meno, nonostante ci sentissimo tutti i giorni.

<<Eppure pensavo che con Antony magari avresti potuto costruirci qualcosa di serio>> commentò corrucciata Julie, dopo aver ascoltato il racconto di Cristal sull'amicizia tra lei ed Antony.

<<Morirò zitella, probabilmente ...>> rispose lei con una scrollata di spalle.

<<Moriremo tutte e tre zitelle se continuiamo così!>>.

<<Con tanti gatti>> dissi io addentando un pezzo di pizza.

<<E grasse, se continuiamo a mangiare pizza alle due del mattino>>.

Quelli erano i momenti che preferivo di più. Solo noi tre, a prenderci in giro sul nostro futuro, consapevoli che qualunque cosa sarebbe accaduta l' avremmo affrontata sempre unite, con il sostegno l'una dell'altra. In quei momenti non esistevano lezioni universitarie, libri pesanti, ragazzi ambigui, cuori infranti, padri severi o genitori poco presenti.
C'eravamo solo noi, con un futuro ancora da scoprire e tanta strada da fare, con l'entusiasmo e l'incertezza di scoprire cosa ci riservava.

Il giorno dopo mi svegliai con 5 chiamate perse da Fred e 6 messaggi da parte sua su whatsapp che mi intimavano di svegliarmi se non volevo fare una brutta fine (più varie critiche al mio sonno pesante).

Mi alzai e uscii dalla stanza in cui stavamo dormendo per richiamarlo e scoprire cosa fosse successo.

Al terzo squillo mi rispose un Fred elettrizzato.

<<Jennifer! Devi venire qui da noi al più presto!>>.

<<Buongiorno anche a te Freddy>> risposi alzando gli occhi al cielo. <<È successo qualcosa di grave?>>.

<<No,no! Però devi venire qui. Porta anche Julie e Cristal, e non fate colazione>>.

E, senza aggiungere altro o darmi il tempo di rispondere, riagganciò.

Dopo aver svegliato le mie migliori amiche (il che fu un'impresa davvero ardua) ci dirigemmo verso casa di Mark accompagnate dai continui lamenti di Julie sul suo sonno disturbato.

Suonai il campanello e aspettai che ci aprissero.

Ad aprirci però non fu Mark o Charles, nemmeno Fred, Patrick o David.

Bensì Andrew.

Era venuto a trovarci!
Strillai e mi fiondai tra le sue braccia che teneva spalancate, nell'esatto momento in cui sentii Julie trattenere bruscamente l'aria. Gli diedi un bacio sulla guancia e mi spostai in fretta per permettere anche alle mie amiche di salutarlo. Cristal che lo vedeva lo stesso giù in città si limitò ad un rapido bacio e mi seguì.

Andrew teneva ancora le braccia aperte, aspettandosi che Julie ci si fiondasse dentro, come faceva spesso.

Cosa che lei non fece.

Con finto entusiasmo e un sorriso forzato disse semplicemente <<Ciao Andrew!>> ed entrò in casa.

Lui mi guardò alzando un sopracciglio con lo sguardo un po' deluso. In fondo non si vedevano da tre mesi...

<<Le passerà>> gli dissi.

<<Sì, lo so. Ma mi manca la mia amica. Preferirei qualche sua solita rispostaccia a questa freddezza>>.

Personalmente non credevo che Andrew potesse essere il ragazzo adatto per Julie. Per quanto lui fosse bravo, lei meritava una persona che avesse occhi solo per lei e nessun'altra, uno che possibilmente non se la faceva con tutte.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora